Le colline del prosecco patrimonio dell’umanità, Costa: «Ora più responsabilità nella gestione del territorio»

Salgono così a 55 i patrimoni dell’umanità individuati dall’Unesco nel nostro Paese, anche se l’Italia per la prima volta perde il proprio primato mondiale in solitaria: è stata raggiunta dalla Cina

[8 Luglio 2019]

I paesaggi vitivicoli delle colline del prosecco superiore di Conegliano e Valdobbiadene sono “nuovi” patrimoni – naturali e culturali – dell’umanità: a stabilirlo è il comitato del Patrimonio mondiale dell’Unesco, che da Baku (Azerbaijan) ha dato il suo assenso all’unanimità. Salgono così a 55 i patrimoni dell’umanità individuati dall’Unesco nel nostro Paese, anche se l’Italia per la prima volta perde il proprio primato mondiale in solitaria: è stata infatti raggiunta dalla Cina, anch’essa a quota 55 siti, una cultura millenaria e soprattutto un territorio enormemente più vasto di quello italico.

Una coabitazione che in ogni caso non sminuisce in niente la performance italiana. «Si tratta di un bel risultato per il nostro territorio e mi complimento con il ministro Centinaio e il presidente Zaia per il successo a lungo atteso – dichiara il ministro dell’Ambiente Sergio Costa – Con questa decisione l’Unesco ha riconosciuto come il territorio veneto di Conegliano e Valdobbiadene sia un superlativo della bellezza, una eccellenza mondiale, il risultato di una felice interazione tra natura e uomo, tramandata da generazione in generazione nel corso dei secoli, il cui paesaggio è caratterizzato da una scenografia mozzafiato».

Un paesaggio modellato nel corso dei secoli da mano umana, ma che richiama oggi a una responsabilità ancora maggiore: «L’iscrizione delle colline del prosecco nella lista dei patrimoni dell’umanità impone, ora, una maggiore responsabilità nella gestione del territorio – conclude Costa – adesso che le luci del mondo si sono accese su questa zona, e che tutto il mondo ci guarda e ci guarderà nei prossimi anni, è fondamentale che tutti gli attori istituzionali aumentino l’impegno per la tutela dell’ecosistema e della biodiversità trasformando questa zona in un esempio di sostenibilità libero dai pesticidi. Noi faremo la nostra parte».