In Cina tassa ambientale e standard più rigidi contro gli inquinanti

Tasse su inquinanti atmosferici e rifiuti e limiti per le emissioni di navi, moto e auto ibride

[2 Settembre 2016]

Il governo centrale cinese ha presentato in prima lettura all’Assemblea popolare nazionale un progetto di legge sulla tassa ambientale, effettuando un passo in avanti verso un’imposta nazionale su diversi inquinanti prodotti dalle attività commerciali.

L’agenzia ufficiale Xinhua spiega che «Questo progetto di legge propone delle tasse da  350 yuan (52 dollari) à 11.200 yuan al mese per i diversi rumori industriali, di fronte ai livelli di decibel eccessivi. Fissa anche tasse da 1,2 yuan per una data quantità di inquinanti atmosferici, di 1,4 yuan per una data quantità di inquinanti dell’acqua, così come delle tasse comprese tra i 5 e i 1.000 yuan per ogni tonnellata di ogni sorta di rifiuti solidi».

Per esempio: gli inquinatori dovranno pagare 1,2 yuan per l’emissione di 0,95 kg di anidride solforosa e 1,4 yuan per l’emissione di 100 g di petrolio nell’acqua.

Il ministro delle finanze  Lou Jiwei ha detto che nella lista contenuta nel progetto di legge non compare l’anidride carbonica  e ha aggiunto che «Le tasse potrebbero essere ridotte della metà se le emissioni dei contribuenti fossero inferiori alla metà dello standard nazionale».

Attualmente la Cina non ha tasse sugli inquinatori ma percepisce “costi delle emissioni inquinanti” i cui tassi sono uguali o inferiori a quelli previsti dal nuovo progetto di legge.

Secondo il Comitato per gli affari finanziari ed economici dell’Assemblea popolare nazionale, «La legge potrebbe colmare le lacune dell’attuale sistema, come l’applicazione inadeguata e l’ingerenza amministrativa , il che contribuirà alla ristrutturazione economica in corso in Cina».

Il governo cinese ha pubblicato anche 5 nuovi standard per limitare alcuni dei maggiori inquinanti Xinhua scrive che «Questo dovrebbe permettere di ridurre di più della metà le emissioni delle industrie interessate».

I documenti sono stati pubblicati congiuntamente dal ministero della protezione dell’ambiente e dall’Amministrazione generale dello Stato per il controllo della qualità, l’ispezione e la quarantena che spiegano che «Comprendono dei limiti per le emissioni dei motori delle navi, delle moto e delle auto elettriche ibride, così come dei limiti riguardanti le emissioni delle industrie della soda caustica e del  cloruro di polivinile»

Rispetto agli attuali standard cinesi, «La richiesta chimica di ossigeno nelle acque reflue,  per le particelle di idrocarburi nei gas di scarico, il cloruro di vinile monomero e gli idrocarburi non metanici sarà ridotta del 77%, 51%, 72% e 58%, stabilendo nuovi standard», si legge in un comunicato del ministero della protezione dell’ambiente cinese, che precisa inoltre che questi nuovi standard «si inscrivono nel quadro delle misure destinate a mettere in opera i piani di azione per la prevenzione e il controllo dell’inquinamento dell’aria e dell’acqua. Dovrebbero anche stimolare la trasformazione e la modernizzazione industriale».