Gli Usa disponibili a ritornare nell’accordo nucleare con l’Iran

Iraniani e cinesi: la revoca delle sanzioni Usa è il primo passo per far rivivere l’accordo nucleare

[2 Aprile 2021]

Oggi le potenze mondiali firmatarie del Joint Comprehensive Plan of Action (JCPOA), Cina, Francia, Russia, Regno Unito (membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’Onu), Germania e Iran (G5 + 1 – Iran) si sono confrontate online nella 18esima riunione della Commissione mistal per discutere il possibile ritorno degli Stati Uniti nell’accordo nucleare con l’Iran dal quale Donald Trump li aveva fatti uscire nel 2018, rafforzando le sanzioni contro l’Iran e stringendo ancora di più l’alleanza anti-iraniana con Israele ed Arabia saudita.

Nell’annunciare la riunione delle parti del G5 +1 – Iran, l’Unione europea aveva precisato che «I partecipanti discuteranno la prospettiva di un possibile ritorno degli Stati Uniti al JCPOA e come garantire la piena ed effettiva attuazione dell’accordo da parte di tutte le parti».

Ned Price, portavoce del Dipartimento di stato Usa ha detto ai giornalisti che «Ovviamente accogliamo questo come un passo positivo. Siamo pronti a perseguire un ritorno all’adempimento dei nostri impegni. del JCPOA in linea con l’Iran che sta facendo lo stesso. Gli Stati Uniti stanno parlando con i loro partner del modo migliore per farlo, anche attraverso una serie di passi reciproci iniziali», che includerebbero azioni di Teheran e Washington.

La nuova amministrazione statuinitense di Joe Biden ha affermato che se l’Iran si conformasse nuovamente al JCPOA, gli Usa  farebbero lo stesso. Ma l’Iran insiste sul fatto che quell’accordo potrà riprendere solo se solo una volta rimosse le sanzioni statunitensi.

E oggi, intervenendo oggi alla 18esima riunione della Commissione mista del JCPOA  svoltasi a Vienna il viceministro degli esteri iraniano Abbas Araghchi lo ha ribadito: «La revoca delle sanzioni statunitensi è il primo passo per far rivivere Barjam (l’accordo nucleare). L’Iran, non appena verranno revocate le sanzioni, fermerà le misure di ritorsione adottate in campo nucleare».

Araghchi ha trovato subito il sostegno della portavoce del ministero degli Esteri cinese, Hua Chunying che, come riporta l’agenzia iraniana Pars Today, intervenendo al summit viennese ha detto che «Il ritiro unilaterale americano dagli accordi di Vienna del 2015 è la causa principale della tensione sul nucleare iraniano. Gli Stati Uniti hanno espresso la disponibilità a tornare all’intesa globale e la Cina ne è lieta, ma la priorità assoluta è che gli Usa revochino le sanzioni illegali contro l’Iran e revochino la loro lunga giurisdizione su terzi. Questo è il significato corretto e un requisito inevitabile per tornare all’accordo. La parte iraniana ha preso la piena conformità su questa base».