La prima comunità energetica in Italia parte dalla Periferia est di Napoli

Rinnovabile e solidale, coinvolgerà 40 famiglie di San Giovanni a Teduccio in un progetto di lotta alla povertà energetica

[9 Marzo 2021]

In Italia la rivoluzione energetica delle comunità da fonti rinnovabili  parte da Napoli. Il progetto della prima comunità energetica in Italia è promosso da Legambiente e verrà realizzata grazie al supporto della Fondazione con il sud,  a far parte della comunità saranno la Fondazione Famiglia di Maria e 40 famiglie del quartiere di San Giovanni a Teduccio,

Legambiente spiega che «Sul tetto della sede della fondazione sarà installato un impianto solare da 53 kw e per la prima volta in Italia l’energia prodotta sarà condivisa con le famiglie del quartiere. Nei prossimi giorni sarà costituita formalmente la comunità energetica e il 22 Marzo partirà il cantiere che durerà circa dieci giorni. Successivamente verrà fatta domanda di allaccio alla rete elettrica, e nel mese di Aprile l’impianto inizierà a funzionare con la distribuzione di energia pulita alla Fondazione e alle famiglie. L’impianto solare sarà realizzato dall’impresa 3E di Napoli».

Secondo Anna Ricciardi, presidente della Fondazione Famiglia di Maria, «Stiamo mettendo in circolo atti d’amore. L’amore verso una generazione presente e verso una periferia usata e spesso dimenticata. Amore verso l’ambiente e verso una comunità che provvederà in una catena di mutuo soccorso ad alimentare buone pratiche: ambiente, energia solare, uguaglianza educativa, sono gli ingredienti che ci consentiranno un futuro più giusto. Sono orgogliosa che sui tetti della Fondazione Famiglia di Maria si produrrà energia rinnovabile. Un progetto che servirà a dare speranza, la dimostrazione che le cose si possano fare quando agli interessi personali si antepongono a quelli della comunità. Tutto ciò è stato possibile grazie al l’alleanza con Legambiente che attraverso i suoi volontari ha portato in Fondazione la tematica ambientale e a Fondazione con il Sud che ha creduto in questa sperimentazione».

Il lavoro di Legambiente e di Fondazione Famiglia di Maria continuerà con le bambine e i bambini, le mamma e le associazioni del quartiere che saranno protagonisti di percorsi di educazione ambientale, di azioni di cittadinanza attiva monitorando i loro consumi e elettrici e le dispersioni di calore delle loro abitazioni attraverso la campagna Civico 5.0 sulla qualità dell’abitare, info day per scuole superiori sulle possibilità occupazionali legate ai green jobs e per le associazioni e cittadini del quartiere su bonus e occasioni per migliorare la qualità dell’abitare e del vivere e abbassare costi e consumi.

Il progetto sarà il primo ad essere realizzato in attuazione del Decreto Milleproroghe 2020 che ha recepito la Direttiva 2001/2018 sulle comunità energetiche per progetti fino a 200 kW come proposto da un emendamento di Legambiente e Italia Solare votato da tutti i partiti. Grazie a questa innovazione normativa la proprietà degli impianti e l’energia prodotta può essere condivisa attraverso la rete. E’ previsto entro quest’anno il completo recepimento della Direttiva europea, per cui questo tipo di progetti di energia pulita e condivisa potrà avere uno grande sviluppo in tutto il Paese.

In una dichiarazione congiunta, Edoardo Zanchini, vicepresidente nazionale di Legambiente, e Mariateresa Imparato, presidente regionale del Cigno Verde campano, sottolineano: «Siamo felici che parta a Napoli la prima comunità energetica in Italia, con un progetto che permetterà di condividere l’energia pulita prodotta dal sole. Questa sfida rivoluzionaria, resa possibile dalle direttive europee, può aprire opportunità importanti per aiutare le famiglie del quartiere occasione concreta di rigenerazione delle periferie. In Italia ci sono oltre due milioni di famiglie in condizione di povertà energetica, che oggi possiamo aiutare con l’autoproduzione e condivisione di energia da rinnovabili e attraverso interventi che riducono i consumi delle abitazioni come prevede il progetto che porteremo avanti a San Giovanni a Teduccio. Il rilancio del Sud passerà per progetti di questo tipo, che valorizzano il contributo del sole dentro progetti di rigenerazione sociale e urbanistica. La transizione ecologica di tutte e tutti che parte dal basso e tiene dentro al cambiamento le comunità. Ringraziamo la Fondazione con il sud per aver creduto in questa idea e finanziato la sua realizzazione».

Legambiente conclude: «Appena le restrizioni in atto per la pandemia termineranno, inviterà tutti a visitare l’impianto organizzando un momento di festa con protagonisti gli abitanti del quartiere. Napoli, San Giovanni a Teduccio con la realizzazione della prima comunità energetica farà da apripista ad esperienze da ripetere in tutta Italia».