Concessioni demaniali, la sentenza della Corte Ue riguarda anche le piattaforme offshore?

No-Triv e Sinistra: aveva ragione chi ha promosso il referendum del 17 aprile

[19 Luglio 2016]

Il Coordinamento nazionale No Triv svela una possibile ricaduta della recente sentenza della Corte di giustizia europea sulle concessioni demaniali, che ha ribadito che gli Stati dell’Ue  non possono prorogare in modo automatico e generalizzato le concessioni e che eventuali proroghe sono consentite solo in via eccezionale.

Enzo Di Salvatore, costituzionalista ed ispiratore dei quesiti del referendum no triv del 17 aprile, non è sorpreso: «Nulla di nuovo sotto il sole. Semmai la sentenza della Corte è la prova provata di una questione che avevamo ripreso e sollevato nel corso della campagna referendaria. L’Unione Europea non consente che la durata dei titoli minerari già rilasciati sia prolungata fino al termine della vita utile del giacimento. La norma oggetto del referendum abrogativo del 17 aprile, voluta dal Governo, viola palesemente la Direttiva 94/22/CE sul libero mercato e sulla concorrenza».

La portavoce del Coordinamento Nazionale No Triv, Tiziana Medici, ci va giù ancora più duramenmte: «Governo e maggioranza hanno imposto e difeso a tutti i costi la norma che ha esteso all’infinito la durata delle concessioni a estrarre gas e petrolio in mare entro le 12 miglia marine, con il pretesto di voler difendere i posti di lavoro nel settore Oil&Gas. Nonostante l’esito del referendum a loro favorevole, le compagnie petrolifere hanno continuato più di prima a licenziare o a mandare in mobilità i lavoratori, ed ora, per effetto della recente sentenza della Corte di Giustizia, è quasi certo che verrà aperta una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia, a cui seguirà una sanzione milionaria il cui peso verrà scaricato sulle famiglie e sulle piccole e medie imprese».

Contro le proroghe automatiche e indefinite delle concessioni offshore avevano presen tato richieste di procedure di infrazione anche le grandi associazioni ambientaliste italiane e già prima l’eurodeputata Barbara Spinelli della Sinistra europea aveva chiesto con un’interrogazione alla Commissione Ue  «se ritenga che la disposizione violi gli atti di implementazione della Convenzione di Aarhus e la direttiva 94/22/CE “relativa alle condizioni di rilascio e di esercizio delle autorizzazioni alla prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi”, se intenda promuovere una procedura di infrazione contro l’Italia e se, in ogni caso, intenda esortare il governo italiano a modificare tale comma».

Sulla questione interviene anche Mauro Rimanelli, ex consigliere regionale toscano di SEL, che sulla sua pagina Facebook scrive: «Dunque, sembra proprio che sulla famosa vicenda del Referendum sulle trivelle dello scorso 17 Aprile avessimo ragione noi. L’Unione Europea ha appena bocciato sonoramente la proroga all’infinito delle concessioni demaniali e marittime dicendo che prorogare senza un bando le concessioni ad un singolo privato, senza selezionare tra più concorrenti, vìola le più elementari regole della concorrenza e non consente trasparenza e limpidità alla procedura».

Secondo Romanelli, «E’ chiara l’analogia con la vicenda delle concessioni ad estrarre petrolio e gas.
Ci aspettano quindi probabilmente sanzioni milionarie da parte dell’Europa. Intanto i petrolieri potranno, grazie al regalo del Governo, estrarre esentasse, continuando a licenziare più di prima, come hanno già iniziato a fare (questo per chi credeva alla balla che la proroga era per difendere i posti di lavoro), e tutto questo coi soldi dei contribuenti italiani. Ricordatevelo allora cosa vi ha fatto questo Governo, cari concittadini. Vi ha mentito. Ha fatto regali ai petrolieri, e vi ha raccontato balle e bugie, mettendo di mezzo il lavoro e gli operai, che invece lo prendono in tasca più di prima, per confermare questi favori, che pagherete voi con le vostre tasse. E per impedire che tutto questo venisse cambiato da un Referendum promosso da dieci regioni italiane e sostenuto da tanti cittadini per bene e onesti, vi ha invitato a non votare, a disinteressarvi, a fregarvene, per tirarvelo meglio in tasca. Ricordatevelo, di che gente è questa qua. E non credete loro mai più …»