E’ improbabile che l’elettricità africana diventi verde in questo decennio

Troppo ottimistiche le previsioni su un “balzo verde” dell’Africa verso le rinnovabili e troppi progetti fossili

[12 Gennaio 2021]

Il nuovo  studio “A machine-learning approach to predicting Africa’s electricity mix based on planned power plants and their chances of success”, pubblicato su Nature Energy da Galina Alova, Philipp Trotter e Alex Money della Smith School of Enterprise and the Environment, School of Geography and the Environment dell’università di Oxford, prevede che in tutto il continente africano la produzione totale di elettricità raddoppierà entro il 2030, ma i combustibili fossili continueranno a dominare il mix energetico dell’Africa, mettendo potenzialmente a rischio gli impegni globali sui cambiamenti climatici globali.

Per analizzare oltre 2.500 centrali elettriche attualmente pianificate in Africa e le loro possibilità di entrare davvero in servizio con successo, lo studio utilizza una tecnica di apprendimento automatico all’avanguardia e dimostra che «La quota di energie rinnovabili non idroelettriche nella produzione di elettricità in Africa rimarrà probabilmente al di sotto del 10% nel 2030, sebbene ciò vari a seconda della regione».

La Alova spiega che «La domanda di elettricità in Africa è destinata ad aumentare in modo significativo man mano che il continente si sforza di industrializzarsi e di migliorare il benessere della sua gente, il che offre l’opportunità di alimentare questo sviluppo economico attraverso le energie rinnovabili. Nella comunità della pianificazione energetica c’è una narrativa prevalente secondo la quale il continente sarà in grado di sfruttare le sue vaste risorse di energia rinnovabile e i prezzi delle tecnologie pulite in rapida diminuzione per balzare alle rinnovabili entro il 2030, ma la nostra analisi mostra che nel complesso non è attualmente nelle condizioni di farlo».

Infatti, lo studio prevede che nel 2030 i combustibili fossili rappresenteranno i due terzi di tutta l’elettricità prodotta in Africa e i ricercatori fanno notare che «Sebbene un ulteriore 18% della produzione provenga da progetti di energia idroelettrica, questi hanno i loro problemi, come essere vulnerabili a un numero crescente di siccità causate dai cambiamenti climatici».

La ricerca evidenzia anche le differenze regionali nella velocità con la quale verrà attuata la transizione verso le energie rinnovabili, con l’Africa meridionale in prima linea. Si prevede che il solo Sudafrica aggiungerà quasi il 40% della nuova capacità solare totale prevista per l’Africa entro il 2030.

Calle Schlettwein, ministro dell’acqua (ed ex ministro delle finanze e ministro dell’industrializzazione) della Namibia ha ricordato che «La Namibia si è impegnata a produrre entro il 2030 il 70% del proprio fabbisogno di elettricità da fonti rinnovabili, comprese tutte le principali fonti alternative come l’energia idroelettrica, eolica e solare, come specificato nella National Energy Policy e negli Intended Nationally Determined Contributions nell’ambito dell’Accordo di Parigi sul clima. Accogliamo con favore questo studio e crediamo che sosterrà il perfezionamento delle strategie per aumentare la capacità di generazione di energia da fonti rinnovabili in Africa e faciliterà gli investimenti di successo e più efficaci del settore pubblico e privato nel settore delle energie rinnovabili. Più ricerca basata sui dati e basata su analisi avanzate è disponibile per comprendere i rischi associati ai progetti di generazione di energia, meglio è. Alcuni dei rischi che potrebbe essere utile esplorare in futuro sono le incertezze nelle condizioni idrologiche e nei regimi eolici legati ai cambiamenti climatici e alle recessioni economiche come quelle causate dalla pandemia di Covid-19».

Inoltre, lo studio suggerisce che «Fare un passo decisivo verso le energie rinnovabili in Africa richiederebbe uno shock significativo per il sistema attuale. Questo include la cancellazione su larga scala degli impianti di combustibili fossili attualmente in programma».

Lo studio identifica anche i modi in cui i progetti pianificati per l’energia rinnovabile possono essere progettati per migliorare le loro possibilità di successo, come ad esempio «Dimensioni ridotte, struttura proprietaria adeguata e disponibilità di finanziamenti per lo sviluppo».

Trotter conclude: «La comunità dello sviluppo e i decision makers africani devono agire rapidamente se il continente vuole evitare di essere intrappolato in un futuro energetico ad alta intensità di carbonio.I reindirizzamenti immediati del finanziamento dello sviluppo dai combustibili fossili alle energie rinnovabili sono una leva importante per aumentare a breve termine l’esperienza con progetti di energia solare ed eolica in tutto il continente, creando effetti critici sulla curva di apprendimento».