Wwf: fermiamo le trivellazioni di petrolio e gas offshore e onshore in Grecia (VIDEO)

Salvare la biodiversità marina e terrestre e l’economia turistica e ittica

[12 Febbraio 2019]

Il Wwf ha pubblicato il rapporto “Economic impacts of hydrocarbon exploitation in Greeceche fa parte della campagna internazionale “Save our Paradise” che l’associazione ambientalista ha avviato per fermare i piani di trivellazione petrolifera e del gas in Grecia. Lo studio, commissionato dal Wwf a effetec, rileva che «un grande sversamento di petrolio in Grecia devasterebbe le industrie del turismo e ittica del Paese e costerebbe all’economia greca più di 7,5 miliardi di euro».

Rapporto e campagna internazionale sono la risposta a concessioni 25ennali per l’esplorazione e la trivellazione petrolifera offshore o onshore in un’area marina e terrestre che copre quasi 75.000 km2 che va dal nord di Corfù al sud di Creta. Le compagnie petrolifere che hanno ottenuto le concessioni comprendono Eni, otal, Repsol ed ExxonMobil.  Il Wwf sottolinea che «L’area marina, che è pari al 30% della terraferma greca, è caratterizzata da grandi profondità e da una vita marina diversificata – tra cui capodogli, balenottere, zifi, delfini tursiopi, tartarughe marine e foche monache – mentre l’area terrestre consiste di numerose aree protette di eccezionale importanza ecologica».

Dimitris Ibrahim, responsabile mare del Wwf Grecia, spiega: «Nei nostri peggiori incubi non avremmo mai immaginato piattaforme petrolifere e di gas a pochi chilometri dalle coste di Creta, Zante, Cefalonia e Corfù, vicino alle spiagge di nidificazione nella baia di Lagana e Kyparissia o nel territorio incontaminato dell’Epiro. La trivellazione nelle acque molto profonde di Creta e del Mar Ionio rappresenta una minaccia letale per questo paradiso naturale e non ha alcun senso sul piano climatico o finanziario»,

Il rapporto del Wwf è la prima analisi a prevedere e quantificare l’impatto economico di un grande incidente petrolifero in Grecia, documentando così il rischio reale di sfruttamento di idrocarburi e il Panda ellenico dice che «A causa della mancanza di dati sufficienti e disponibili, l’impatto negativo di uno sversamento da un incidente petrolifero sull’ambiente della Grecia, le sue regioni costitutive e altri servizi ecosistemici vitali non è incluso nel rapporto. Tuttavia, l’esperienza di precedenti fuoriuscite di petrolio suggerisce che l’inclusione dei costi ambientali potrebbe aumentare dal 20% al 100%. il costo totale del danno inflitto»,

Il rapporto di mostra che «il turismo è il settore più pesantemente colpito in caso di fuoriuscita di petrolio. Nello sfortunato, ma plausibile scenario di una grande fuoriuscita di petrolio che si verificasse vicino a Creta, il costo potrebbe raggiungere i 2,2 miliardi di euro, mentre andrebbero persi durante in una notte fino a 45.000 posti di lavoro. Un evento simile nelle isole ioniche costerebbe fino a 1,78 miliardi di euro e spazzerà via fino a 25.000 posti di lavoro».

Il Wwf sottolinea che «La concessione di nuove licenze petrolifere non è in linea con i rapidi e profondi tagli delle emissioni di gas serra necessari per raggiungere gli obiettivi climatici dell’accordo di Parigi e garantire un futuro sicuro per il clima». Per questo il Wwf invita il governo greco di Alexīs Tsipras  a «vietare immediatamente nuove esplorazioni e trivellazioni di idrocarburi, seguendo i recenti esempi di Spagna, Francia, Italia, Portogallo e Nuova Zelanda».

Il Wwf invita gli amici della Grecia di tutto il mondo ad aderire alla campagna e a proteggere i mari, le coste e le isole greche, perché restino una destinazione turistica da sogno per milioni di persone: «Aiutaci a salvare il nostro paradiso!»

Aslihan Tumer, responsabile campagne del Wwf International, conclude; «Le trivellazioni nelle acque greche mettono a repentaglio l’ambiente marino e l’economia nazionale della Grecia: una fuoriuscita di petrolio avrebbe effetti devastanti sulla fauna selvatica, sull’industria del turismo e sulle comunità locali, oltre a non far conseguire gli obiettivi climatici stabiliti dall’Accordo di Parigi. Il governo greco deve ritirare immediatamente le licenze concesse nella zona e concentrarsi sullo sviluppo sostenibile che sarebbe vantaggioso per la Grecia e il Mediterraneo in generale»

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