Wwf, è l’Overshoot day dell’Europa: da oggi siamo in debito col pianeta

Wackernagel: «Stiamo usando risorse future per gestire l'economia di oggi. Le elezioni europee ci offrono l'opportunità di scegliere un percorso diverso, che consenta una prosperità duratura»

[10 Maggio 2019]

Mancano due settimane alla chiamata alle urne per decidere quale sarà il futuro dell’Europa che vogliamo, e per scegliere bene sarebbe importante iniziare dando uno sguardo al presente: oggi per noi europei cade l’Overshoot day, il giorno in cui abbiamo già sfruttato tutta la capacità che gli ecosistemi d’Europa hanno di rinnovarsi e dunque di soddisfare i nostri bisogni in modo sostenibile nel tempo. Questo significa che per i restanti 235 giorni che ci separano dal 31 dicembre vivremo a debito, erodendo il nostro capitale naturale – e dunque la sua capacità di soddisfare i nostri bisogni futuri – o quello di altri territori. E i debiti prima o poi si pagano.

Già oggi, come evidenzia il rapporto realizzato dal Wwf insieme al Global footprint network, sarebbero necessarie 2,8 Terre per sostenere in modo sostenibile nel tempo la domanda di risorse naturali richieste dal livello del consumo medio del cittadino europeo (contro il comunque insostenibile dato di 1,7 Terre a livello globale). È questa la nostra impronta ecologica, un indicatore che nasce – come ha spiegato a greenreport il suo co-ideatore e fondatore del Global footprint network, Mathis Wackernagel – rispondendo a due semplici domande: qual è l’estensione dell’area biologicamente produttiva a nostra disposizione (biocapacità)? Quante sono le risorse necessarie per compensare la quota richiesta (impronta)? Quest’approccio permette di calcolare la nostra impronta ecologica, ovvero una misura dell’ammontare di terra e mare biologicamente produttivi richiesti sia per produrre le risorse che consumiamo (cibo, fibre, legname, etc), sia per assorbire gli scarti dell’attività umana (in questo caso le emissioni di CO2). L’Overshoot day non è una semplice ricorrenza: ci indica il limite oltre il quale tagliamo gli alberi prima che diventino adulti, peschiamo più pesce di quanto gli ecosistemi oceanici siano in grado di rigenerare, ed emettiamo più gas serra carbonio nell’atmosfera di quanto le foreste e gli oceani siano in grado di assorbire nell’arco di un intero anno.

«L’Overshoot day dell’Ue costituisce un duro promemoria sul fatto che il consumo dell’Unione europea sta contribuendo al crollo ecologico e climatico del pianeta – osserva Ester Asin, direttrice dell’Ufficio per le politiche europee del Wwf – Questo non è solo irresponsabile, è pericoloso. Per questo chiediamo ai leader europei di riconoscere questa emergenza dimostrando la volontà politica di costruire un futuro sostenibile per l’Europa, mettendo gli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite al centro dell’azione dell’Ue e stringendo un Patto europeo per la sostenibilità, da adottare dopo le prossime elezioni, che comprenda azioni concrete e coordinate sul clima e la natura proteggendo ciò che è vitale per tutti noi»

Anche se nel corso della nostra vita (fortunatamente) circondata da comodità artificiale non sempre è evidente, la nostra società e la nostra stessa sopravvivenza dipendono ancora oggi sulle risorse e i servizi ecosistemici che la natura ci offre gratuitamente. Accumulare anno dopo anno un debito come quello marcato dall’Overshoot day è dunque molto più pericoloso del debito finanziario che pure osserviamo affannosamente. «Stiamo attuando un ‘approccio piramidale’, usando risorse future per gestire l’economia di oggi. Non c’è bisogno di ricordare – conclude Mathis Wackernagel – che questo mette a rischio la prosperità dell’Europa. Come facciamo nel settore finanziario, abbiamo bisogno di un’attenta contabilità anche delle risorse naturali. Abbiamo bisogno di sapere quanta natura abbiamo usato e quanta ancora ne abbiamo. Dobbiamo scegliere per non compromettere il nostro futuro: le elezioni europee ci offrono l’opportunità di scegliere un percorso diverso che consenta una prosperità duratura».