Una condotta della raffineria Eni sversa greggio nel fosso Capannone a Livorno, interviene Arpat

«Le operazioni condotte nell’immediatezza hanno permesso di limitare le conseguenze del rilascio»

[24 Maggio 2021]

Nel pomeriggio del 20 maggio 2021, personale ARPAT, attivato dalla sala operativa di protezione civile, ha effettuato un sopralluogo in Via Enriques a Livorno per uno sversamento che ha interessato il fosso Capannone.

Sul posto erano già presenti squadre dei VVF di Livorno, Vigili urbani e i tecnici del Comune di Livorno, oltre al personale della Raffineria Eni.

Dalle evidenze raccolte risulta che nella tarda mattinata del 20 maggio la Raffineria ha avviato un trasferimento di acqua dalla darsena Petroli nel porto di Livorno alla Raffineria, utilizzando una condotta vuota, perché inutilizzata per manutenzione da circa un anno, per la quale era prevista una successiva rimessa in funzione. Durante tale trasferimento si è verificata una perdita di tenuta dalla tubazione, causata da due fori individuati successivamente sulla stessa, che ha determinato il rilascio di acqua mista a greggio all’esterno. Il greggio presente nel rilascio è ragionevolmente riconducibile al residuo presente nella tubazione dopo svuotamento preliminare alla messa fuori servizio.

La segnalazione è stata effettuata, intorno alle ore 15.15, ai VVF da un cittadino che ha notato la fuoriuscita di acque scure. Il personale della Raffineria, avvisato dai VVF, ha quindi immediatamente interrotto il trasferimento, inviato le proprie squadre sul posto e ha provveduto ad attivare una ditta specializzata per le operazioni di contenimento.

Sono infatti state installate nel fosso del Capannone, nel fosso della Botticina e nella fossa campestre confluente alla sinistra idraulica del fosso del Capannone, delle panne di contenimento in modo da impedire che lo sversamento interessasse altre parti dei fossi. (nell’immagine a fianco parte del fosso a valle delle panne di contenimento)

Durante il sopralluogo sia il personale ARPAT che dei VVF ha provveduto a verificare che tale operazione di contenimento fosse risultata efficace. A tal fine è stato controllato il percorso del medesimo fosso nelle zone a valle della perdita senza rilevare alcuna alterazione. Le operazioni condotte nell’immediatezza hanno permesso di limitare le conseguenze del rilascio.

Non è stato necessario effettuare campioni, in quanto la sostanza contaminante risulta nota.

Sempre nell’immediatezza, la Raffineria ha provveduto alle operazioni di pulizia della parte di suolo contaminata, sull’argine del fosso, conferendo il materiale scarificato all’interno di un cassone posizionato nell’area da una ditta specializzata, oltre all’aspirazione della fase acquosa contaminata.

Le operazioni sono ancora in corso. La Società provvederà a trasmettere tutte le comunicazioni previste dalla normativa in caso di contaminazione.

di Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana – Arpat