La Svezia sarà carbon neutral entro il 2045

5 anni prima di quanto previsto dall’Accordo di Parigi, Solo il Costa Rica fa meglio. In confronto la Sen Italiana è timida

[19 Giugno 2017]

Con 241 voti a favore e 45 contrari, la Svezia ha approvato la nuova legge sul clima giuridicamente vincolante che porterà il più importante Paese scandinavo a raggiungere le emissioni zero di gas serra entro il 2045.  Si tratta di impegni ancora più ambiziosi di quelli sottoscritti con l’Accordo di Parigi, visto che la Svezia così diventerà carbon neutral 5 anni prima di quanto previsto.

Da recenti studi e analisi risulta che la Svezia, insieme a Francia e Germania, è uno dei tre soli Paesi europei ad avere politiche climatiche in linea con l’Accordo di Parigi: ha applicato una cabon tax già dagli anni ‘90 e ha fortemente investito nell’eolico e nel solare, anche se resta controversa l’uscita dal nucleare. Già ora, solo il 25% dell’energia svedese deriva da combustibili fossili. Siamo lontanissimi dai dati e dagli impegni italiani, compresa la nuova Strategia energetica nazionale con le sue luci e ombre.

Solo il piccolo Costa Rica si è impegnato nell’accordo di Parigi  a  raggiungere emissioni zero prima della  Svezia:  nel 2021. E il Costa Rica è l’unico altro paese con più di un milione di abitanti  ad avere un obiettivo così ambizioso.

La nuova normativa, che entrerà in vigore nel 2018, conferma l’obiettivo che si è dato la Svezia: essere un esempio. La vice-premier  Isabella Lovin è convinta che i Paesi sviluppati debbano prendere iniziative forti e rivoluzionarie perché i negazionisti climatici «stanno guadagnando davvero potere nel mondo» e gli Stati Uniti di Donald Trump non prenderanno più nessuna iniziativa climatica se non per tentare di affossare l’Accordo di Parigi.

La legge su cima svedese impegna il governo a riferire sui progressi e a tenere traccia dei progressi di Svezia nei suoi obiettivi climatici: la politica climatica del governo deve essere basata sugli obiettivi climatici e specificare come devono essere realizzati;  Il governo è  tenuto a presentare ogni anno una relazione climatica  all’interno della legge finanziaria; Ogni quattro anni, il governo redigerà un piano di azione sulla politica climatica su come verranno applicati i suoi obiettivi climatici.

A dire il vero, emissioni “net-zero” non significa che nel 2045 la Svezia non emetterà più gas serra: infatti, la legge Clima impegna il Paese a ridurre le sue emissioni totali almeno  dell’ 85% al di sotto dei livelli del 1990. Per il restante 15% la Svezia prevede di compensare le emissioni investendo in progetti che contribuiscono a ridurre l’inquinamento, sia in Svezia che all’estero.  Progetti possono che, per esempio, ptrebbero comportare anche il finanziamento dei progetti per la riduzione delle emissioni di gas serra in India o anche le controverse tecnologie della carbon capture, che stoccano nel sottosuolo le emissioni delle fabbriche e che possono estrarre anche l’anidride carbonica dall’aria, tecnologie costose e ancora sperimentali che non convincono molte associazioni ambientaliste.

Comunque, Gareth Redmond-King, responsabile clima ed energia del Wwf da un giudizio molto positivo della legge svedese e ha detto a Climate Home: «Con Donald Trump che ha intenzione di tirarsi fuori dall’accordo di Parigi, ora più che mai abbiamo bisogno che il resto del mondo faccia la sua parte nella lotta contro il  cambiamento climatico. E’ una vittoria importante, non solo per la Svezia, ma per tutti coloro che hanno a cuore il futuro del nostro ambiente».