I lampioni contribuiscono all’inquinamento luminoso urbano meno di quel che si credeva

In una città con una illuminazione pubblica ben progettata, la maggior parte dell’inquinamento luminoso proviene da vetrine, insegne, facciate e impianti sportivi

[30 Ottobre 2020]

Quando i satelliti scattano foto della Terra di notte, quanta della luce che si vede proviene dai lampioni dell’illuminazione pubblica? Secondo lo studio “Direct measurement of the contribution of street lighting to satellite observations of nighttime light emissions from urban areas”, appena pubblicato su Lighting Research & Technology  da un team di scienziati tedeschi, statunitensi e irlandesi, solo il 20% circa della luce visibile nelle immagini satellitari di Tucson proviene dai lampioni.

Per capire quanto inquinamento luminoso notturno emette una città energivora e con oltre mezzo milione di abitanti come Tucson, in Arizona,  i ricercatori hanno  analizzato gli effetti della tecnologia di illuminazione “smart city” che consente alle città di abbassare le luci. Il team ha condotto un esperimento modificando la luminosità dei lampioni a Tucson  e osservando come questo cambiava la luminosità della città vista dallo spazio.

Il principale autore dello studio,  Christopher Kyba del Deutsche GeoForschungsZentrum GFZ  dice che si tratta di un lavoro importante <perché dimostra che le tecnologie delle smart city possono essere utilizzate per eseguire esperimenti su scala urbana.  Quando sensori e sistemi di controllo sono installati in un’intera città, è possibile modificare il modo in cui funziona la città e quindi misurare l’impatto che il cambiamento ha sull’ambiente, anche dallo spazi».

Per 10 giorni, tra marzo e aprile 2019, gli amministratori di Tucson hanno modificato le impostazioni della luminosità di 14.000 dei 19.500 lampioni della città. Di solito, la maggior parte dei lampioni a Tucson inizia al 90% della massima illuminazione possibile e la luci si affievolisce fino al 60% a mezzanotte. Invece, durante l’esperimento, la città ha abbassato le luci fino al 30% in alcune notti e le ha alzate fino al 100% dell’illuminazione possibile in altre. A tenere sott controllo la luminosità dell’illuminazione pubblica di Tucson c’era il satellite statunitense Suomi National Polar-Orbiting Partnership (NPP), famoso per le sue dettagliatissime mappe globali della luce notturna e che ha scattato foto  di Tucson senza nuvole per 4 notti durante il test e per 2 notti con l’illuminazione regolare dopo il test. Confrontando la luminosità della città nelle 6 notti, i ricercatori hanno scoperto che, in una notte normale, solo il 20% circa della luce nelle immagini satellitari di Tucson proviene dai lampioni.

Secondo il coautore dello studio  John Barentine, dell’International Dark-Sky Association, «I risultati hanno importanti implicazioni per la sostenibilità».

In un secondo esperimento condotto contemporaneamente, Barentine, Kyba e altri ricercatorii hanno misurato la luminosità del cielo sopra Tucson da terra. Ne è venuto fuori lo studio  “Recovering the city street lighting fraction from skyglow measurements in a large-scale municipal dimming experiment”, pubblicato recentemente sul Journal of Quantitative Spectroscopy and Radiative Transfer che ha esaminato come la variazione dell’illuminazione dei lampioni influisce sulla luminosità, dimostrando che «Come per le emissioni luminose viste dallo spazio, anche la maggior parte della luminosità del cielo sopra Tucson è dovuta ad altre fonti».

Barentine spiega che «Presi insieme, questi studi dimostrano che, in una città con lampioni ben progettati, la maggior parte delle emissioni luminose e dell’inquinamento luminoso provengono da altre luci» comprese  sorgenti luminose come vetrine illuminate, insegne luminose, facciate degli edifici o campi sportivi.

Secondo i ricercatori, «La differenza nella luminosità dell’illuminazione stradale nelle diverse notti è stata appena percettibile dalle persone per strada, poiché i nostri occhi si adattano rapidamente ai livelli di luce». Infatti, l’amministrazione cittadina di Tucson non ha ricevuto commenti o reclami riguardo alla modifica dell’illuminazione durante il test. Non ci sono inoltre prove che la riduzione dei livelli di illuminazione durante l’esperimento abbia avuto effetti negativi sulla sicurezza pubblica.

Kyba è entusiasta all’idea di realizzare esperimenti di questo tipo  più regolarmente e in altre città: «Invece di abbassare le luci allo stesso livello a tarda notte, una città potrebbe invece attenuarle al 45% nei giorni pari e al 55% nei giorni dispari. I residenti della città non noterebbero alcuna differenza, ma in questo modo potremmo misurare come il contributo dei diversi tipi di luce stia cambiando nel tempo».