Il fracking fa male: sostanze chimiche pericolose in chi vive vicino ai pozzi di gas e petrolio

Un preoccupante studio sulla popolazione del paesino di Pavillon, nel Wyoming

[17 Giugno 2016]

Coming Clean, un’organizzazione che riunisce gruppi ambientalisti e la comunità di Pavillon, nel Wyoming,  ha appena pubblicato lo studio  “When the Wind Blows: Tracking Toxics in Gas Fields and Impacted” che, per la prima volta, ha trovato le sostanze chimiche rilasciate dai siti del fracking di gas e petrolio nei corpi dei residenti che vivono vicino ai pozzi.

Pavillon  è un paesino di 240 abitanti con un altre 200 persone che vivono nei dintorni, i cui  residenti da sempre protestano con l’ Environmental Protection Agency  (Epa) ed altre agenzie statali perché da anni fanno poco o nulla per tenere sotto controllo le attività di fracking nelle loro comunità. Per questo hanno deciso di commissionare uno studio sul loro stato di salute per «Monitorare i composti organici volatili tossici (COV) nei giacimenti di gas nell’area rurale di Pavillon, Wyoming, e per vedere se gli stessi COV sono presenti nei corpi di persone che ci lavorano e ad abitano».

A Coming Clean  spiegano: «Abbiamo focalizzato la nostra ricerca sui composti organici volatili (COV) e su una specifica famiglia di composti organici volatili chimici chiamata BTEX (benzene, toluene, etilbenzene e xilene),  in quanto queste sostanze chimiche sono note anche per essere pericolosi per la salute umana, anche a bassi livelli. Grazie a questo progetto abbiamo costruito un nuovo “metodo di sviluppo” per l’aria e il biomonitoraggio di sostanze chimiche tossiche.  Il rapporto combina una descrizione dei metodi di sviluppo , con il monitoraggio dei risultati e dati sulla valutazione delle sostanze pericolose ad alto rischio che riguardano i prodotti chimici, per avere una comprensione più completa dei rischi per la salute apparentemente inevitabili connessi alla produzione di gas». Da   “When the Wind Blows”  emerge «L’elevata pericolosità delle sostanze chimiche emesse nell’aria, insieme ai risultati che i livelli di alcuni metaboliti dei VOC nelle urine delle persone studiate sono ben al di sopra dei livelli nella popolazione generale». Secondo ambientalisti e abitanti di Pavillon, lo studipo «Manda un segnale chiaro alle agenzie governative che devono agire ora per proteggere le persone che vivono e lavorano nell’area di Pavillion e nei giacimenti di petrolio e di gas di tutti gli Stati Uniti»

Quel che ne è venuto fuori è davvero preoccupante: come scrive Sydnay Pereira su  ThinkProgress. «I residenti  che vivono in prossimità dei siti di gas hanno una maggiore quantità di sostanze chimiche nelle urine rispetto alla popolazione generale».  Wilma Subra, presidente della Subra Company coinvolta nello studio, ha sottolineato: «Se l’aria è stata contaminata,  non hai scelta, la devi respirare. Ecco perché è così importante aiutare i cittadini a capire quale è la qualità dell’aria che respirano».

John Fenton, un agricoltore di  Pavillion e agricoltore, ha detto che la sua famiglia «ha sperimentato gli odori fantasma, eruzioni cutanee, perdita di capelli, problemi respiratori, problemi neurologici, crisi epilettiche, cancro e pensiamo che questo sia in gran parte dovuto a quel che succede nella regione».

E’ lo stesso agricoltore che  nel 2014 disse: «Siamo andati a vivere in una fattoria, viviamo in una raffineria». La fattoria di  Fenton  si trova a un centinaio di metri da un pozzo di gas e Johon si è reso conto per la prima volta dell’impatto che il fracking stava avendo sulla sua famiglia quando sua suocera ha perso il senso dell’olfatto e del gusto, poi anche sua moglie ha manifestato sintomi simili. Mentre le donne hanno spesso la stessa neuropatia, gli uomini sperimentare stanchezza cronica e ronzio alle orecchie e i bambini perdono  sangue dal naso e hanno anche problemi renali.

«Questo progetto di biomonitoraggio è stata l’occasione per scoprire se le sostanze chimiche che sappiamo che sono nell’aria sono anche nei nostri corpi» ha detto Fenton a ThinkProgress.

I gruppi che si occupano di salute ambientale che hanno lavorato a questo studio e a quelli precedenti, hanno cercato di coinvolgere il più possibile la comunità di Pavillon: «E’ fondamentale per loro di avere una buona  comprensione di ciò che sta accadendo nella loro vita e la loro salute – ha detto Subra . devono capire ciò che stanno vivendo. Li abbiamo in grado di dimostrare quando hanno avuto questi impatti sulla salute e quando hanno sentito l’odore di questi puzzi, e quali fossero le sostanze chimiche specifiche che erano nell’aria in quel momento».

Nell’aria di Pavillon e nei corpi dei partecipanti allo studio sono stati trovati 8 prodotti chimici.  Si tratta di  COV collegati a diversi problemi di salute immediati e a lungo termine, tra i quali: irritazioni a occhi, naso e gola, mal di testa; abbassamento delle funzioni cognitive; perdita di coordinazione e nausea; danni a fegato, reni e sistema nervoso centrale. Alcuni VOC sono considerati cancerogeni.

Per esempio, il livello mediano di “acido trans,trans-Muconico ” (TTMA – una sostanza chimica del benzene) nei residenti di Pavillion era 10 volte superiore rispetto alla media della popolazione Usa. Per l’acido ippurico – una sostanza chimica del toluene – il livello medio era dell’80% superiore rispetto alla media della  popolazione. Secondo il metodo GreenScreen, queste sostanze sono entrambe classificati come ad elevato rischio. Il benzene è altamente cancerogeno e collegato a mutazione genetica, tossicità riproduttiva e tossicità per lo sviluppo. Il toluene è legata alla tossicità riproduttiva e dello sviluppo.

Come fa notare Katie Huffling, direttrice programmi dell’Alliance of Nurses for Healthy Environments, su ThinkProgress, «Le questioni apparentemente meno gravi legate ai COV diventano gravi quando le persone hanno a che farci ogni giorno. Se avete un bambino che perde sangue dal naso ogni singolo giorno, è  molto spaventoso per i genitori e per quel bambino. Perché non possiamo fermarlo? Quale è la causa? Quando si tratta di piccoli problemi come questo, se ci  hai a che fare giorno dopo giorno, ed la vostra casa è proprio lì, la cosa può essere un impatto significativo sulla vostra qualità di vita». Ma da quando è iniziato il boom del fracking negli Usa non esiste una vera analisi scientifica dell’impatto dell’estrazione di gas e petrolio attraverso la fratturazione idraulica e sull’esposizioni a lungo termine alle miscele di COV.

Per eliminare fattori che potevano confondere i risultati di “When the Wind Blows”, i partecipanti allo studio hanno evitato le attività quotidiane che portano all’esposizione ai  COV, tra le quali il rifornimento di auto, camion, o dei serbatoi dei trattori, il fumo delle sigaretta, i fuochi per bruciar gli scarti agricoli, la guida di attrezzature agricole, e l’utilizzo di pesticidi o altri prodotti per la casa con COV.

Questo studio è il seguito di “Warning Signs: Toxic Air Pollution Identified at Oil and Gas Sites” che Coming Clean ha realizzato nel 2014 in 6 Stati Usa, dimostrando che le emissioni vicino ad alcuni siti di fracking di gas e petrolio del Wyoming erano superiori fino a 7.000 volte rispetto alle norme sanitarie fissate dalle agenzie ambientali federali e statali.

Un altro studio pubblicato questa settimana ha raccolto i dati sul metano e composti dannosi per l’ozono rilasciati da nuovi pozzi di gas nel Colorado occidentale. Il metano è un potente gas serra che viene emesso durante il fracking e queste fuoriuscite annullano del tutto i benefici climatici del gas rispetto al carbone o al petrolio. Jeff Collett , il professore della Colorado State University che ha diffuso i dati dello studio Characterizing Air Emissions from Natural Gas Drilling and Well Completion Operations in Garfield County, Colorado”, ha detto che una prossima ricerca dovrà analizzare gli impatti sulla salute e Mike Van Dyke, del Colorado Department of Public Health and Environment, ha assicurato all’Associated Press utilizzeranno i nuovi dati per uno studio sugli impatti sulla salute che dovrebbe essere completato nel gennaio 2018.

Rapporti precedenti avevano già dimostrato gli impatti ambientali e sanitari del fracking, anche se l’attenzione si era concentrata soprattutto sull’inquinamento dell’acqua. Altri studi hanno dimostrato che il fracking è diventato la principale causa di piccoli  terremoti in Texas .

Recentemente, l’EPA ha annunciato nuovi regolamenti per ridurre le emissioni di metano da fracking. La Huffling conclude: «Abbiamo veramente applaudito l’Epa per aver fatto  questo passo, ma, per aiutare le comunità che già vivono in quelle zone, i regolamenti devono essere adeguatamente e rapidamente applicati ai pozzi esistenti e alle relative emissioni».