Petrolio e commercio con l’Asia centrale: l’India investe 85 milioni di dollari in un porto iraniano

La Turchia aumenta del 9% le importazioni di greggio iraniano

[27 Agosto 2015]

Il ministro indiano dei traporti stradali e delle autostrade, Nitin Gadkari, ha annunciato che l’India ha dato il via libera ad un investimento di 85 milioni di dollari per lo sviluppo del porto iraniano di Chabahr,  sull’Oceano Indiano. Gli ostacoli che erano sorti sul progetto del porto,  dopo che un pre-accordo era stato annunciato a maggio, hanno trovato una soluzione con la visita in India la scorsa settimana del ministro degli Esteri iraniano Javad Zarif.

Anche se né indiani né iraniani vogliono rivelare i particolari del protocollo dì intesa sottoscritto, il giornale indiano The Hindu rivela che  l’accordo su Chabahar prevede che il porto iraniano sarà utilizzato per inviare petrolio ed urea in India,  riducendo notevolmente i costi di trasporto per l’importazione di questi due prodotti e che il progetto sarà realizzato da una compagnia ad hoc ido-iraniana,  con un investimento di circa  85 milioni di dollari. Nel porto iraniano dovrebbe essere realizzato un attracco per cargo merci e un bacino per il carico e scarico di container.

Secondo The Hindu «La presenza dell’India a Chabahar compenserà la presenza cinese nel porto pachistano di Gwadar. Si vuole anche sfruttare il secolare collegamento con l’Iran, soprattutto in un momento in cui si prevede che sanzioni economiche contro l’Iran saranno tolte, grazie all’accordo sul nucleare che ha firmato con l’Occidente».

Chi invece le sanzioni le ha già tolte e ignorate da un pezzo è un Paese della Nato, la Turchia,  che, secondo Eurostat,  nei primi mesi del 2015 ha aumentato del 9% le sue importazioni di petrolio dall’Iran. Teheran e Ankara sono dalla parte opposta della barricata nel sanguinoso conflitto siriano (anche se entrambe sparano volentieri sui kurdi), questo non impedisce ai due Paesi di cintinuare a fare affari e la Turchia ha aumentato le l’importazione di greggio iraniano, portandole  da 107.000 barili al giorno ai 117.000 attuali.