L’iniziativa “Una sedia per Patrick Zaky” mette radici a Siena

Sienambiente: «I valori di uguaglianza, libertà di espressione e di difesa dei diritti umani professati da Zaky sono a tutti gli effetti parte integrante dell’Agenda 2030 dell’Onu e dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile»

[23 Ottobre 2020]

In solidarietà con Patrick Zaky, lo studente dell’Università di Bologna incarcerato in Egitto per il suo impegno a favore della libertà di espressione e contro le discriminazioni, l’iniziativa “Una sedia per Patrick Zaky” ideata e promossa dal disegnatore e graphic-journalist Gianluca Costantini mette radici a Siena. Su impulso di Sienambiente, azienda attiva nell’economia circolare che ha recentemente portato in Toscana il lavoro di Costantini, le sagome di cartone con il disegno di Patrick Zaky hanno infatti preso il posto di tante sedie di aule e auditorium rimaste vuote per il distanziamento da Covid, a partire dall’auditorium della Casa dell’ambiente (nella foto, ndr).

Sienambiente, insieme all’Associazione La Scintilla e al Comune di Poggibonsi che ha votato una mozione per dare impulso al processo di concessione della cittadinanza italiana in favore di Zaky per facilitarne la liberazione dello studente, ha presentato l’iniziativa nel teatro Politeama alla presenza dell’autore della sagoma, Gianluca Costantini. A partire da oggi e nei prossimi giorni, le sagome verranno dislocate anche a Siena in luoghi istituzionali, sedi di associazioni e spazi museali a sostegno della campagna di liberazione.

Insieme a Sienambiente hanno aderito all’iniziativa importanti istituzioni cittadine come l’Università per Stranieri, il Santa Chiara Lab, la Fondazione Musei Senesi. uRadio, il network informativo universitario, organizzerà una trasmissione e delle interviste sul caso di Zaky con aggiornamenti sulla sua detenzione.

«Patrick Zaky – spiegano da Sienambiente è egiziano ma da alcuni anni vive a Bologna dove ha frequentato un master internazionale in Studi di Genere. Nel suo Paese di origine collabora con associazioni che lottano contro la discriminazione di genere e in difesa delle minoranze. A febbraio, in Egitto, dove si trovava qualche giorno per stare insieme ai suoi familiari, è stato arrestato con l’accusa di propaganda contro lo Stato. Da otto mesi si trova in carcere anche se le accuse contro di lui non sono mai state discusse e pochi giorni fa è stato respinto un ricorso presentato contro il più recente prolungamento della custodia cautelare. L’arresto preventivo può essere prolungato fino a due anni.

I valori di uguaglianza, libertà di espressione e di difesa dei diritti umani professati da Zaky nei suoi studi e nei suoi post Facebook al centro delle accuse del governo egiziano, sono a tutti gli effetti parte integrante dell’Agenda 2030 dell’Onu e dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile. Una sostenibilità che non è solo economica ma deve essere anche sociale. Temi sui quali, nonostante il difficile momento economico e sociale che si è creato a causa della pandemia, va tenuta alta l’attenzione nella prospettiva di un nuovo modello di sviluppo per la costruzione di una società giusta, equa e solidale. Togliere il diritto di parola ad un individuo equivale a togliere il diritto di parola a chiunque».