Legambiente: il Fiume Magra deve diventare parco nazionale come strumento strategico per la tutela della costa tra Liguria e Toscana

Infrastruttura verde necessaria per assicurare una governance integrata tra tutela dell’ambiente e preservazione degli equilibri idrogeologici di una vasta e importante area

[20 Luglio 2020]

In occasione dell’arrivo di Goletta Verde in Toscana, Legambiente chiede di «Istituire subito il Parco Nazionale del Fiume Magra, al confine tra Toscana e Liguria, per una difesa integrata del bacino del fiume e della costa del Mar Ligure orientale».

Stamattina c’è stato un blitz a Bocca di Magra organizzato dai volontari e volontarie dei circoli di Legambiente Lerici, Val di Magra e Nuova Ecologia La Spezia, insieme ai rappresentanti del Comitato Bocca di Magra, e il Cigno Verde sottolinea che «Citizen science e territorialità sono le parole chiave per continuare a non abbassare la guardia sulla qualità delle acque e sugli abusi che minacciano le coste. Tra i grandi temi portati avanti dalla Goletta si inserisce naturalmente la questione legata alla promozione delle aree protette. Il fiume Magra rappresenta un sistema ecologico unico e strategico, per il quale è imprescindibile preservare gli equilibri ecologici e idrogeologici in Toscana come in Liguria. Infatti gli attuali strumenti di tutela e valorizzazione del fiume Magra sono parziali e frammentati tra le due regioni. Per questo dovrebbero essere estesi, con il fine di sviluppare un sistema di tutela di tutto il Fiume Magra. Il Bacino ha inoltre un ruolo fondamentale nel regolare e mantenere gli equilibri idrogeologici, preservare dall’erosione dei litorali e dal rischio idraulico, oltre che garantire la qualità delle acque fluviali e marine».

Per tutti questi  motivi, Legambiente ha inserito l’Istituzione del Parco Nazionale del Fiume Magra tra le 170 opere prioritarie del Green New Deal recentemente proposte al Governo e ne chiede da tempo e con forza l’istituzione. Fausto Ferruzza e Santo Grammatico, presidenti rispettivamente di Legambiente Toscana e Legambiente Liguria, sottolineano che «Risulta evidente il ruolo strategico del Fiume Magra nel garantire la qualità delle acque e gli equilibri dei litorali sulla costa di pertinenza del Mar Ligure orientale, da Bocca di Magra fino a Viareggio. Un parco nazionale è esattamente l’infrastruttura verde necessaria ad assicurare una governance integrata di tutela dell’ambiente e preservazione degli equilibri idrogeologici di una vasta e importante area a cavallo tra Toscana e Liguria. Non solo, esso può rappresentare un significativo volano di sviluppo sostenibile locale, con una proposta turistica di altissima qualità, incentrata sull’escursionismo, sull’enogastronomia e sull’approccio esperienziale».

Il Magra è un bacino idrografico unitario, dal punto di vista della qualità ecologica e della biodiversità: con queste motivazioni, proprio un anno fa, Rossella Muroni di Liberi e Uguali depositò una proposta di legge che impegna il Parlamento ad avviare l’iter di istituzione dell’area protetta nazionale. «Purtroppo – conclude Legambiente – a causa della pandemia, questa proposta giace nei cassetti della Commissione Ambiente della Camera e da quanto ci risulta non è stata ancora calendarizzata nei suoi lavori. Per Legambiente è tempo di ritirare fuori il pacchetto di proposte, perché la Lunigiana e l’area del Monte Marcello Magra-Vara non possono più aspettare».