Lotta allo smog, dal ministero Ambiente 180 milioni di euro alle Regioni del Bacino Padano

Costa: «Da noi fatti, non polemiche sterili. Sono risorse subito disponibili, ora le Regioni presentino i progetti»

[4 Febbraio 2020]

Il decreto del ministero dell’ambiente che ripartisce 180 milioni di euro per interventi anti smog è del 27 dicembre e, dopo essere stato registrato alla Corte dei Conti e nei giorni scorsi, è stato notificato alle regioni del Bacino Padano..

Al ministero dell’ambiente spiegano che «Il decreto istituisce un programma di finanziamento per interventi volti a promuovere, tra l’altro, il miglioramento dei servizi di trasporto pubblico locale, e conseguentemente la qualità dell’aria nel territorio delle regioni interessate. Al programma è destinata la somma complessiva di 180 milioni di euro, suddivisi per annualità fino al 2022».

Le risorse vengono assegnate alle Regioni del Bacino Padano sulla base di una ripartizione concordata dagli assessori all’ambiente delle regioni interessate, e che considera la popolazione residente e la ricorrenza dei superamenti dei valori limite del biossido di azoto e PM10. In particolare: all’Emilia Romagna sono assegnati 39,3 milioni; alla Lombardia 60,5; oltre 39 milioni al Piemonte e oltre 41 al Veneto. Entro 120 giorni dalla registrazione del decreto, le regioni del Bacino Padano dovranno presentare al Ministero dell’Ambiente i progetti che illustrino gli interventi da attuare, che verranno poi sottoposti entro 45 giorni ad approvazione per la successiva ripartizione dei fondi.

Il ministro dell’ambiente Sergio Costa, togliendosi qualche sassolino dalle scarpe, ha commentato: «Lo smog è un problema enorme e ormai cronicizzato in un’area fortemente esposta come il Bacino Padano. Affrontarlo è una nostra priorità e queste sono risorse immediatamente disponibili. Rispondiamo con i fatti alle polemiche sterili. Mi aspetto adesso che le regioni presentino presto i progetti, per poter finalmente procedere all’attuazione di azioni efficaci per il miglioramento della qualità dell’aria in particolare nei grandi centri urbani. Lo dobbiamo ai cittadini e all’ambiente».

A chi si riferisce Costa lo spiegano in una nota congiunta il capogruppo in Commissione ambiente del Movimento 5 Stelle Paola Deiana insieme ai parlamentari veneti M5S Raphael Raduzzi e Alvise Maniero e i consiglieri regionali pentastellati veneti Jacopo Berti, Erika Baldin, Manuel Brusco e Simone Scarabel: «Se l’assessore all’ambiente del Veneto Bottacin fosse presente alle riunioni tra le regioni del Bacino Padano e facesse meno propaganda basata su false notizie, eviterebbe clamorosi autogol. Il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa in data 27 dicembre 2019 ha firmato e notificato alle regioni del Bacino Padano, il decreto che istituisce un programma di finanziamento per interventi volti a promuovere il miglioramento dei servizi di trasporto pubblico locale, e conseguentemente la qualità dell’aria nel territorio delle regioni interessate. Al programma è destinata una somma complessiva di 180 milioni di euro, suddivisi per annualità fino al 2022. Di questi 41 milioni sono per il Veneto! Informiamo Bottacin che si tratta di risorse immediatamente disponibili per far fronte all’emergenza smog che attanaglia in particolare il territorio del Bacino Padano in particolare il Veneto dove la qualità dell’aria è peggiorata da qui a cinque anni. Ora tocca alle Regioni presentare, per poter finalmente procedere all’erogazione dei fondi e all’attuazione di azioni efficaci per il miglioramento della qualità dell’aria in particolare nei grandi centri urbani. Le risorse sono state assegnate alle Regioni del Bacino Padano sulla base di una ripartizione che considera la popolazione residente e la ricorrenza dei superamenti dei valori limite del biossido di azoto e PM10. Ora entro 120 giorni dalla registrazione del decreto, le regioni del Bacino Padano dovranno presentare al Ministero dell’Ambiente con gli interventi da realizzare, che verranno poi sottoposti entro 45 giorni ad approvazione per la successiva ripartizione dei fondi. Quindi meno polemiche e più fatti dalla Regione Veneto».

Ecco quali sono i principali interventi soggetti a finanziamento secondo il ministero dell’ambiente:

l’acquisto di veicoli di categoria M2 o M3 elettrici destinati al potenziamento del servizio di trasporto pubblico locale urbano e suburbano; l’acquisto di veicoli di categoria M2 o M3 destinati al trasporto pubblico locale urbano e suburbano ad alimentazione elettrica o alimentati con combustibili alternativi; l’acquisto di veicoli di categoria M2 o M3 di classe di omologazione Euro VI destinati al trasporto pubblico urbano e suburbano nel territorio di Comuni caratterizzati da un campo di variazione altimetrica rilevata dal Modello Digitale di Elevazione (DEM) superiore a 400 metri, con contestuale rottamazione di un eguale numero di veicoli di categoria M2 o M3, aventi classe di omologazione Euro IV od inferiore e destinati al trasporto pubblico urbano o suburbano; l’acquisto di veicoli di categoria M2 o M3 elettrici o di omologazione Euro VI destinati al trasporto pubblico interurbano con contestuale rottamazione di un uguale numero di veicoli di categoria M2 o M3, aventi classe di omologazione Euro IV od inferiore e destinati al trasporto pubblico interurbano; l’acquisto di navi per la navigazione interna (es. vaporetti e unità navali per il trasporto pubblico) elettriche o che rispettino i limiti di emissione della Fase V del Regolamento (UE) 2016/1628 con contestuale rottamazione di un eguale numero di navi aventi livelli di emissione pari od inferiore alle precedenti fasi; -l’acquisto e posa in opera di impianti per il controllo della circolazione dei veicoli e relativi sistemi di informazione e gestione in zone a traffico limitato (di seguito ZTL) o nelle aree soggette a disposizioni di limitazioni della circolazione per motivi ambientali in base alle disposizioni delle singole regioni.