Yemen, più di un milione di bambini in guerra. Servono aiuti per salvare milioni di persone (VIDEO)

«La situazione resta orribile per tutti gli abitanti del Paese dilaniato dalla guerra»

[26 Febbraio 2019]

«La guerra nello Yemen continua ad avere un impatto brutale sui bambini. In Yemen, circa 1,2 milioni di bambini continuano a vivere in 31 aree di conflitto e in zone di violenza legate  alla guerra, come quelle di Hodeïda, Taëz, Hajjah e Saa’da». A lanciare l’ennesimo allarme sulla tragedia umanitaria yemenita – nella quale i sauditi e i loro alleati utilizzano anche bombe made in Italy – è  il direttore regionale dell’Unicef per il Medio Oriente e l’Africa del Nord, Geert Cappelaere, che ha aggiunto: «Il conflitto non risparmia nessun bambino e la situazione dei minori nello Yemen non è cambiata abbastanza dopo l’accordo di pace concluso a Stoccolma il 13 dicembre 2018. Da allora, 8 bambini sono stati uccisi o feriti ogni giorno, la maggior parte mentre giocavano all’esterno con i loro amici o sulla strada per la scuola».

Mentre sta per iniziare una nuova riunione dei donatori di fondi, l’Unicef chiede di «fare dei bambini yemeniti e dei loro diritti una priorità» e Cappelaere sottolinea che «La violenza scioccante degli ultimi 4 anni, i livelli di povertà elevati e decenni di conflitti, di negligenza, di penurie pesano duramente sulla società yemenita, lacerando il suo tessuto sociale, fondamentale per qualsiasi società e in particolare per i bambini».

L’Unicef e i suoi partner stanno cercando di affrontare quella che – seppur ignorata dai media italiani – è la più grande crisi umanitaria del mondo, ma gli aiuti finanziari e alimentari sono una goccia nel mare della disperazione e della malnutrizione che diventa fame. –

Per questo l’Unicef ha reiterato il suo appello a tutte le parti belligeranti perché cessino le azioni violente, proteggano i civili e i bambini in pericolo e autorizzino la fornitura di aiuti umanitari ai bambini e alle loro famiglie «ovunque si trovino in Yemen».

Mentre la comunità mondiale è riunita a Ginevra per parlare di diritti umani, l’Unicef lancia un appello per «Contributi senza condizioni per fornire assistenza vitale ai bambini dello Yemen» e chiede «Un investimento massiccio per aiutare i bambini ad avere il futuro al quale tutti i genitori del mondo a aspirano per i loro bambini». Cappelaere evidenzia che «E’ il solo modo per lo Yemen di sollevarsi. Altrimenti lo Yemen sarà minato dalla violenza e il suo avvenire sarà appeso a un filo, con conseguenze disastrose per i bambini».
Le agenzie umanitarie dell’Onu stanno preparando un appello per donazioni per 4,2 miliardi di dollari, destinati ad aumentare l’aiuto per milioni di yemeniti. Secondo Jens Laerke,  portavoce dell’Office for the Coordination of Humanitarian Affairs (Ocha), «La situazione resta orribile per tutti gli abitanti del Paese dilaniato dalla guerra. Nello Yemen è stato veramente un anno orribile per milioni e milioni di persone  che sono letteralmente sul bordo della fame  e hanno bisogno di enormi quantità di aiuto: nei settori della sanità, dell’acqua, dei servizi igienici, dell’educazione, ecc. Siamo veramente a un bivio. Se l’Onu e i suoi partner umanitari sono davvero coscienti di tutto questo, per trovare una soluzione politica dobbiamo affrontare le cause profonde, ma aspettando che tutto questo si produca, la gente soffre e è stata raggiunta un’ampiezza della quale non abbiamo memoria».

Nel 2018 nello Yemen i programmi umanitari sono stati t rafforzati per poter dare aiuti diretti a circa 8 milioni di persone, nel 2017 erano 3,5 milioni. Durante un recente briefing al Consiglio di sicurezza dell’Onu, il capo dei soccorsi di emergenza delle Nazioni Unite, Mark Lowcock, ha spiegato che «Anche se la situazione a Hodeïda è più calma che negli ultimi mesi, la violenza prosegue altrove. Gli scontri si sono anche intensificati in alcune aree in prima linea – in particolare a Hajjah, nel nord-ovest dello Yemen, facendo in modo che circa l’80% della popolazione . circa 24 milioni di persone – abbiano bisogno di assistenza umanitaria e di protezione. Tra questi, 14,3 milioni  hanno dei bisogni “acuti”, cioè il 27% in più dell’anno scorso. I due terzi dei distretti dl Paese si trovano in una situazione di “pre-fame”. Circa 20 milioni di persone hanno bisogno di aiuto per procurarsi del cibo, 10 milioni dei quali sono al limite della fame. Attualmente, circa 240.000 di queste persone sono di fronte a livelli di fame catastrofici. Inoltre, circa 20 milioni di persone non hanno accesso a cure mediche adeguate e circa 18 milioni non hanno abbastanza acqua potabile né servizi igienici adeguati».

Su iniziativa dei governi di Svezia e Svizzera, appoggiati dal segretario generale dell’Onu António Guterres, l’appello in favore dello Yemen punta anche a sensibilizzare un’opinione pubblica mondiale che non sembra rendersi conto che nella penisola araba che trabocca di petrolio e petrodollari «3 milioni di persone, tra i quali 2 milioni di bambini, soffrono di malnutrizione acuta,  Circa 3,3 milioni di persone sono state costrette ad abbandonare le loro case, 685.000 delle quali sono fuggite nel 2018 dai combattimenti lungo la costa ovest».

Laerke  spiega che «E’ un piano che punta a raggiungere 19 milioni di persone nel Paese. Richiede 4,2 miliardi di dollari, è questa l’ampiezza della crisi- Si tratta del più grande appello lanciato per un Paese dopo 4 anni di conflitto quasi continuo… L’anno scorso, abbiamo ricevuto 2,6 miliardi di dollari, cioè l’equivalente dell’83% di quel che avevamo richiesto, che era circa 3 miliardi di dollari».

Secondo l’United Nations high commissioner for human rights (Unhcr), «Il numero totale di vittime civili dal marzo 2015 è di 18.173 persone . Questo comprende 7.025 morti e 11.148 feriti»-

Ma il portavoce dell’Unhcr Rupert Colville, ha avvertito che «Queste cifre non rapresentano la situazione nel suo insieme perché riguardano solo le vittime che il personale dell’Unhcr è stato in grado di verificare in maniera indipendente. In caso di grandi incidenti, cerhiamo di inviarci del personale, il che ci permette anche di identificare, nella maggioranza dei casi, il probabile autore. Ma non pretendiamo che si tratti di tutti i cas, perché non possiamo andare in certi posti dove, sicuramente, centinaia di vittime possono essere state semplicemente non segnalate».

Tra le vittime civili della guerra in corso da 4 anni nello Yemen, l’Unhcr dice che 4.585 morti sono dovuti agli attacchi della coalizione arabo-sunnita guidata dall’Arabia Saudita, 1.448 alle milizie sciite houthi del governo di Sana’a e ai loro alleati e 367 ai jihadisti di Al Qaeda e dello Stato Islamico/Daesh.

Una cosa è certa, i costi degli aiuti umanitari richiesti impallidiscono di fronte alla guerra scatenata dall’Arabia Saudita e dagli Emirati Arabi Uniti per sloggiare gli  houthi dal potere. Una guerra sporca e feroce, armata dagli alleati occidentali dell’Arabia Saudita e delle altre monarchie assolute wahabite del Golfo, un conflitto tribale, settario e petrolifero che è diventata la vergogna umanitaria di un mondo che preferisce voltare la faccia dall’altra parte mentre milioni di bambini, donne e vecchi muoiono di fame e colera.

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