Stop da subito alle grandi navi a Venezia, l’8 giugno manifestazione

Legambiente: solo navi di dimensioni compatibili con la laguna e deviate a Porto Marghera, senza scavo di nuovi canali

[7 Giugno 2019]

Dopo il grave incidente accaduto a Venezia il 2 Giugno, quando una nave da crociera MSC ha impattato con forza un battello fluviale turistico causando diversi feriti e gravi danni alla banchina, il Comitato No Grandi Navi ha indetto per sabato 8 giugno, con partenza alle ore 16,00 dalle Zattere, un corteo che si farà portavoce di due richieste precise: «Fuori le navi dalla Laguna e applicazione del decreto Clini Passera, ovvero stop immediato al transito delle grandi navi in Laguna», convinto «Che questa sia la precondizione per pensare ad un’alternativa all’insostenibile stato attuale delle cose, che possa coniugare la salvaguardia della Laguna, l’ambiente e la salute con il lavoro».

I promotori della manifestazione spiegano: «Non spetta al movimento indicare soluzione progettuali, al movimento spetta costruire un rapporto di forza favorevole all’estromissione delle grandi navi dalla Laguna e vincere, perché le grandi navi sono incompatibili con l’ecosistema lagunare. Ma il movimento deve anche interrogarsi sulla sostenibilità in assoluto del gigantismo navale e di un modello di turismo insostenibile, basato su consumismo e lusso “low-cost”».

Po, visto anche il recente rapporto di Transport&Environment che mette Venezia al terzo posto delle città europee che subiscono il maggior impatto inquinante delle navi da crociera, il Comitato No Grandi Navi amplia il discorso a livello globale: «Gli scienziati dell’IPCC ci stanno ammonendo, così come i giovani di Friday For Future, che abbiamo solo 11 anni di tempo per cambiare il nostro modello di sviluppo ed evitare che i cambiamenti climatici mettano in discussione la vita stessa di Venezia e di tutta la costa dell’Alto Adriatico e del Pianeta: e questo gigantismo navale di certo non aiuta, visto che per il traffico marittimo (e aereo) le emissioni di Co2 finora neppure vengono conteggiate ed ascritte ad uno Stato, secondo i protocolli di Kyoto. Via le grandi navi da crociera da tutto il globo terraqueo? Comunque se ci restano soli 11 anni anche il settore croceristico e tutta la sua filiera, dovrà confrontarsi con la riconversione ecologica del sistema di produzione e del modello di produzione e di vita».

Alla manifestazione dell’8 giugno parteciperà anche Legambiente Veneto  che tiene a ribadire e precisare la sua posizione sulle elle Grandi Navi, posizione che afferma con chiarezza sin dal 2013: «Riteniamo che le navi da crociera oltre le 40.000 tonnellate non debbano più transitare per il centro storico della città né tanto meno ormeggiare presso la stazione marittima di San Basilio o l’attuale Porto del Tronchetto che risulta, a nostro avviso, non idoneo ad ospitare simili “giganti” del mare, sia per l’inadeguatezza delle infrastrutture che per l’assenza di garanzie sul fronte della sicurezza per la navigazione. Ribadiamo che siamo fermamente contrari allo scavo di nuovi canali, né riteniamo possibile l’escavo dei canali già esistenti, a meno dei lavori necessari per l’ordinaria manutenzione. Pertanto, la proposta avanzata dalla attuale Amministrazione Comunale, che intende adeguare il canale Vittorio Emanuele per consentire alle navi di raggiungere le attuali banchine del Porto marittimo, viene da noi respinta».

Il Cigno Verde veneto crede che «La deviazione su Porto Marghera della crocieristica possa costituire un’occasione straordinaria per riqualificare e riabilitare tale area, da sempre considerata “il punto nero” della città di Venezia, a patto che l’accesso venga regolamentato e consentito solo a navi di tipologie e dimensioni adeguate alla morfologia lagunare. I progetti, passati e futuri, che guardano in tale direzione dovranno tuttavia tenere in considerazione le note criticità riguardanti il Canale dei Petroli, in particolare l’innalzamento del livello della marea nella laguna centrale, la continua perdita di sedimenti e la necessità di dragaggi per mantenere lo status quo del canale stesso. Tali proposte non potranno inoltre prescindere dalla valutazione d’impatto ambientale e dovranno affrontare in maniera seria e scientificamente rigorosa le questioni dell’emergenza climatica in corso e del conseguente innalzamento del livello del mare che affliggerà pesantemente la città di Venezia».

In ogni caso, Legambiente Veneto chiede alla politica di «Individuare definitivamente e al più presto una soluzione al problema – che dovrà porre al centro del dibattito la salvaguardia della città e dei suoi cittadini nonché del delicato ecosistema lagunare, Patrimonio Mondiale dell’Umanità dal 1987 – così come stabilito dal decreto “Clini-Passera” del 2012, garantendo senza se e senza ma che le navi cessino da subito di passare per il centro storico di Venezia per evitare altri episodi simili o addirittura peggiori. Per quanto riguarda invece le navi da crociera di dimensioni e stazza tali da non essere ritenute idonee per l’accesso alla Laguna, dovranno necessariamente essere dirottate verso altre realtà portuali, più consone ad ospitare natanti di simili dimensioni».

Per queste ragioni, Legambiente parteciperà, con convinzione, al corteo per la manifestazione contro le
Grandi Navi a Venezia di sabato 8 giugno.

Intanto, una serie di associazioni, comitati, sindacati, forze politiche e personalità ha lanciato un appello al   Prefetto di Venezia Vittorio Zappalorto per poter concludere la manifestazione dell’8 giugno in Piazza San Marco e nel quale si legge: «La MSC Opera, schiantatasi domenica scorsa 2 giugno contro la banchina di San Basilio e l’imbarcazione fluviale “River Countess”, provocando danni e feriti, ha dimostrato al mondo intero che è possibile quello che in tutti questi anni denunciavamo e che le Autorità competenti hanno per anni negato, consentendo la deroga al Decreto Clini – Passera che dal 2012 vieterebbe l’accesso al bacino di San Marco e al Canale della Giudecca alle navi oltre le 40.000 tonnellate di stazza lorda. Proprio il giorno della “Sensa”, lo sposalizio della “Serenissima” con il mare, è successo quello che non doveva succedere, dimostrando l’incompatibilità di queste navi gigantesche con l’area marciana, il Canale della Giudecca, e l’intera Laguna».

Rivolti a Zappalorto I firmatari dell’appello sottolineano: «Invitando la città a manifestare, ci sentiamo di rivolgerLe un accorato appello affinché autorizzi, in via eccezionale, la conclusione del corteo in Piazza San Marco, per segnalare – anche dal punto di vista simbolico – la riappropriazione della città da parte di chi la abita, ci vive, ci lavora o ci studia, o semplicemente da parte di chi la ama. Troppa è la pressione di forti interessi economici e finanziari sulla nostra città e sulla nostra Laguna, soffocata dalla monocoltura turistica, dalle trasformazioni urbane che sottraggono residenza e vita normale ai cittadini, di cui la vicenda grandi navi è solo un aspetto e tra i più gravi. Se le grandi navi hanno potuto, fino ad ora, accedere al centro della città in deroga a leggi dello Stato in nome del profitto, ci pare giusto che, per un giorno, in deroga a provvedimenti amministrativi che vietano la Piazza alle manifestazioni, sia consentito ai cittadini di esprimere il loro dissenso a San Marco, cuore della città e bene comune dell’Umanità. Vorremmo che, Sabato, la Piazza tornasse a rappresentare il cuore della comunità veneziana, una comunità che si riunirà per chiedere con forza un dovuto atto di cura e di difesa della città più bella del mondo».