I dati dell'associazione confindustriale

Sharing mobility, ogni giorno oltre 1 milione di italiani utilizza veicoli condivisi

Aniasa: graduale passaggio dalla proprietà all’uso dei veicoli, ma incertezza economica e quadro politico rallentano la spinta innovativa. «Poco efficace» la normativa bonus-malus sull’auto

[8 Maggio 2019]

Dalla presentazione della 18esima edizione del Rapporto Aniasa, l’Associazione che all’interno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità, emerge un dato incoraggiante sulle abitudini di spostamento degli italiani. Oggi la flotta della smart mobility, in noleggio o in sharing sulle strade italiane, ha superato quota 1 milione: ogni giorno per ragioni di business e turismo oltre 900.000 persone utilizzano i servizi del noleggio a lungo termine, 130.000 quelli del noleggio a breve termine e 33.000 il car sharing.

Secondo i dati Aniasa nel 2018 il settore del noleggio e del vehicle sharing ha complessivamente registrato una crescita della flotta che ha superato di slancio il milione di veicoli in circolazione (1.092.000 unità e + 12% vs 2017) e del fatturato, ormai vicino ai 7 mld di euro (6,8 mld e +10% vs 2017). Il positivo andamento ha subito un deciso rallentamento nella seconda parte dell’anno con le immatricolazioni che, dopo anni di crescita in doppia cifra, hanno rallentato la corsa (482.000, +0,4%), pur confermando la significativa incidenza sull’intero mercato automotive (quasi il 25%).

I dati relativi al primo trimestre del 2019 hanno confermato la rilevanza del settore e il contestuale rallentamento del trend di nuove immatricolazioni (-14%). A frenare lo sviluppo, oltre  a ragioni di calendario (festività pasquali e “ponti” nel mese di aprile) per il noleggio a breve termine, è il quadro di incertezza economica che sta rallentando le scelte di mobilità di privati e aziende. A ciò si aggiungono alcune misure assunte negli ultimi mesi a livello nazionale (normativa bonus-malus) e locale (blocchi della circolazione anche per i veicoli diesel Euro 6, che trovano però giustificazione negli elevati tassi di inquinamento atmosferico presenti nel nostro Paese e nelle discusse performance ambientali del diesel), che hanno prodotto un generale clima di attesa.

«I dati testimoniano l’inarrestabile evoluzione della mobilità italiana con il graduale passaggio dalla proprietà all’uso dei veicoli – commenta il presidente Aniasa, Massimiliano Archiapatti – anche se il clima di incertezza economica e il quadro politico degli ultimi mesi stanno rallentando questa spinta innovativa. Se si apprezza sul fronte istituzionale la volontà di aggiornare un Codice della Strada fermo al 1992, che non considera l’evoluzione della sharing mobility e non contempla adeguatamente neanche il noleggio, non altrettanto può dirsi per misure poco efficaci come la normativa bonus-malus sull’auto».