Rinnovabili e biocarburanti, a Pontassieve nasce il nuovo centro di ricerca toscano

Marras: «Qui si lavorerà all’integrazione dell’uso delle risorse agricole ed agroforestali con tutto il resto dell’economia»

[8 Febbraio 2021]

È stato siglato oggi l’accordo di programma che permetterà la nascita nella zona industriale di Pontassieve,  nel territorio metropolitano fiorentino che guarda verso Arezzo, di un centro di ricerca e di sviluppo specializzato in energie rinnovabili e biocarburanti, parte di un polo scientifico nel settore ambientale che potrebbe nel tempo ulteriormente crescere. L’intesa, che a dicembre aveva avuto il via libera da parte della giunta regionale e che riguarda anche la costruzione dell’immobile che l’ospiterà, è stata firmata stamani dal presidente della Toscana Eugenio Giani e dalla sindaca Monica Marini.

«Si tratta di un atto molto importante – commenta Giani – Non a caso tutti i sindaci della Val di Sieve e del Valdarno superiore fiorentino erano qui stamani. Gli effetti che ci auguriamo che l’investimento possa avere, in termini di sviluppo e innovazione e di creazione di opportunità di lavoro, supereranno infatti i confini comunali di Pontassieve».

L’obiettivo è concludere i lavori entro la fine dell’anno. La Regione Toscana contribuirà alla spesa con 900 mila euro ed anticiperà pure i soldi per la stesura del progetto esecutivo. Fondazione Cr di Firenze coprirà con 75 mila euro quel che rimane da finanziare.  Il Comune aveva acquistato in precedenza l’area con 483 mila euro e realizzerà con risorse proprie le opere di urbanizzazione.

L’edificio è stato progettato nel rispetto dell’energia sostenibile e per i ridurre i consumi energetici ed ospiterà gli uffici, il laboratorio chimico-analitico e l’area sperimentale: all’esterno un ulteriore spazio per prove. In tutto sono 500 metri quadrati al piano terra ed altri 300 di tettoia, a cui si aggiungono oltre a 400 metri al primo piano.

«Qui si lavorerà alla bioeconomia, ovvero all’integrazione dell’uso delle risorse agricole ed agroforestali con tutto il resto dell’economia», conclude l’assessore alle attività produttive della Toscana Leonardo Marras. Con la speranza che l’attenzione possa rivolta a biocarburanti davvero sostenibili e in ottica circolare – di “bioraffinerie” in Toscana ce ne sono già, ma con profili di sostenibilità assai dubbi –,dagli olii alimentari usati, dal bioetanolo da scarti agricoli cellulosici, il biometano da rifiuti organici e scarti agroalimentari.