Coronavirus, Aceper: «Sostegno per i produttori di energie rinnovabili»

L’emergenza sanitaria è anche un’emergenza economica: «Servono deroghe e agevolazioni immediate»

[12 Marzo 2020]

Le misure straordinarie disposte dal governo per contenere il contagio da Coronavirus saranno in vigore almeno fino al 3 aprile su tutto il territorio nazionale e l’Associazione consumatori e produttori energie rinnovabili (Aceper) sottolinea che «L’Italia va incontro quindi a quattro settimane di forti limitazioni agli spostamenti e paralisi quasi totale per interi comparti dell’economia». Mentre il presidente del Consiglio Giuseppe Conte annuncia un piano da 25 miliardi di euro per sostenere cittadini e imprese, l’Aceper porta avanti le istanze dei suoi oltre 2mila associati, per un totale di 6.731 impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, e la presidente dell’Associazione, Veronica Pitea, ricorda che «I nostri associati sono quasi tutti piccoli o piccolissimi imprenditori: aziende agricole, industrie manifatturiere, alberghi. Per queste realtà, che rappresentano la spina dorsale del sistema economico italiano, l’attuale congiuntura è drammatica. In aggiunta a queste difficoltà oggettive, bisogna ricordare che il possesso di un impianto impone di far fronte a una serie di scadenze e adempimenti. Ma va da sé che gli imprenditori non possono materialmente produrre e presentare la documentazione necessaria, se viene loro impedito di muoversi sul territorio della Penisola e incontrare i professionisti incaricati».

Quindi, in queste ore, Aceper si è rivolta direttamente a GSE, e-distribuzione Spa e Agenzia delle Dogane, le tre organizzazioni di riferimento, presentando alcune richieste: «GSE. Si chiede di prorogare i termini per gli adempimenti necessari (es. Antimafia, 786/2016/R/eel, Circolare 28/D del 26/01/1998) e, in caso di ritardo, di non applicare le sanzioni e le eventuali more previste dalla legge. e-distribuzione Spa. Si chiede di aprire un canale preferenziale di comunicazione con Aceper, al fine di tutelare gli imprenditori che non hanno la possibilità di verificare e comunicare le letture mancanti e rischiano, così, di non ricevere gli incentivi. Agenzia delle Dogane. Si chiede di prorogare il termine per le Dichiarazioni di consumo previste dal Testo Unico delle Accise (art. 53 comma 8 e art. 53bis comma 3) e, in caso di ritardo, di non applicare le sanzioni e le eventuali more previste dalla legge».

La Pitea conclude: «A una situazione imprevedibile e straordinaria bisogna rispondere con misure altrettanto straordinarie. In un momento così delicato, noi di ACEPER mettiamo a disposizione tutta la nostra expertise per avviare un dialogo costruttivo e trovare una soluzione condivisa, che vada a vantaggio di tutti».