Centro raccolta comunale dei rifiuti di Porto Azzurro, chiede spiegazioni anche la minoranza consiliare

La lettera di un residente: «La situazione è ormai diventata intollerabile»

[30 Giugno 2020]

Dopo l’intervento di Legambiente Arcipelago Toscano, che ha denunciato lo stato di degrado e incuria del Centro raccolta comunale dei rifiuti di Porto Azzurro, interviene anche la minoranza consiliare di Insieme per Domani che in un’interpellanza ricorda al sindaco di centro.destra Maurizio Papi, «che il centro di raccolta deve essere allestito nel rispetto di tutte le norme vigenti in materia di tutela della salute dell’uomo e dell’ambiente, nonché di sicurezza sul lavoro; che a causa dell’ampliamento del centro abitato la posizione del Centro di raccolta non è più periferica e si dovrebbe provvedere a ben altra ubicazione, lontana da strutture ricettive, parcheggi e soprattutto dal contesto residenziale.

Il gruppo di opposizione fa anche notare «che gli accumuli e lo sparpagliamento dei rifiuti di ogni tipo lì presenti non hanno niente a che fare con una moderna gestione di un Centro di raccolta rifiuti; che con l’ultimo articolo di Legambiente sono venute alla luce documentazioni fotografiche dell’evidente stato di degrado; che non si è ancora provveduto ad elaborare un piano per lo smaltimento e la sostituzione della copertura dello stabile, totalmente in Eternit.

Per questo la minoranza interpella il sindaco e l’assessore competente «affinché riferiscano prontamente nella prossima seduta del Consiglio Comunale a quanto su esposto, spiegando come sia stato possibile arrivare a questo punto e illustrando i provvedimenti che intendono adottare per bonificare il plesso».

 

Sulla questione c’è anche da registrare una lettera alla stampa di uno dei cittadini che ha segnalato la situazione di degrado del Centro di raccolta rifiuti a Legambiente. Ecco cosa scrive:

Mi chiamo Mario Cappagli, classe 50, e pur non essendo nato a Porto Azzurro mi ritengo un “longonese doc”: mia madre infatti apparteneva ad una famiglia contadina di Porto Azzurro residente da sempre in località Piano delle Anime, famiglia contadina numerosa che mi ha lasciato numerosi cugini residenti in questa bellissima isola. Dalla nascita quindi sono molto legato a questo territorio che ho fatto amare anche alla mia famiglia per la quale ogni occasione è buona per tornare in questi posti. Abbiamo sempre messo il massimo impegno per conservare al meglio la proprietà che abbiamo avuto la fortuna di rilevare, perché questo territorio lo merita e perché crediamo che il rispetto dell’ambiente sia un dovere di tutti.
Con dispiacere da molti anni segnaliamo ripetutamente e inutilmente alle varie amministrazioni succedutesi nel Comune di Porto Azzurro un problema a nostro avviso molto serio di natura ambientale ed igienico-sanitaria che riguarda il Centro di raccolta rifiuti, confinante con la nostra residenza e distante solo qualche decine di metri da altre abitazioni e da un centro sportivo.
Il Centro, installato negli anni ’80, è ubicato in un contesto divenuto nel tempo residenziale: per due lati confina con la strada, per un lato con la nostra proprietà, per un altro lato con un parcheggio adibito prima alle soste dei camper turistici e ora anche ai mezzi della nettezza urbana. I due lati confinanti con la strada sono nascosti ( neanche troppo) alla vista dei passanti da una recinzione a rete protetta da un telo oscurante, il lato confinante con la nostra proprietà è completamente abbandonato e senza recinzione per cui noi abbiamo il “privilegio” di godere di una vista desolante e di interrogarci sulla malsana gestione del Centro. Il via vai di mezzi delle nettezza urbana che scaricano i materiali raccolti nel perimetro del Centro provoca un impatto ambientale ed un inquinamento acustico che inizia sin dalle prime ore del mattino, soprattutto nella stagione estiva, e di questo non beneficiamo solo noi ma anche tutte le abitazioni circostanti, compreso un agriturismo; è evidente che nell’attuale assetto urbanistico questo sito dovrebbe essere opportunamente trasferito in altra sede
Al Centro vengono conferiti rifiuti di ogni tipo tra cui si annoverano in un elenco non esaustivo: motocarri dismessi, portiere di automobili, lampioni danneggiati, tubazioni, elettrodomestici vari, batterie di auto, componenti plastiche, laterizi etc. etc,; alcuni di questi vengono scaricati nei container ubicati nel piazzale del Centro (di qui l’inquinamento acustico), ma la maggior parte dei rifiuti raccolti viene lasciata a cielo aperto nello spiazzo antistante i container, esposti al sole e alle intemperie, a 15 metri dalle abitazioni più vicine, una, la nostra antecedente l’allestimento del Centro, le altre successive.. La quantità di rifiuti accumulati negli anni è tale che, ad oggi, travasano nella nostra proprietà, anzi sono inglobate nel terreno che sta travasando, nonostante una rete di contenimento che noi (e non il Centro) abbiamo provveduto ad installare. Le condizioni igieniche del suolo sono pessime e favoriscono la proliferazione di insetti e topi, da cui siamo ormai infestati, per cui dobbiamo provvedere periodicamente (ma inutilmente) a disinfestazioni periodiche Ciò che ci preoccupa maggiormente è la possibilità che i rifiuti lasciati alle intemperie favoriscano la produzione di liquami che possano essere assorbiti dal terreno non impermeabilizzato (del Centro) o convogliati, per la pendenza esistente, nel sottostante fosso di raccolta delle acque piovane che costeggia il nostro oliveto (e il terreno coltivato ad orto dell’agriturismo)
Nei pressi del Centro si trovano oltre a un agriturismo e terreni coltivati anche una villa storica (Villa Bocchetto) nota anche per operazioni belliche durante la fase di liberazione dell’isola nella seconda guerra mondiale
Non comprendiamo, e ci amareggia e al contempo ci fa arrabbiare, il costante disinteresse delle varie Amministrazioni comunali per quello che riteniamo sia un “brutto” problema ambientale ( inquinamento, incuria, degrado) e di decoro del territorio “longonese”. La strada che costeggia il Centro è abitualmente percorsa a piedi dai turisti per raggiungere il paese (provenienti dal campeggio di Barbarossa o da Villa Bocchetto) o dalla bellissima passeggiata intorno al Forte: non credo sia un bel biglietto da visita per il paese
La situazione è ormai diventata intollerabile, per questo abbiamo ritenuto doveroso, nell’ottica di sorvegliare la manutenzione del territorio elbano, investire del problema anche Legambiente auspicando che il buon senso e la ragione, ma soprattutto l’amore per il proprio territorio e il rispetto per la preservazione dell’ambiente e della salute delle persone prevalgano sull’indifferenza.
Mario Cappagli