Gran Bretagna, la Corte di appello taglia le ali dell’aeroporto di Heathrow

Bloccata la terza pista per emergenza climatica: Il governo ha ignorato l'Accordo sul clima di Parigi

[28 Febbraio 2020]

La Corte d’appello britannica ha emesso la sentenza sulle Judicial Reviews dell’Airport National Policy Statement (ANPS) del governo conservatore britannico che nel 2018 aveva dato il via libera al progetto di terza pista dell’aeroporto di Heathrow, che già oggi è uno dei più grandi del mondo. Greenpeace UK sottolinea che «La constatazione più importante della Corte è stata che il Segretario di Stato per i Trasporti (quello del precedente governo conservatore, Chris Grayling) non ha tenuto in debito conto gli impegni del Regno Unito di ridurre le emissioni di carbonio ai sensi dell’accordo di Parigi, il che è stato legalmente fatale per l’ANPS» e quindi il governo dovrà presentare un altro ANPS e farselo approvare, prima che il progetto possa andare avanti.

Greenpeace UK aveva presentato la Judicial Review insieme alle amministrazioni locali di Hillingdon, Wandsworth, Hammersmith and Fulham, Richmond upon Thames e Windsor and Maidenhead councils e al sindaco di Londra, Friends of the Earth e Plan B. Dopo la sentenza Roger Harrabin della BBC ha detto che «Ci sono stati urla e salti di giubilo dagli ambientalisti fuori dall’aula del tribunale», ha riferito l’analista della BBC. il nuovo segretario ai trasporti, Grant Shapps, ha twittato che il governo non avrebbe presentato ricorso contro la sentenza e in un’intervista ha sottolineato che «Spetta a Heathrow e ai tribunali decidere. Questo governo è assolutamente impegnato, dal Primo Ministro, per l’espansione dell’aeroporto, ma, vogliamo assicurarci che l’espansione sia rispettosa dell’ambiente». Ma Shapps v finge di dimenticare che – anche se nel 2018 il Parlameto britannico aveva votato massicciamente per la terza pista – nel 2015, prima di diventare primo ministro, Johnson aveva minacciato di sdraiarsi di fronte ai bulldozer pur di fermare la costruzione di quella terza pista a Heathrow.

Il direttore esecutivo di Greenpeace UK, John Sauven, è molto soddisfatto: «La corte ha deciso che l’Airports National Policy Statement è stata fatalmente compromessa dall’aver ignorato gli impegni climatici, ma bisogna che il governo affossi in modo permanente i piani di espansione di Heathrow. La terza pista è già in ginocchio per costi, rumore, inquinamento atmosferico, perdita di habitat e mancanza di accessi e ora la Heathrow Ltd ha ancora un altro ostacolo incredibilmente alto da superare. Nessuna svolta della macchina di pubbliche relazioni di Heathrow può oscurare la logica del carbonio di una nuova pista. I loro piani inquinerebbero tanto quanto un piccolo Paese. Ora Boris Johnson dovrebbe mettere Heathrow miseramente fuori e cancellare la terza pista una volta per tutte. Nessun se, nessun ma, nessuna menzogna, nessuna inversione a U. Invece di avere un maggiore inquinamento da carbonio con una maggiore espansione aeroportuale, abbiamo urgentemente bisogno di un modo giusto ed efficace per ridurre le emissioni del trasporto aereo. Attualmente, la stragrande maggioranza dei voli nel Regno Unito viene presa dal 10% della popolazione che vola frequentemente, con circa la metà del Regno Unito che non vola affatto all’estero in un dato anno. Un prelievo frequente sui volatori contribuirebbe a rendere più economico il volo per coloro che lo fanno raramente mentre applica un costo elevato al binge flying».

Ma i progetti di ampliamento di Heathrow dovranno affrontare quanto prevede la legge per il processo di pianificazione e dovrà stabilire anche quando la Heathrow Ltd si potrà rivolgere al Planning Inspectorate for a Development Consent Order, se mai lo farà. Una sentenza dell’Alta Corte del 2019 aveva già dichiarato che il progetto non sarebbe potito andare avanti se rappresentava rischio di violazione dei limiti di qualità dell’aria e Greenpeace UK ricorda che «L’area intorno a Heathrow è già frequentemente fuori norma, così come il centro di Londra e altre aree interessate dal traffico di Heathrow, e quindi è improbabile che questo requisito venga soddisfatto».

L’amministratore delegato di Heathrow, John Holland-Kaye ha annunciato ricorso alla Corte suprema: «Pensiamo che la corte d’appello abbia sbagliato». Poi ha annunciato che «Nel frattempo, Heathrow lavorerà con il governo a una revisione della sua politica, per assicurarsi che possiamo dimostrare che l’espansione è compatibile con l’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici. Sono fiducioso che questo problema sia risolvibile e possiamo collaborare con il governo per ottenere e realizzare quella Heathrow di cui la Gran Bretagna ha bisogno» e, incurante della Brexit, ha concluso: «Senza l’espansione di Heathrow, non ci sarà la Gran Bretagna globale».

Heathrow ha recentemente pubblicato piani per ridurre a zero le sue emissioni di carbonio ma Greenpeace UK fa notare che «Tuttavia, questi piani escludono le emissioni dagli aeroplani e quindi ignorano la stragrande maggioranza dell’inquinamento di Heathrow».

Per Friends of the Earth UK, «La sentenza è stata un risultato assolutamente rivoluzionario per la giustizia climatica» e il responsabile legale dell’ONG, Will Rundle, ha dichiarato: «Questa sentenza implicazioni più ampie ed entusiasmanti per mantenere i cambiamenti climatici al centro di tutte le decisioni di pianificazione. Per i costruttori e le autorità pubbliche è giunto il momento di tenere in considerazione l’impatto climatico quando si tratta dei loro progetti dannosi».

Persino IAG, il gruppo aereo proprietario della British Airways, è dubbioso e ha commentato: «Abbiamo sempre affermato che l’impatto ambientale e il costo dell’espansione di Heathrow necessitano di una revisione indipendente. L’aeroporto non può essere attendibile. Il suo costo originale di 14 miliardi di sterline per l’espansione è ora di 32 miliardi di sterline».

Anche diversi parlamentari conservatori pensano che il progetto stia per essere annullato e che Boris Johnson non lo faccia subito solo perché il suo comportamento ondivago sulla questione lo esporrebbe a accuse di essere un ipocrita. E BBC News scrive che «In privato, i ministri senior dicono che non stanno esaminando alternative e se Heathrow vincerà il suo appello alla Corte Suprema, andrà avanti. Per ora il governo può guardare la vicenda da lontano. Tuttavia, se la causa verrà persa, ci saranno alcune decisioni difficili da prendere, perché molti parlamentari conservatori e imprese ritengono che l’espansione dell’aeroporto sia essenziale».