Coronavirus, igiene ambientale e gestione rifiuti, FISE Assoambiente a Costa: «Mancano le mascherine per tutti gli operatori»

Lettera al ministro dell’ambiente: «Per fronteggiare l’emergenza, indicazioni chiare e priorità alla fornitura di DPI, con misure fiscali per supportare le imprese»

[18 Marzo 2020]

FISE Assoambiente, l’Associazione che rappresenta le imprese di igiene urbana, riciclo, recupero e smaltimento di rifiuti urbani e speciali ed attività di bonifica, ha scritto al ministro dell’ambiente Sergio Costa per denunciare che «Le attività di igiene ambientale e gestione rifiuti rischiano di bloccarsi in diverse aree del Paese a causa dell’assenza di dispositivi individuali di protezione (DPI) per tutti i 90mila addetti del settore che ogni giorno, anche in piena emergenza COVID-19, stanno continuando a garantire i servizi pubblici ed essenziali di raccolta e gestione dei rifiuti urbani e speciali. Per venire incontro alle nuove esigenze di sicurezza chiediamo al Governo di assicurare un adeguato rifornimento di questi dispositivi alle imprese del settore e di valutare in questa fase di emergenza misure fiscali sui DPI per supportare le aziende».

Costa il 13 marzo aveva espresso gratitudine «Ai lavoratori che operano nel settore dei rifiuti, servizio di pubblica utilità indispensabile per il Paese – e non posso non pensare ai numerosi rifiuti ospedalieri che continuano a prodursi di giorno in giorno – va il mio ringraziamento sincero. Dico grazie a tutti gli attori della gestione ambientale per la loro professionalità e abnegazione. A loro deve andare la gratitudine di tutti i cittadini, così come a tutti coloro – e sono tanti – che in questa emergenza sanitaria aiutano il Paese ad andare avanti». E aveva assicurato che «E’’ alta l’attenzione di tutto il governo a chi sta garantendo l’efficienza dei servizi, ambientali e non solo, minimi ma indispensabili. E’ necessario garantire l’assegnazione dei dispositivi di protezione individuali per tutti coloro che sono esposti e che silenziosamente operano per assicurare la pulizia e il decoro delle nostre città, quantomai importanti adesso. La salute di tutti è un bene tutelato dall’articolo 32 della nostra Costituzione e va garantita come diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività».

Ma FIPE Assoambiente chiede ora al ministero dell’ambiente, «ad oggi assente», di «attivarsi urgentemente allo scopo di fornire disposizioni chiare e coordinate, per ora lasciate solo all’iniziativa di poche Regioni, verso un settore che si trova, da un lato, impegnato pur in questo critico momento nel garantire servizi essenziali non interrompibili e, dall’altro, a far fronte ad una crescente complessità organizzativa, in un contesto di tendenziale riduzione del personale addetto ai servizi: una criticità che richiede un indirizzo chiaro, uniforme e concreto da parte delle Autorità centrali e la garanzia di adeguato stock di DPI alle aziende al fine di poter operare in piena sicurezza».

Secondo FISE Assoambiente, «Il problema non è più rinviabile, in quanto le imprese sono oggi costrette a centellinare i dispositivi di sicurezza in dotazione ai dipendenti; senza la garanzia di adeguati rifornimenti di questi strumenti, le imprese non potranno assicurare il servizio».

Inoltre, per venire incontro alle nuove esigenze di sicurezza, l’associazione chiede al governo di «valutare l’imposizione di un’IVA agevolata (al 4%) per questi dispositivi e la possibilità di detrarre i costi relativi in forma maggiorata. Un’agevolazione fiscale che potrebbe alleggerire lo stato economico delle aziende in questa fase emergenziale e tutelerebbe fortemente i lavoratori».

Per quanto riguarda l’aumento dei costi, FISE Assoambiente segnala inoltre che «il costo delle mascherine utilizzate dai lavoratori del settore è oggi raddoppiato e che quindi occorre monitorare attentamente l’andamento dei loro costi sul mercato al fine di evitare eventuali distorsioni».