Geotermia, turismo e sviluppo sostenibile: il geoparco delle Colline metallifere si fa più grande

Avviata la procedura per ampliarsi su ulteriori 96 kmq ricadenti nei comuni di Castelnuovo Val di Cecina, Pomarance e Radicondoli

[20 Gennaio 2021]

In Italia esistono solo 10 geoparchi riconosciuti dall’Unesco, e quello delle Colline metallifere (dal 2015) è uno di questi: un’eccellenza che parla soprattutto di geotermia, dato che il più rilevante geosito di importanza internazionale (Gir) è rappresentato dal Parco naturalistico delle Biancane: : una fetta di Toscana ricca di manifestazioni geotermiche dove si possono ammirare soffioni, fuoriuscite di vapore dal terreno, putizze e fumarole. Ma il cuore caldo della Toscana batte forte anche altrove sul territorio, ed è arrivata l’occasione di fare sistema: il geoparco delle Colline metallifere ha recentemente avviato la procedura per ampliare il suo territorio comprendendo ulteriori 96 kmq ricadenti nei comuni di Castelnuovo Val di Cecina, Pomarance e Radicondoli. In particolare si tratta della zona di Larderello, Sasso Pisano, Montecastelli e una porzione di Radicondoli.

«Dopo un lavoro che è durato alcuni mesi siamo riusciti – dichiara la presidente del Parco, Lidia Bai – a predisporre questa richiesta di estensione del Parco che per noi rappresenta una grande svolta positiva. In particolare possiamo creare una rete più ampia di collaborazione con i comuni circostanti». Adesso si tratta di attendere: la risposta dell’Unesco global geoparks council dovrebbe arrivare entro settembre del 2021, e potrebbe dare una robusta spinta allo sviluppo sostenibile – in termini di turismo e non solo – al territorio.

La “nuova” area si unirebbe infatti a quella attuale del geoparco, estesa 1087 kmq, che comprende i comuni di Follonica, Gavorrano, Massa Marittima, Monterotondo Marittimo, Montieri, Roccastrada e Scarlino, con l’obiettivo di creare un territorio unico e identitario nel segno della sostenibilità e della valorizzazione dell’area geotermica nella sua interezza.

«Da una parte l’estensione del parco a tutta l’area geotermica tradizionale crea un ampio contesto nel quale sviluppare sinergie maggiori e sviluppare nuove ed importanti strategie di valorizzazione e di sviluppo, nonché forme di gestione integrate di un grande patrimonio ambientale e culturale, dall’altra – osserva il sindaco di Castelnuovo Val di Cecina, Alberto Ferrini – si riuniscono finalmente in un unico circuito la biancane di Monterotondo e le fumarole di Sasso. Esse rappresentano di fatto un contesto unico e manifestano nelle loro specificità di paesaggio, biodiversità  e fenomeni endogeni il volto non industriale bensì naturale della geotermia».

«Voglio esprimere il mio pieno sostegno per l’inserimento del nostro Comune – aggiunge la sindaca di Pomarance, Ilaria Bacci – nella richiesta di allargamento del geoparco ed  in particolare di Larderello, il luogo dove per la prima volta al mondo la geotermia è stata oggetto di coltivazione; per questo non poteva mancare il suo inserimento nel perimetro dell’area geotermica. Il geoparco si arricchisce con i nuovi inserimenti aprendosi ad un territorio esteso su tre Comuni che possiedono un patrimonio culturale ed ambientale di pregio che, senza dubbio, contribuirà a segnare in modo ancora più identitario il territorio e a valorizzare l’intera area geotermica tradizionale». Grande entusiasmo arriva anche da Luca Moda, vicesindaco di Radicondoli: all’interno del territorio comunale «la porzione di territorio interessata all’estensione è minima ma crediamo sia importante esserci dal punto di vista strategico e in prospettiva di future collaborazioni con il geoparco delle Colline metallifere».

L’intera operazione si avvale del supporto di Enel green power, il gestore delle centrali geotermiche toscane, che vede in questa iniziativa un progetto di sostenibilità e di continuità delle Colline metallifere, oltre che un’opportunità per lo sviluppo sostenibile del territorio. A questo proposito, nei giorni scorsi è stato sottoscritto un protocollo d’intesa dalla presidente del parco Lidia Bai e i sindaci dei tre comuni interessati.

«Il fenomeno geotermico – conclude Luigi Parisi, responsabile Geotermia per Enel green power – costituisce un fattore importante e qualificante per lo sviluppo del turismo sostenibile nelle terre geotermiche toscane, uniche nel loro genere. Si tratta di una risorsa di grande valore per il territorio, sia per la produzione di energia elettrica, che soddisfa più del 30% del fabbisogno elettrico regionale, ma anche per l’utilizzo diretto del calore con i teleriscaldamenti residenziali, della filiera artigianale e agroalimentare, nonché per gli aspetti culturali escursionistici e turistici con le manifestazioni naturali, i parchi ed i poli museali geotermici».