Nucleare: accordo fatto tra Iran e l’International atomic energy agency

L’Iran all’Onu: ora la comunità internazionale imponga a Israele a firmare l'accordo di non proliferazione nucleare e ad accettare le ispezioni Iaea

[28 Agosto 2020]

Dopo due giorni di intense consultazioni, L’Iran e l’International atomic energy agency (Iaea) hanno raggiunto un accordo sulla risoluzione delle questioni individuate dall’Iaea.

In un comunicato congiunto, Iran – Iaea si legge che Teheran per facilitare l’attività  del Piano d’azione congiunto globale  ha accettato volontariamente  che gli ispettori dell’Iaea visitino due località designate dall’Iaea per risolvere alcune incomprensioni esistenti.

L’Iran sottolinea che «Circa il 20% delle ispezioni totali dell’International atomic energy agency (Iaea) nel mondo sono state effettuate in Iran. In altre parole, gli ispettori dell’Iaea hanno effettuato più di 33 accessi aggiuntivi in Iran, ogni anno ed ogni giorno ci sono in media 6 ispettori in Iran. Fornire questo livello di accesso agli ispettori dell’Iaea riflette l’impegno costruttivo dell’Iran, ed i rapporti  trimestrali del direttore generale dell’Iaea negli ultimi quattro anni dimostrano la cooperazione costruttiva dell’Iran con l’organismo dell’Onu».

Ma dopo l’accordo gli iraniani si levano un po’ di macigni dalle scarpe: «L’International atomic energy agency è l’unico organismo responsabile che conduce i propri test sulle attività nucleari iraniane e, nel frattempo, l’indipendenza di azione e la rinuncia ad approcci politici garantiranno il successo dell’Iaea nel portare avanti i suoi compiti tecnici e scientifici. L’International atomic energy agency, in quanto ente specializzato e tecnico, dovrebbe fare richieste sulla base delle informazioni che ottiene, non delle informazioni estratte sulla base dello spionaggio di altri Paesi. L’indipendenza, l’imparzialità e la professionalità dell’Iaea preoccupano i governi e l’opinione pubblica e la posizione professionale dell’Iaea non dovrebbe essere minata da informazioni di terzi. Il nuovo accordo dell’Iran con l’Iaea per visitare i due siti tramite questo organismo internazionale indica la volonta’ di cooperazione costruttiva dell’Iran con l’International atomic energy agency».

Durante il suo incontro con il presidente iraniano Hassan Rouhani, lo stesso direttore generale dell’Iaea, Rafael Grossi, ha detto che «Non si dovrebbe permettere a fattori e voci esterne di influenzare la cooperazione tra L’International atomic energy agency e l’Iran».

Si tratta di un nuovo successo diplomatico per l’Iran dopo la riunione del 21 agosto del Consiglio di sicurezza dell’Onu che ha respinto la richiesta Usa di rinnovare automaticamente le sanzioni all’Iran e Kazem Gharibabadi, l’ambasciatore e rappresentante permanente  dell’Iran presso le organizzazioni internazionali a Vienna – dove ha sede l’Iaea – ha avvertito che «Teheran si aspetta che l’Iaea aderisca agli accordi raggiunti, perché l’Iran non tollera che l’Iaea violi gli accordi».

Secondo quanto riferisce l’agenzia ufficiale iraniana IRNA,  Gharibabadi ha sottolineato che «L’Iran con una decisione fondamentale ha mostrato la sua buona volontà nella sua interazione con il nuovo direttore generale dell’Agenzia, aggiungendo che se l’Agenzia vuole violare le disposizioni di questo accordo  in futuro, prenderà di mira la cooperazione e l’interazione dell’Iran con l’Iaea. Il direttore generale dell’Agenzia ha dichiarato che lo scopo della sua visita a Teheran era stabilire contatti diretti con le autorità iraniane al fine di stabilire una corretta comprensione delle questioni e degli sviluppi pertinenti. il risultato dei negoziati con il comitato dell’agenzia, indica il successo di questa interazione».

Non l’ha presa bene il segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, in visita in Sudan, Bahrain, Oman ed Emirati Arabi Uniti dopo aver sostenuto che le sanzioni Onu contro l’Iran, in un tweet ha detto che sarebbero tornate in vigore automaticamente.

Oggi il portavoce del ministero degli esteri iraniano, Saeid Khatibzadeh, ha risposto che  «Questo succederà solo nel mondo dell’immaginazione del segretario di Stato americano.  13 dei 15 membri del Consiglio di Sicurezza, compresa la presidenza di turno del Consiglio, hanno informato che gli Stati Uniti non hanno la facoltà giuridica di utilizzare la risoluzione 2231 di quel Consiglio, visto che gli Stati Uniti non fanno più parte del Joint Comprehensive Plan of Action – JCPOA o dell’accordo nucleare con l’Iran».

Infatti, Dian Triansyah Djani, rappresentante permanente dell’Indonesia all’Onu  e  presidente di turno del Consiglio di sicurezza ha confermato che «Il Consiglio di sicurezza non è nella posizione di intraprendere ulteriori azioni nei confronti dell’Iran».

E l’Iran, che sembrava nell’angolo, ora sferra il contrattacco: parlando ieri al meeting virtuale dell’Onu nella giornata dedicata al divieto dei test nucleari, l’ambasciatore iraniano all’Onu, Ishaq Al-e-Habib ha detto che «La comunità internazionale dovrebbe indurre il regime d’Israele a firmare l’accordo di non proliferazione nucleare (NPT). La comunità internazionale dovrebbe imporre al regime che occupa la Palestina di accettare l’NPT e aprire le proprie installazioni nucleari agli ispettori dell’Iaea. Le politiche di Tel Aviv ed il sostegno incondizionato degli Usa impediscono che la regione sia priva di armi nucleari».