Guterres alla Cina: non esiste il carbone pulito. Ma Pechino dipende ancora dal carbone

Il segretario generale dell’Onu all’università Tsinghua: «Dobbiamo smettere di sprecare denaro per i sussidi ai combustibili fossili e il finanziamento del carbone»

[30 Luglio 2020]

Intervenendo alla “Global Lecture on Climate Change – Recover Better Together” organizzata dall’università Tsinghua e dal governo cinese, il segretario generale dell’Onu, António Guterres ha detto che la crisi del Covid-19  dimostra che «Più che mai abbiamo bisogno di unità e solidarietà per agire. La crisi climatica che è in corso, dimostra nettamente la posta in gioco e l’imperativo di tale azione. Dobbiamo trasformare la ripresa in una reale opportunità per fare le cose giuste per il futuro e la nostra risposta alla crisi climatica è fondamentale, così come il vostro ruolo».

Rivolgendosi agli studenti Guterres ha ricordato che «Negli ultimi anni, i giovani sono stati la più grande risorsa dell’umanità nella lotta contro i cambiamenti climatici. La vostra ingegnosità, visione e richieste di azione per il clima e giustizia climatica ci hanno mantenuti in lotta. Di conseguenza. stiamo vedendo alcuni segnali incoraggianti».

Ma Guterres ha avvertito che «Abbiamo ancora molta strada da fare. Il riscaldamento globale sta accelerando. L’ultimo decennio è stato il più caldo della storia umana. Inondazioni, inquinamento atmosferico cronico, siccità e incendi stanno distruggendo vite, imprese ed ecosistemi. La carenza di cibo e acqua sta già alimentando i conflitti armati, e probabilmente, senza una maggiore azione, c’è da aspettarsi molto di peggio. E le conseguenze catastrofiche sono ben note. Ma anche per questo ci sono le soluzioni. In parole povere, dobbiamo limitare gli aumenti di temperatura a 1,5° C e proteggere quelli già colpiti più duramente. Questo significa che dobbiamo raggiungere emissioni net zero prima del 2050 e ridurle del 45% entro il 2030. Non abbiamo scuse per non aver raggiunto questi obiettivi. Per raggiungere questo obiettivo abbiamo le politiche, la tecnologia e il know-how e il quadro globale dell’accordo di Parigi. E abbiamo un’ondata globale di pressione pubblica per il cambiamento. Questo non farà che crescere, perché le persone ovunque sanno che la loro salute e prosperità dipendono da questo. Ciò che è urgentemente necessario ora è una maggiore leadership da parte di coloro che prendono decisioni per loro conto».

Guterres ha riconosciuto che la Cina è stata un partner essenziale per l’adozione e la ratifica dell’accordo di Parigi. Ma ha aggiunto che «Cinque anni dopo, gli obiettivi di Parigi rischiano di sfuggire dalla portata di tutto il mondo. Anche se tutti gli attuali impegni nazionali saranno pienamente attuati, entro la fine del secolo le temperature aumenteranno di oltre 3 gradi Celsius. È passato il tempo per piccoli passi. Ciò che è necessario ora è il cambiamento di trasformazione. E se prima ci fosse stata una certa esitazione riguardo alla possibilità di un tale cambiamento su larga scala, la pandemia di Covid-19 dovrebbe cancellare ogni dubbio. Nel giro di pochi mesi, miliardi di persone hanno dovuto cambiare il modo di lavorare, consumare, spostarsi e interagire. Trilioni di dollari sono stati mobilitati per salvare vite e mezzi di sussistenza.Ora, nei paesi che stanno emergendo dalla crisi sanitaria, il compito è rilanciare la crescita economica e l’occupazione. Per fare ciò vengono spesi somme senza precedenti di denaro dei contribuenti».

E dal modo in cui questi soldi verranno spesi che l’azione climatica avrà o non avrà successo e tronare indietro di molti anni  «Cosa che la scienza impone e che non possiamo permetterci – ha detto Guterres – Molto semplicemente, da come il mondo recupera dal Covid-19 è un “make-or-break moment” per la salute del nostro pianeta. Abbiamo una finestra stretta, ma una grande opportunità, per ricostruire un mondo più pulito, più giusto e più sicuro per tutti».

Dopo aver ricordato le 6 azioni positive per il clima proposte a tutti i Paesi, Guterres si è dilungato sul fatto che «Dobbiamo smettere di sprecare denaro per i sussidi ai combustibili fossili e il finanziamento del carbone.

Non esiste carbone pulito e il carbone non dovrebbe avere spazio in alcun piano di recupero razionale.

È profondamente preoccupante che vengano ancora pianificate e finanziate nuove centrali a carbone, anche se le energie rinnovabili offrono tre volte più posti di lavoro e sono ora più economiche del carbone nella maggior parte dei Paesi».

Una critica durissima, anche se diplomaticamente felpata, alla Cina che, anche nel bel mezzo della pandemia di Covid-19, ha aumentato sia la sua produzione di carbone (1,8 miliardi di tonnellate da gennaio a giugno, + 0,6%) sia le sue importazioni di carbone (174 milioni di tonnellate, +12, 7% nel primo semestre).  Nel recente  studio “A New Coal Boom in China”, Global Energy Monitor e Center for Research on Energy and Clean Air (CREA) denunciano che «La Cina sta attualmente pianificando di aumentare la sua capacità di generazione di energia a carbone a 249,6 gigawatt [GW]. 97,8 GW sono in costruzione e 151,8 GW in preparazione. Un aumento del 21% rispetto alla fine del 2019 (205,9 GW)». Un’enormità, visto che  negli Usa le centrali elettriche a carbone hanno una capacità di 246,2 GW e in India di 229 GW.

E’ come se sugli impegni presi per ill carbone il governo Cinese avesse prima tirato il freno a mano e poi accelerato e nelle Province va anche peggio, tano che il 18 giugno, la potente Commissione per lo sviluppo nazionale e la riforma e 5 ministeri hanno avvisato le province che devono chiudere centinaia di piccole miniere non redditizie per «Ridurre la produzione obsoleta», ma non la produzione di carbone, anzi, chiede di incentivare quella nazionale e di ridurre le importazioni dall’Australia e da altri Paesi.

Guterres sa bene che la Cina è essenziale per rispettare l’Accordo di Parigi, ma che se la Cina continua la sua corsa al “carbone pulito” quell’Accordo diventerà poco più di carta straccia e ha concluso: «Mentre il mondo passa dai combustibili fossili all’energia pulita, la Cina può trarre enormi benefici intraprendendo azioni coraggiose: crescita più forte, più posti di lavoro, aria più pulita, salute migliore. Nella corsa globale verso il green, le nazioni e le aziende che si muovono rapidamente trarranno enormi vantaggi competitivi.Questo è il motivo per cui gli investitori globali stanno evitando i combustibili fossili e stanno cercando energia pulita su cui investire su larga scala. In quanto superpotenza economica, il modo in cui la Cina ripristina la crescita avrà un impatto notevole sul fatto che possiamo mantenere a portata di mano l’obiettivo di 1,5 gradi Celsius. Come il Covid-19, i cambiamenti climatici non rispettano i confini. Indossando i manto della leadership, la Cina può aiutare a proteggere tutte le persone che condividono questo pianeta. E i giovani in Cina – e in tutto il mondo – possono aiutare a continuare ad aprire il cammino. Non possiamo avere successo senza di voi. Vi esorto: continuate a innovare, continuate a parlare, continuate a chiedere azioni e ambizioni ai vostri leader. Le vostre voci, la vostra determinazione, il vostro potere d’acquisto collettivo sono tutti elementi essenziali dei quali devono tenere conto i governi e la società (…) per aiutarci tutti a riprenderci meglio insieme e a costruire un futuro inclusivo e sostenibile per le persone e il pianeta».