Prolungata ed estesa l’allerta smog in Emilia Romagna. Misure emergenziali dal 17 gennaio

Legambiente: serve una vera svolta su traffico veicolare e riscaldamenti. "Lunedì Ecologici" con trasporti pubblici gratuiti

[16 Gennaio 2020]

Oggi l´Agenzia regionale per la prevenzione, l´ambiente e l´energia dell´Emilia-Romagna (Arpae) ha confermato l’allerta smog a Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Rubiera, Modena, Sassuolo, Carpi, Formigine, Castelfranco Emilia, Ferrara e Cento, Ravenna, Faenza e Lugo, che era attiva dal 13 gennaio, e ha fatto scattare l’allerta anche a Bologna e nei comuni dell’agglomerato urbano bolognese, Rimini e Riccione-

In una nota l’Arpae sottolinea che «Le limitazioni alla circolazione per i veicoli più inquinanti (diesel euro 4) e gli altri provvedimenti emergenziali sono attivi fino a lunedì 20 gennaio compreso, quando sarà emesso il nuovo Bollettino Liberiamolaria».

Nella stessa nota l’Agenzia regionale per l’ambiente evidenzia che «Prosegue la sequenza di superamenti del limite di legge del PM10 (50 ug/m3) che sta interessando l’Emilia-Romagna e, più in generale, tutte le regioni del Bacino Padano dall’inizio del 2020. In Emilia-Romagna dal 10 gennaio in poi le concentrazioni sono aumentate progressivamente in tutto il territorio regionale, facendo registrare valori massimi superiori a 100 ug/m3 il 15 gennaio a Modena 125 ug/m3 (Fiorano Modenese), Bologna 118ug/m3 (porta San Felice), Rimini 110ug/m3 (Flaminia), Reggio Emilia 107ug/m3 (Timavo), Forlì-Cesena 106ug/m3 (Savignano sul Rubicone), Ferrara 106ug/m3 (Isonzo), Ravenna 102ug/m3 (Zalamella); lo stesso giorno sono stati toccati picchi massimi anche a Parma 98ug/m3 (Cittadella) e Piacenza 95ug/m3 (Giordani-Farnese). Le condizioni per l’attivazione delle misure emergenziali (PM10 superiore oltre il limite di legge per 3 giorni consecutivi precedenti l’emissione del Bollettino) si sono verificate in tutto il territorio regionale ad eccezione della provincia di Forlì-Cesena dove il 13 gennaio non c’è stato il superamento della soglia di legge (si è registrato il valore di 50ug/m3)».

E per i prossimi giorni le previsioni Arpae non sono migliori: «La persistenza di condizioni di stabilità, unita a fenomeni di inversione termica e assenza di condensazione o di brinamento (che facilitano l’abbattimento delle polveri) determina una situazione che nel suo complesso continua a favorire l´accumulo degli inquinanti negli strati più bassi dell’atmosfera e la formazione di aerosol secondario. Per le giornate del 16 e 17 gennaio la previsione indica la persistenza di condizioni sfavorevoli alla dispersione, con livelli di PM10 superiori ai limiti di legge in gran parte del territorio regionale, nonostante l´arrivo di un fronte perturbato da ovest a partire dalla serata di domani».

Legambiente Emilia Romagna sottolinea che «Torna il problema smog, con tutti i capoluoghi di provincia della nostra regione che nella giornata di ieri hanno raggiunto valori medi di PM10 vicini o superiori ai 100 microgrammi al metro cubo, il doppio del limite consentito dalla norma.  Una situazione che da domani farà scattare nuovamente le misure emergenziali in tutte le province salvo Forlì Cesena. Le concentrazioni più alte a Modena con 125  microgrammi su metro cubo, seguita da Bologna a 118. Una situazione di grave inquinamento che dura da inizio gennaio e per risolverla servono misure ancora più incisive rispetto alle misure emergenziali presenti nel PAIR2020, che al momento non sembrano essere in grado di dare risposte al problema sanitario delle nostre città».

Per il Cigno Verde emiliano-romagnolo, «Servono misure incisive da attuare in tempi strettissimi per incidere sulle principali fonti emissive nelle nostre città: il traffico veicolare ed i riscaldamenti. Se il fondamentale lavoro sulla riqualificazione energetica degli edifici comporta tempi più lunghi, le misure per ridurre le emissioni da traffico sono invece di rapida implementazione a costi quasi nulli».

Per questo Legambiente propone da subito due misure immediatamente attuabili: «La prima è di trasformare le domeniche ecologiche in lunedì ecologici. Chiediamo di bloccare il traffico in una giornata lavorativa invece che durante il fine settimana, favorendo però gli spostamenti dei cittadini rendendo gratuiti tutti i mezzi pubblici della regione per questa giornata. Un’azione che favorirebbe anche un cambio di abitudini negli stili di mobilità privata, facendo conoscere a tutti i servizi pubblici delle nostre città, spesso sconosciuti,  implementando l’utilizzo del trasporto pubblico come soluzione più economica, comoda e sostenibile. La seconda azione che può essere immediatamente messa in campo è la riduzione della velocità in autostrada in caso di “emergenza smog”, prendendo spunto dal progetto europeo BrennerLEC che ha dimostrato come la riduzione a 100 km/h della velocità massima in autostrada porti ad una riduzione fino al 30% degli ossidi di azoto emessi dal traffico. Su questo i sindaci dei Capoluoghi dovrebbero essere in prima linea nel perorare questa richiesta di fronte al Ministro delle infrastrutture DeMicheli».