Quale strada per una mobilità più sostenibile in Europa?

Dal 2010 al 2050 si stima che il trasporto passeggeri crescerà di circa il 40%, il trasporto merci del 58%

[5 Gennaio 2017]

Il rapporto dell’Eea Term 2016: Transizioni verso un sistema di mobilità più sostenibile valuta i progressi che gli Stati membri dell’Unione europea stanno facendo per migliorare le prestazioni ambientali dei trasporti con i relativi obiettivi politici dell’UE.

Il rapporto esamina anche i grandi cambiamenti in atto nel settore, dalle tecnologie emergenti come le auto elettriche e senza conducente, alle recenti innovazioni che stanno diventando sempre più popolari, come i servizi condivisi (sharing mobility) o i servizi a domanda.

È chiaro che l’ambiente in Europa continuerà ad affrontare le pressioni legate ai trasporti, come l’inquinamento atmosferico, la congestione del traffico, l’uso inefficiente dello spazio urbano ed il rumore.

Dal 2010 al 2050 si stima che il trasporto passeggeri crescerà di circa il 40%, con l’aviazione come il settore in più rapida crescita. Per il trasporto merci è prevista una crescita del 58%. Coerentemente con queste prospettive, le emissioni di gas a effetto serra nel quadro delle politiche attuali sono previsti in crescita, tra il 2030 e il 2050, del 15% rispetto ai livelli del 1990.

Il raggiungimento degli obiettivi ambientali a lungo termine in Europa richiederanno pertanto ancora notevoli sforzi. Così il rapporto si domanda quali cambiamenti vanno applicati al nostro sistema di mobilità per migliorare in modo significativo la sua sostenibilità.

La relazione sottolinea che, mentre gli sviluppi tecnologici continueranno a determinare in larga misura le prestazioni ambientali del settore dei trasporti, molti dei benefici degli ultimi progressi tecnologici sono stati compensati dalla sempre crescente domanda di trasporto.

Quindi, il perseguimento di più ambiziosi obiettivi ambientali per il settore dei trasporti richiedono non solo miglioramenti tecnologici, quali l’efficienza dei motori in termini di riduzione delle emissioni, ma anche cambiamenti di più vasta portata, come ad esempio l’introduzione diffusa di veicoli elettrici e le modifiche agli stili di vita e alle abitudini che influenzano notevolmente il modo in cui la società utilizza il trasporto.

di Arpat