Al via i lavori di ripristino ambientale dei fondali dove naufragò la Costa Concordia

Dovrebbero concludersi entro 5 anni, potrà essere individuato e determinato il residuo danno ambientale

[17 Aprile 2019]

La Provincia di Grosseto informa che «Sono iniziati i lavori per la decima ed ultima fase Costa Concordia con il restauro ambientale ed il monitoraggio a lungo termine dei fondali dell’Isola del Giglio, interessati dal naufragio della nave avvenuto il 13 gennaio 2012. La comunicazione è stata fatta dal responsabile del progetto all’Osservatorio di monitoraggio, nel quale fin dal primo momento è presente l’amministrazione Provinciale. L’Osservatorio di monitoraggio, attivo fin dalle prime fasi a seguito del naufragio, aveva autorizzato nell’ottobre dello scorso anno il “Piano di restauro ambientale e di monitoraggio a lungo termine”, presentato dalla Società Costa, consentendo di attivare le procedure per la individuazione, a proprio carico, del committente dei lavori, il Consorzio CIBM».

I lavori di restauro ambientale e di reimpianto, suddivisi in periodi di intervento annuali, dovrebbero durare 5 anni e l’Osservatorio attuerà un continuo monitoraggio, così come prescritto dalla Conferenza dei servizi del 15 maggio 2012. Quindi, nel marzo 2024, potrà essere individuato e determinato il residuo danno ambientale provocato dal naufragio.

Dell’osservatorio fanno parte Regione Toscana, con funzioni di presidente, ministero dell’ambiente, Dipartimento protezione civile nazionale, Arpat, Provincia di Grosseto, Comune Isola Giglio, Dipartimento vigili fuoco, ministero infrastrutture e trasporti, Ispra, Comando generale Capitaneria di porto,  ministero della salute, Istituto Superiore di Sanità e i soggetti  attuatori. La Provincia di Grosseto garantisce con la propria presenza nell’Osservatorio di monitoraggio la continuità del proprio contributo iniziato, in protezione civile, sin dai primi momenti del naufragio, continuando adesso nella fase di restauro ambientale.