Nemmeno il coronavirus ferma la guerra, il commercio e la produzione di armi

Oxfam: «In molti Paesi si continua a sparare e a lanciare bombe, milioni di persone moriranno. È necessaria una tregua senza eccezioni»

[24 Aprile 2020]

Ci sono Paesi dove #iorestoacasa non è un hashtag e neanche un’opzione per difendersi dal coronavirus, perché la guerra l’ha portata via. In Yemen ad esempio, dopo cinque anni di guerra e oltre 100mila vittime, gli scontri proseguono nonostante la fragile tregua dichiarata di recente dalle parti in conflitto. Come dichiarano dall’ong Oxfam Solo pochi giorni fa i combattimenti tra gli Houti e le forze governative hanno causato decine di morti, mentre si sono verificati bombardamenti anche durante il cessate il fuoco. Eppure nel paese 20 milioni di persone non hanno accesso a cure di base e con metà delle strutture sanitarie, carenza di medici e materiali, si deve far fronte ad un nuovo picco di colera che potrebbe provocare 1 milione di nuovi nel 2020, che andranno a sommarsi all’impatto del Covid che è già arrivato nel Paese.

Anche a Gaza, in un clima di continua tensione e insicurezza, si contano già 15 casi di Covid19, con 70 posti in terapia intensiva per oltre 2 milioni di abitanti intrappolati nella Striscia.  In Africa occidentale invece, l’impatto del coronavirus, combinato con la stagione secca e il conflitto in corso nell’area, potrebbe causare la fame per 50 milioni di persone entro agosto.

«Questi sono solo alcuni esempi, che evidenziano come la pace in tante regioni del mondo oggi più che mai, non sia rinviabile, nemmeno di un giorno – osserva Paolo Pezzati, policy advisor per le emergenze umanitarie di Oxfam Italia – Mentre il mondo affronta una terribile pandemia, il commercio e la produzione di armi non si ferma e in molti paesi si continua a sparare e a lanciare bombe».

A un mese esatto dall’appello del segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres per un “cessate il fuoco” globale – che renda possibile alle organizzazioni umanitarie di combattere la pandemia da Covid-19 al fianco dei Governi – in tanti Paesi dilaniati da guerre e violenze si continua a morire. «Se l’appello delle Nazioni Unite, rilanciato anche da Papa Francesco, non verrà rispettato, milioni di persone moriranno con l’arrivo e l’espandersi del virus nelle zone di conflitto – continua Pezzati – Per molte organizzazioni come Oxfam, al lavoro in questi paesi, portare gli aiuti necessari a combattere la pandemia è vitale, ma per farlo è necessaria una tregua senza eccezioni, che coinvolga i diversi attori anche locali coinvolti. Un “cessate il fuoco globale” che può essere realizzato solo se restiamo uniti nell’intento di costruire un mondo di pace».

Per questo Oxfam e oltre 70 organizzazioni in tutto il mondo stanno lanciando una campagna per un cessate il fuoco globale a sostegno della richiesta delle Nazioni Unite, con l’obiettivo di spingere tutte le parti a deporre le armi e costruire la pace.