Firmato l’accordo di programma per il coordinamento delle due autorità portuali

Livorno e Piombino, due porti in uno alla conquista del Mediterraneo

Previste azioni per efficienza energetica e sostenibilità degli scali: e l’utilizzo di materiali riciclati?

[24 Settembre 2015]

In mezzo ad acque sempre più aperte e incerte, i pesci piccoli spariscono o – peggio – finiscono nello stomaco di qualcun altro: per evitare questo magro destino e provare a ribaltare le carte in tavola la strategia è quella di fare squadra, ed è questa la via iniziata oggi dai porti di Livorno e Piombino, il primo anello del Sistema portuale toscano al quale è destinato ad aggiungersi anche il porto di Carrara.

Alla presenza del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio, e del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, le Autorità portuali di Livorno e Piombino, rappresentate dai commissari Giuliano Gallanti e Luciano Guerrieri, hanno sottoscritto questa mattina a Roma un accordo di programma che costituisce la prima pietra di questo Sistema portuale regionale, con la Toscana che va così a muoversi in anticipo rispetto alla rivoluzione per le autorità portuali che si prepara a livello nazionale, sotto la regia del governo.

Da oggi, i porti di Livorno e Piombino – ognuno già protagonista a un’estremità della stessa provincia, quella labronica – dovranno fare squadra, con l’aspirazione fare di quest’unione qualcosa di più che la somma delle due parti. L’accordo di programma è finalizzato a condividere obiettivi e strategie, costruendo un sistema virtuoso di collaborazione e condivisione di azioni, strumenti e professionalità, il che passa anche attraverso l’integrazione dei Piani operativi triennali dei due porti, le azioni coordinate per accompagnare con iniziative di ricerca e innovazione tecnologica lo sviluppo infrastrutturale e dei traffici, iniziative di coordinamento e condivisione che riguardano l’area dei servizi e quella amministrativa, la formazione e la valorizzazione del capitale umano. Illustrando l’accordo, la regione include nel merito anche azioni volte ad incrementare l’efficienza energetica e la sostenibilità dei due scali, ma non è ancora dato sapere se nelle stesse venga ricompreso anche l’impiego di materiali riciclati per i lavori portuali; negli ultimi cinque anni 1,3 milioni di tonnellate di materie prime seconde sono già state impiegate a Livorno, mentre a Piombino l’ammontare è trascurabile. Anche in questo caso la somma dovrà essere migliore delle parti, se la volontà è davvero quella di puntare a uno sviluppo sostenibile per le due infrastrutture.

Al momento, i progetti sottolineati come strategici dalla Regione comprendono «la realizzazione a Livorno della Piattaforma Europa, poi gli interventi di potenziamento e raccordo ferroviario e intermodale tra i due porti e la rete nazionale, quindi il potenziamento della struttura viaria dell’area portuale di Piombino, con il completamento delle bretella Gagno-Montegemoli, in grado di collegare direttamente il porto alla A12, e il completamento degli interventi di realizzazione del Piano regolatore portuale di Piombino».

Per perseguire questi obiettivi le due Autorità portuali costituiranno «immediatamente» un comune gruppo di lavoro e coordinamento, con la responsabilità di stilare «un preciso cronoprogramma delle attività previste» e quella di convocare «frequentemente un Tavolo di partenariato della risorsa mare composto da tutti gli attori del sistema portuale e logistico».

«Ho fortemente voluto questo accordo perché è l’Unione europea che ci dice di andare avanti in questa direzione, una strada che inizia oggi e che permetterà agli approdi toscani – ha affermato il presidente Enrico Rossi – di entrare a fare parte della famiglia dei porti europei. Il mio sogno è che Livorno e Piombino insieme diventino la realtà portuale più attrattiva di tutto il Mediterraneo».

Un’area che, ricordiamo, non è solamente una tomba liquida e ignobile per i migranti, o un ponte che  collega un sud Europa in difficoltà economica con Paesi scossi dai conflitti. Al di là delle apparenze, se l’area del Mediterraneo rappresentasse un unico Paese, questo oggi sarebbe la seconda potenza mondiale, preceduta solo dagli Stati Uniti.  Il 15% del fatturato mondiale è nel Mare Nostrum, e gli scambi interni valgono oltre 7mila miliardi di dollari, pari al 20% del commercio mondiale: se Livorno e Piombino riuscissero davvero a diventarne il maggiore polo logistico, i benefici non riguarderebbero solo la costa toscana o il resto della Regione, ma si riverbererebbero con forza su tutto il panorama nazionale.