Eolico offshore: collaborazione tra Saipem e Cnr per le fondazioni eoliche galleggianti

Il prototipo di fondazione galleggiante a pendolo per le pale eoliche Hexafloat verrà sperimentato al largo del porto di Napoli

[1 Dicembre 2020]

Saipem e il Consiglio nazionale delle ricerche (CNR) hanno firmato un accordo che consentirà all’Ente di ricerca di utilizzare HEXAFLOAT, la soluzione di Saipem per la fondazione galleggiante a pendolo per le pale eoliche. Si tratta di un brevetto pubblicato in attesa di validazione e, si legge in un comunicato congiunto, «L’ambito di utilizzo sarà un progetto di ricerca strategico per il sistema industriale del settore delle energie rinnovabili offshore (studi su piattaforme galleggianti per l’eolico ed il solare a mare), finanziato dal fondo della Ricerca di Sistema Elettrico e che rientra nell’ambito dell’accordo di programma stipulato con il Ministero dello Sviluppo Economico per il triennio 2019-2021».

Il progetto di ricerca al quale lavorerà Il CNR prevede valutazioni con modelli numerici, prove in vasca all’Istituto di ingegneria del mare (Inm) e l’installazione di un prototipo in acqua nel laboratorio marino realizzato davanti al porto di Napoli grazie al progetto Ricerca di Sistema Elettrico e co-gestito dal Cnr-Inm e dal Dipartimento di ingegneria dell’università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”. Il primo prototipo di HEXAFLOAT sarà varato in mare già nella primavera del 2021.

Secondo Mauro Piasere, direttore digital and innovation e chief operating officer della divisione Xsight di Saipem, «Questo accordo avvia una sinergia tra il maggiore ente di ricerca italiano e Saipem, volta a favorire un avanzamento del TRL (Technology Readiness Level) della nostra fondazione galleggiante e allo stesso tempo un miglioramento dei criteri di progettazione fondamentali per accelerare la curva di riduzione dei costi. Costo della struttura e affidabilità tecnologica sono infatti essenziali per spingere il mercato verso tecnologie ancora non a livello industriale. In futuro, prevediamo sempre maggiori applicazioni delle fondazioni eoliche galleggianti, utilizzabili in quei bacini di mare in cui le profondità sono maggiori, come Mediterraneo, Oceano Atlantico, Giappone, costa occidentale degli Stati Uniti, Mar di Norvegia e questo accordo ci aiuterà a farci trovare preparati».

Per Francesco Racheli, chief operating officer  della divisione E&C Offshore di Saipem, «La firma dell’accordo, che vede Hexafloat come elemento fondamentale nell’impegno verso una transizione energetica realizzabile e diversificata, dimostra il successo crescente della nostra strategia sulle rinnovabili offshore. L’accordo consoliderà ulteriormente le nostre innovative attività di Ricerca e Sviluppo nell’eolico offshore galleggiante non solo in Italia ma nel mondo intero».

Emilio Fortunato Campana, direttore del dipartimento ingegneria, ICT e tecnologie per l’energia e i trasporti del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Diitet), conclude: «L’accordo Cnr-Saipem segna un primo significativo obiettivo dell’attività scientifica condotta nel progetto Ricerca di Sistema. La sinergia tra il maggior player nazionale della tecnologia eolica galleggiante ed il principale Ente di Ricerca nel settore delle rinnovabili marine, è un esempio virtuoso che favorirà un sostanziale passo avanti del nostro Paese nella conoscenza e nella innovazione per le tecnologie nel settore delle rinnovabili marine, sia per il Mediterraneo, che per altri ambienti marini europei ed internazionali».