Morales: «La guerra Usa contro la coca in America Latina ha obiettivi geopolitici»

La coca patrimonio culturale, risorsa della biodiversità boliviana e fattore di coesione sociale

[3 Giugno 2016]

Per avere accesso al mercato statunitense e poter esportare i suoi prodotti tessili, la Bolivia ha dovuto adottare l’Andean Trade Promotion and Drug Eradication Act (Atpdea – Ley de Preferencias Arancelarias Andinas y Erradicación de la Droga) insieme a Perù, Ecuador e Colombia, una legge statunitense promulgata nel 2002 da George W. Bush nel quadro della (fallimentare) “guerra alla droga” che gli Stati Uniti stanno combattendo da anni in America Latina e in particolare in Colombia.

L’Aptdea accorda diversi vantaggi riguardanti i diritti doganali, ma, come spiega il presidente socialista boliviano Evo Morales, «In cambio la Bolivia ha dovuto eradicare le piantagioni di coca ed accettare che si installassero sul suo territorio delle basi Usa , sotto il pretesto di lottare contro il traffico di droga».

La cosa non piace per niente a Morale, un ex coltivatore di coca e sindacalista dei cocaleros indios che si batte contro quelli che ritiene pregiudizi contro la foglia di coca dalla quale viene prodotta la cocaina che, nonostante l’Atpdea e la “guerra alla droga” continua a raggiungere a fiumi gli Usa e l’Europa e a tenere in ostaggio interi governi latinoamericani. Per Morales e la maggioranza dei boliviani  la coca è invece una pinta sacra e la costituzione socialista, multietnica e “ambientalista” approvata nel 2009 consacra la coca come »patrimonio culturale, risorsa naturale rinnovabile della biodiversità boliviana e fattore di coesione sociale». Per questo la bolivia ha deciso di dire basta all’Aptdea.

Il presidente della Bolivia ha detto in un’intervista concessa a Ria Novosti che «Gli Stati Uniti utilizzano la lotta contro il traffico di droga in Bolivia, così come in alcuni altri Paesi, a fini puramente geopolitici. Noi non lo accettiamo». Secondo Morales, «Il rifiuto di rinnovare l’Atpdea ha permesso al Paese di migliorare gli scambi con gli Usa. La lotta contro il traffico di droga è una responsabilità di tutto il mondo e il ricatto è inammissibile».

Soprattutto in un Paese dove masticare foglie di coca è normale e i militari americani non sono per niente graditi.