EBS e UGI al governo: biomasse e geotermia nel FER2

Di Cosimo e Manzella: «E’ necessario che il Governo inserisca nel FER2 i nostri settori e il sostegno alla produzione di energia pulita e programmabile»

[15 Settembre 2020]

L’Associazione dei Produttori di Energia da Biomasse Solide (EBS) e l’Unione Geotermica Italiana (UGI)hanno deciso di unire le forze e avviare un percorso di collaborazione e sostegno reciproco. Un cammino iniziato con una lettera firmata dai Presidenti delle due associazioni ed indirizzata al Ministro dello Sviluppo Economico Patuanelli, referente del decreto, nonché a tutti gli altri Ministri competenti, con la quale chiedono due cose: «l’inserimento nel prossimo decreto FER2 dei settori di produzione di energia da geotermia e da biomasse, e il riconoscimento di una forma di sostegno alla generazione energetica, aggiuntiva ai ricavi di vendita dell’energia sul libero mercato».

EBS e UGI sottolineano sia «la necessità di rendere efficiente il percorso autorizzativo per nuovi impianti, con iter chiari e tempistiche certe», che «la necessità di tutelare con misure concrete il patrimonio italiano degli impianti di produzione energetica esistenti, per scongiurare il rischio di una progressiva dismissione di centrali ancora in condizioni efficienti di esercizio, capaci di fornire energia rinnovabile, ed in grado di produrre rilevanti positive ricadute sull’intero Sistema Paese».

Nella lettera Adele Manzella (UGI) e Antonio Di Cosimo (EBS), ricordano che «Tra le principali caratteristiche della produzione di energia da geotermia e da biomasse, oltre al garantire la produzione da risorse rinnovabili e nazionali ed emissioni climalteranti nette pari a zero, vi è la programmabilità, che consente – anche grazie alla capacità degli impianti del settore di superare le 8.000 ore l’anno di lavoro – una produzione continuativa e regolare, indipendentemente dalle condizioni climatiche, ad evidente vantaggio del sistema elettrico ed in particolare del suo bilanciamento tra domanda ed offerta analogamente a quanto fanno in questo senso le centrali termoelettriche da fonti tradizionali. Il sistema industriale di tali produzioni, inoltre, investe da sempre ingenti risorse per far fronte alle nuove sfide energetiche europee e nazionali, puntando sulle migliori tecnologie disponibili sull’abbattimento delle emissioni, sulla sostenibilità delle matrici impiegate, sulla riduzione dei costi».

EBS annovera tra i suoi fondatori e membri i principali operatori nazionali del settore: AgriTre, Biolevano, Biomasse Crotone, Biomasse Italia, Bonollo Energia, C&T, CEB (Compagnia Energetica Bellunese), Ecosesto, FusineEnergia, ItalGreenEnergy, Mercure, San Marco Bioenergie, Sardinia Bio Energy, Serravalle Energy, SMB-FinaleEmilia, SPER, SICET (Societa’ Italiana Centrali Elettrotermiche), Tampieri Energie, Triera Power, Zignago Power, ciascuno proprietario di almeno un rilevante impianto di produzione. Con una potenza elettrica complessivamente installata di oltre 420MW, questi impianti sono presenti in diverse regioni italiane (dalla Calabria alla Lombardia, dalla Sardegna al Veneto) e generano un indotto di oltre 4.000 addetti tra diretti e indiretti, soprattutto legati all’approvvigionamento e gestione dei quasi 3,5milioni di ton/anno di biomassa legnosa, per la quasi totalità raccolta in Italia.

UGI,rappresenta imprese ed enti di ricerca che operano e promuovono l’utilizzazione e l’ottimale sviluppo della geotermia in Italia, e annovera tra i suoi membri i principali produttori e gestori di energia termica ed elettrica da geotermia in Italia.

La Manzella ha detto che «Siamo felici di annunciare l’inizio di un nuovo percorso insieme ad EBS. Crediamo molto in questa collaborazione e siamo sicuri che porterà risultati concreti aprendo grandi opportunità per entrambe le Associazioni».

Di cosimo ha concluso: «Riteniamo fondamentale che le aziende del settore vengano salvaguardate, anche allo scadere del vigente sistema incentivante, così da garantire la sostenibilità degli interventi di ammodernamento e di mantenimento in condizioni ottimali di esercizio della capacità produttiva installata».