Mentre lo Yemen muore di fame, continua la guerra del petrolio

Missili e droni Houti contro una raffineria saudita. I sauditi sconfitti a Marib bombardano Sana’a

[9 Marzo 2021]

Nei giorni scorsi, violenti combattimenti hanno provocato almeno 90 vittime su entrambi i fronti in guerra a Marib nello dello Yemen settentrionale, in una regione strategica e ricca di petrolio che gli Houthi sciiti – che cantano vittoria – al potere a Sana’a stanno cercando di strappare alle le forze del governo filosaudita di Mansour Hadi che, con il sostegno di Riyadh e di una coalizione sunnita governa il sud dello Yemen.

Secondo fonti Houthi riportate dall’agenzia iraniana Pars Today, «Negli scontri sono morti 32 tra i mercenari e le tribù lealiste, mentre 58 combattenti yemeniti hanno perso la vita in attacchi aerei della coalizione della vergogna guidata da Riyadh».

L’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti, che hanno invaso lo Yemen, riducendolo allo stremo, nel marzo 2015, ora si contendono il controllo della zona strategica di Marib e l’attacco sciita ha cambiato la situazione sul terreno.

La coalizione militare a guida saudita ha vendicato la sconfitta subita a Marib bombardando nuovamente la capitale dello Yemen. A quanto riferisce un corrispondente dell’AFP, ieri enormi colonne di fumo si sono levate da Sana’a dopo gli attacchi aerei. Secondo gli Houthi ci sono stati almeno 7 attacchi aerei sulla capitale, un primo bilancio non parla di morti e feriti.

La vendetta degli sciiti yemeniti è arrivata subito e ha colpito nuovamente il cuore petrolifero del Regno saudita.  Il ministero dell’energia di Riyadh ha infatti ammesso che un drone ha attaccato con un missile balistico gli impianti della compagnia petrolifera Aramco: «Una delle aree di serbatoi di petrolio al porto di Ras Tanura nella regione orientale, uno dei più grandi porti petroliferi del mondo, è stata attaccata questa mattina da un drone, proveniente dal mare. E schegge di missile sono cadute vicino alla zona residenziale della compagnia Dhahran».

Già nei giorni scorsi i combattenti yemeniti al Houthi, che in passato avevano colpito nello stesso modo, avevano annunciato di aver colpito un impianto petrolifero di Aramco nella parte orientale dell’Arabia saudita. In una dichiarazione televisiva, un  portavoce degli Houthi ha detto che «Missili balistici e droni hanno colpito le strutture della compagnia petrolifera a Ras Tanura, porto sulla costa del Golfo Persico, oltre a posizioni militari nella  vicina Dammam».

Intanto, mentre sciiti e sunniti, yemeniti e sauditi e mercenari si scannano in questa assurda guerra che non sembra voler finire, a rimetterci sono donne, vecchi e bambini innocenti e anche i più sfortunati tra gli sfortunati: i migranti rimasti intrappolati nello Yemen in guerra.  L’ufficio per la regione Mena (Medio Oriente e Nord Africa) dell’International labour organization (Ilo) denuncia che «Almeno 8 persone sono morte e più di 170 sono rimaste ferite, di cui 90 in modo grave, in un incendio scoppiato in un centro per migranti a Sana’a, in Yemen».

Ieri l’Ilo precisava che «Al momento non si conosce la causa dell’incendio». Il centro è gestito dagli Houthi, che hanno il controllo della capitale yemenita fin da prima dallo scoppio della guerra scatenata dalla coalizione militare a guida saudita più di 6 anni fa.