Dubbi sulla detrazione fiscale dei sistemi di accumulo abbinati a impianti fotovoltaici residenziali

Anie rinnovabili all’Agenzia delle Entrate: necessario chiarimento

[10 Giugno 2019]

Il 31 maggio l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la circolare 13/E e Anie Rinnovabili di Confindustria, promotrice dello sviluppo delle soluzioni tecnologiche di sistemi di accumulo abbinati a impianti fotovoltaici residenziali, considera «quanto mai necessario un confronto di chiarimento con l’Agenzia delle Entrate sulla detrazione fiscale per ristrutturazione edilizia».

Ad Anie Rinnovabili spiegano che la circolare 13/E del 2019  riprende la formulazione della circolare 7/E del 2018 della stessa Agenzia delle Entrate secondo cui «L’installazione del sistema di accumulo su un impianto dà diritto alla detrazione sia nel caso in cui tale installazione sia contestuale che successiva a quella dell’impianto fotovoltaico, configurandosi, in dette ipotesi, il sistema di accumulo come un elemento funzionalmente collegato all’impianto fotovoltaico stesso» e aggiunge che «L’installazione successiva del sistema di accumulo non dà diritto alla detrazione nel caso in cui l’impianto fotovoltaico non sia stato ammesso alla detrazione in quanto oggetto di tariffe incentivanti».

Anie chiede all’Agenzia delle Entrate un confronto immediato per poter chiarire come debba essere applicata, «In quanto la circolare sta creando confusione a causa dell’interpretabilità del virgolettato e conseguentemente c’è allarmismo nel settore. Certi che si possa giungere ad un chiarimento che promuova la diffusione dei sistemi di accumulo che sono funzionali all’impianto fotovoltaico, ma valorizzano anche le altre tecnologie presenti nell’unità immobiliare (pompe di calore, caldaie, accumulatori termici, ricariche elettriche, etc), massimizzando l’autoconsumo dell’unità immobiliare. Individuare misure che supportino economicamente gli investimenti in sistemi di accumulo abbinati ad impianti fotovoltaici residenziali consentirebbe di coinvolgere maggiormente i cittadini nella transizione energetica in atto e garantirebbe un incremento del fattore di autoconsumo, con il duplice vantaggio di una maggior indipendenza energetica dell’unità immobiliare e di decongestionamento della rete elettrica, una riduzione dei costi della bolletta elettrica ed un valido contributo nel fornire i servizi di dispacciamento per l’esercizio in sicurezza della rete elettrica».

Secondo una stima di Anie Rinnovabili, «Dato il costo attuale della tecnologia, in Italia sono stati installati circa 25.000 sistemi di accumulo abbinati ad impianti fotovoltaici residenziali il cui potenziale ammonta a circa 700.000. A supporto dei sistemi di accumulo sono intervenute anche le Regioni della Lombardia e del Veneto con dei bandi che assegnano un contributo a fondo perduto. Grazie ai sistemi di accumulo installati con questi bandi, la Regione Lombardia ha proposto ai suoi cittadini, avvalendosi della collaborazione di RSE, la partecipazione ai progetti pilota UVAM di Terna per la fornitura di servizi di dispacciamento».

Il presidente di Anie Rinnovabili Alberto Pinori conclude: «Non si può prescindere dal contesto del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima, che prevede il raggiungimento di importanti obiettivi nazionali al 2030: 6.000 MW di accumulo, di cui 1.000 entro il 2023 ed in particolare per quanto concerne lo storage elettrochimico sia a livello distribuito che centralizzato 24 GWh di capacità di accumulo operante su rete e altri 15 GWh di SdA accoppiati agli impianti distribuiti, con l’adozione anche di un supporto economico all’installazione di sistemi di accumulo distribuito».