L’operazione stop pesticidi illegali in Toscana rivela un’illegalità pervasiva

Legambiente e Wwf chiedono più regole e una maggiore consapevolezza: le istituzioni accelerino su entrambi i fronti

[25 Marzo 2021]

3 tonnellate di pesticidi illegali sequestrati e 2,8 tonnellate utilizzate sui campi le cui produzioni sono finite nel circuito della grande distribuzione in Toscana, 56 persone denunciate, 53 notizie di reato con circa un milione di euro di sanzioni elevate, 24 sequestri penali di pesticidi fuori legge, contenenti sostanze pericolose per la salute umana e l’ambiente: sono questi gli impressionanti numeri di un’indagine dei Carabinieri forestali partita da Pistoia e che poi si è estesa a Firenze, Prato Pisa e Lucca oltre che in altre regioni e che racconta la storia di una gestione dei pesticidi ancora drammaticamente fuori controllo. Al centro dell’indagine insetticidi, fungicidi e diserbanti venduti e utilizzati nonostante la revoca da parte del ministero della Salute, mettendo in serio pericolo consumatori e agricoltori.

La notizia dell’operazione dei Carabinieri forestali in Toscana per Legambiente «Rappresenta per l’Italia tutta l’ennesimo campanello d’allarme rispetto al quale è necessario prendere rapidamente provvedimenti».

Angelo Gentili, responsabile agricoltura di Legambiente, e Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana, sottolineano che «Quella dei Carabinieri forestali è un’indagine che ha portato alla luce l’ennesimo illecito che vede al centro il grande tema della gestione dei pesticidi in Italia. Purtroppo, ancora oggi, il nostro Paese non è riuscito a mettere in campo tutti gli strumenti necessari per fare fronte all’utilizzo illegale dei pesticidi che, com’è noto, mettono a rischio la salute e l’ambiente. L’opera di vigilanza dei Carabinieri forestali si è rivelata senza dubbio cruciale e ha dimostrato ciò che noi di Legambiente diciamo da tempo: il fenomeno dell’illegalità in agricoltura è pervasivo e non riguarda solo il Meridione. Il fatto che la Toscana sia al centro dell’indagine rende chiaro quanto sia necessario allargare lo spettro, con rigidità e scrupolosità. Attenzione, però: non bastano solo le azioni repressive, ma servono anche percorsi propositivi da parte della politica che deve accelerare il passo. In tal senso, è opportuno segnalare che il ritardo nel rinnovo del PAN (piano di azione nazionale) per l’utilizzo sostenibile dei prodotti fitosanitari, scaduto a febbraio del 2018, rappresenta una criticità da sanare. Peraltro, il nuovo testo è già stato superato da quanto previsto dagli obiettivi delle Strategie Ue “Farm to Fork” e “Biodiversità”, in particolare per quanto riguarda la riduzione del 50% dell’uso dei pesticidi entro il 2030. Inoltre, ci preme ricordare che occorre accelerare l’approvazione della legge sull’agricoltura biologica, strumento attraverso il quale guidare l’intero comparto agricolo verso gli obiettivi del Green Deal e dell’agroecologia, oltre che verso una forte riduzione dell’utilizzo di molecole pericolose di sintesi. Nuovo impulso serve anche per procedere con celerità all’approvazione della legge su agromafie e agroreati, dispositivo strategico e più che mai necessario per fare fronte al dilagare degli illeciti, anche e soprattutto nella complessa congiuntura pandemica che stiamo vivendo. Se, da una parte, servono regole più stringenti sulla vendita e utilizzo delle sostanze chimiche di sintesi utilizzate in agricoltura – hanno concluso -, dall’altra serve una più concreta consapevolezza sul tema. Troppo spesso, infatti, agricoltori e consumatori sono ignari della pericolosità dei pesticidi e si piegano inconsapevolmente a logiche commerciali illecite. Le istituzioni si attivino al più presto in entrambe le direzioni».

Per Franco Ferroni, responsabile agricoltura del Wwf Italia, «L’indagine dei Carabinieri Forestali ha scoperto il vaso di Pandora dei pesticidi in Italia, evidenziando una diffusa illegalità pericolosa per la salute umana e la tutela dell’ambiente. Applaudiamo i Carabinieri Forestali per la loro opera di vigilanza che ha consentito di rendere evidente questi comportamenti illegali che temiamo siano diffusi in tutto il Paese. Per questo auspichiamo un approfondimento dell’indagine avviata in Toscana anche nelle altre Regioni».

Anche il Wwf denuncia che «Questa diffusa illegalità è favorita anche dal mancato rinnovo del Piano di Azione Nazionale (PAN) per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, con il nuovo testo sottoposto alla consultazione pubblica nel 2019 già superato dagli obiettivi delle Strategie UE “Farm to Fork” e “Biodiversità”, in particolare l’obiettivo della riduzione del 50% dell’uso dei pesticidi entro il 2030. L’emergenza dei pesticidi fuorilegge conferma l’urgenza della revisione del PAN pesticidi introducendo regole più severe sulla vendita e utilizzo delle sostanze chimiche di sintesi utilizzate in agricoltura, migliorando le procedure per la gestione dei quaderni di campagna associando l’uso dei pesticidi in campo alle relative fatture di acquisto»

Il Wwf fa notare che «Gli agricoltori inoltre sono spesso ignari della pericolosità dei pesticidi che utilizzano sui terreni e sulle loro colture agroalimentari, e sono indotti da commercianti privi di scrupoli ad utilizzare prodotti chimici illegali che avrebbero dovuto essere invece destinati allo smaltimento come rifiuti speciali. Per questo sarebbe indispensabile attivare un servizio pubblico di consulenza ed assistenza tecnica alle aziende agricole per eliminare il pericoloso conflitto di interessi che si determina quando chi vende i prodotti fitosanitari è lo stesso soggetto che fornisce assistenza tecnica agli agricoltori. Per questo il nuovo PAN pesticidi dovrà stabilire l’incompatibilità tra commercianti di pesticidi e consulenti per l’assistenza tecnica alle aziende agricole».

Il Wwf conclude: «L’emergenza pesticidi segnalata dall’indagine dei Carabinieri Forestali in Toscana conferma in definitiva l’urgenza di adottare nuove norme più severe per la gestione dei pesticidi e per questo diventa ancora più importante il successo dell’Iniziativa dei Cittadini Europei “Salviamo Api e Agricoltori” che chiede all’Unione Europea di rafforzare la Direttiva UE Pesticidi (2009/128/EC) in fase di revisione e per la quale è aperta fino al 12 aprile una consultazione pubblica».