Chiude la centrale a carbone Tirreno Power di Vado Ligure. Wwf: «Vittoria per salute e clima»

Ora creare subito alternative occupazionali nell’economia verde e no carbon

[7 Giugno 2016]

Dopo gli approfondimenti condotti nei mesi scorsi, il  consiglio di amministrazione di Tirreno Power ha annunciato di aver «concluso l’esame della complessa situazione dei gruppi alimentati a carbone della centrale di Vado Ligure, sotto sequestro da parte del Gip di Savona dal marzo 2014, ritenendo che non vi siano le condizioni per poterne prevedere in futuro la rimessa in servizio».

In una nota Tirreno Power sottolinea che «A distanza di 27 mesi dal sequestro in cui sono venute progressivamente a mancare anche le infrastrutture logistiche indispensabili per l’esercizio dei gruppi alimentati a carbone, il contesto sociale è profondamente mutato: l’uscita dalla produzione a carbone di energia elettrica  è un obiettivo annunciato dal Governo, dalle istituzioni locali ed è anche nelle attese della popolazione. Il sequestro avvenuto nonostante il pieno rispetto delle norme a tutela e dell’ambiente e della salute ha acutizzato in maniera determinante la crisi economica dell’azienda che ha dovuto affrontare un complesso processo di ristrutturazione. Tirreno Power è consapevole che la cessazione definitiva dell’attività degli impianti a carbone a Vado Ligure priva il territorio di una delle più importanti realtà industriali e occupazionali, con pesanti ricadute sociali. La società intende contribuire fattivamente a contenere tali ricadute, per quanto nelle sue possibilità, di concerto e con il supporto indispensabile delle istituzioni e delle parti sociali».

Tirreno Power  dice di aver avviato «un progetto di reindustrializzazione del sito, volto a favorire l’insediamento di nuove aziende con l’obiettivo di contribuire alla ricerca di soluzioni che possano offrire un futuro occupazionale ai lavoratori e una prospettiva di sviluppo al territorio. Si stanno compiendo tutte le azioni necessarie per la riapertura urgente del tavolo di crisi presso il ministero dello Sviluppo economico affinché siano attivati gli strumenti necessari per affrontare questa difficile situazione e sia dato sostegno alle iniziative di reindustrializzazione che sono state intraprese.A Vado Ligure prosegue l’esercizio del ciclo combinato alimentato a gas naturale, insieme alle altre due centrali a gas di Napoli e Civitavecchia e ai 17 impianti idroelettrici collocati in Liguria, Piemonte e Emilia Romagna».

Il Wwf esprime grande soddisfazione: «Tirreno Power ha riconosciuto l’assenza delle condizioni necessarie alla riapertura dello stabilimento, posto sotto sequestro dalla Procura di Savona nel Marzo 2014 a causa del mancato rispetto delle prescrizioni AIA e della gravità dell’inquinamento arrecato dalla centrale stessa, con danni molto seri per la salute dei cittadini. Nel decreto di sequestro si parlava infatti di disastro ambientale e sanitario nelle aree di ricaduta delle emissioni della centrale, come provato dalle indagini ambientali ed epidemiologiche condotte, che avevano anche evidenziato un aumento della mortalità attribuibile alle emissione della centrale stessa. Ci auguriamo che la volontà, annunciata dall’azienda, di implementare un “progetto di reindustrializzazione del sito, volto a favorire l’insediamento di nuove aziende con l’obiettivo di contribuire alla ricerca di soluzioni che possano offrire un futuro occupazionale ai lavoratori e una prospettiva di sviluppo al territorio” non resti nel novero delle buone intenzioni, ma sia un sincero impegno a ridurre al minimo le ricadute sociali della chiusura. L’impianto, infatti, ha rappresentato per lungo tempo un’importante fonte di occupazione per gli abitanti del luogo. Il prezzo pagato dalla popolazione, però, è stato altissimo».

Il Panda chiede «Una  riconversione dell’area che sia capace di garantire occupazione, nel rispetto dell’ambiente e della salute dei cittadini, è quindi assolutamente necessaria.  In tal senso devono intervenire Governo, regione Liguria ed Enti Locali, anche facendo tesoro dei suggerimenti contenuti nel Report Liguria Proposte per un modello di sviluppo Nearly Zero Emissions commissionato all’Enea dal Wwf . Va assicurata una visione di insieme che faccia di questa chiusura con le tecnologie del passato un’occasione per rendere la Liguria modello dell’economia del futuro».

Il Wwf assicura che si adopererà «per controllare che l’area venga bonificata e riqualificata, in un’ottica di re-industrializzazione green che vadano nel senso della decarbonizzazione e dell’economia del futuro e che non preveda impianti dannosi per la salute e il clima».