Il peggioramento dell’inquinamento del suolo minaccia la produzione alimentare e gli ecosistemi

Rapporto Fao – Unep: l'inquinamento del suolo è una delle principali sfide mondiali per il ripristino degli ecosistemi

[8 Giugno 2021]

«il peggioramento dell’inquinamento del suolo e la proliferazione dei rifiuti minacciano il futuro della produzione alimentare globale, della salute umana e dell’ambiente e richiedono una risposta globale urgente. L’inquinamento del suolo attraversa tutti i confini e compromette il cibo che mangiamo, l’acqua che beviamo e l’aria che respiriamo». A lanciare questo forte allarme è il rapporto congiunto “Global Assessment of Soil Pollution” di Food and agriculture organization of the United Nations (Fao) e United Nations environment programme (Unep) che ha evidenziato che «Il diffuso degrado ambientale causato dall’inquinamento del suolo, dovuto alle crescenti esigenze dei sistemi agroalimentari e industriali e all’aumento della popolazione mondiale, sta peggiorando ed è una delle principali sfide mondiali per il ripristino degli ecosistemi».

Le principali fonti di inquinamento del suolo sono state identificate nelle attività industriali e minerarie, nei rifiuti urbani e industriali mal gestiti, nell’estrazione e nella lavorazione di combustibili fossili, ma anche in pratiche agricole e trasporti non sostenibili.

Il “Global Assessment of Soil Pollution”  ha rilevato che «L’inquinamento del suolo ha gravi implicazioni per i sistemi agroalimentari e la salute umana a causa del loro impatto a lungo termine sull’ambiente» e in particolare ricorda che,  tra il 2000 e il 2017, l’uso di pesticidi è aumentato del 75% con circa 109 milioni di tonnellate di fertilizzanti a base di azoto sintetici applicati in tutto il mondo nel 2018. Negli ultimi decenni, l’uso della plastica in agricoltura è aumentato in modo significativo, con 708.000 tonnellate di plastica non da imballaggio consumate in agricoltura solo nell’Ue nel 2019. Dall’inizio del XXI secolo, la produzione annua mondiale di prodotti chimici industriali è raddoppiato a circa 2,3 miliardi di tonnellate e si prevedeche aumenterà dell’85% entro il 2030. E’ in aumento anche la produzione di rifiuti: il mondo attualmente produce 2 miliardi di tonnellate di rifiuti all’anno e si prevede che, a causa della crescita della popolazione e dell’urbanizzazione, saliranno a 3,4 miliardi di tonnellate entro il 2050.

Presentando il rapporto il direttore generale della Fao, QU Dongyu ha sottolineato «La necessità di una risposta coordinata per affrontare l’inquinamento del suolo e migliorare la salute del suolo per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. La protezione del suolo è della massima importanza per garantire il successo dei nostri sistemi agroalimentari futuri, il ripristino degli ecosistemi e tutte le vite sulla terra. La nostra società vuole cibi più nutrienti e sicuri, privi di contaminanti e agenti patogeni. Questo si riflette nel nostro lavoro su come trasformare i nostri sistemi agroalimentari per una produzione migliore, una nutrizione migliore, un ambiente migliore e una vita migliore, senza lasciare indietro nessuno».

La direttrice esecutiva dell’Unep, Inge Andersen, ha ricordato l’opportunità di cambiamento frappresentata dall’United Nations  Decade on Ecosystem Restoration (2021-2030), guidato congiuntamente da Unep e Fao, e ha anche chiesto «Una maggiore applicazione delle convenzioni globali sull’ambiente, nonché un monitoraggio a lungo termine per fermare l’inquinamento industriale e pratiche sostenibili in agricoltura che hanno sostenuto l’uso di pesticidi rispettosi dell’ambiente».

La Global Soil Partnership della Fao lavorerà insieme all’Unep per attuare le raccomandazioni del rapporto che non è solo fondamentale per il successo dell’United Nations  Decade on Ecosystem Restoration, ma contribuirà anche alla stesura del prossimo Post-2020 Global Biodiversity Framework,  alle conferene oNu su clima, biodiversità e desertificazione  all’United Nations Food Systems Summit e all’approccio globale One Health.

Secondo il rapporto Fao – Unep,  se non ci sarà un cambiamento nei modelli di produzione e consumo e un più forte impegno politico per sostenere la gestione sostenibile dei suoli e per rispettare pienamente la natura, l’inquinamento del suolo e dell’ambiente continuerà a crescere. Anche la pandemia di Covid-19 ha aumentato la pressione sull’ambiente, facendo aumentare i rifiuti.

Inoltre, «E’ necessaria una maggiore ricerca per determinare l’entità dell’inquinamento del suolo»,  anche di fronte  alla crescente preoccupazione per la proliferazione di contaminanti organici e altri come prodotti farmaceutici, antimicrobici (che portano a batteri più resistenti), prodotti chimici industriali e residui di plastica.

Il “Global Assessment of Soil Pollution”  fa notare che «La bonifica dei suoli inquinati è complessa e costosa» e  «La necessità di prevenzione per prevenire un peggioramento della situazione». Per questo chiede  «L’istituzione di un sistema globale di informazione e monitoraggio dell’inquinamento del suolo, quadri legali più forti per prevenire e bonificare i suoli inquinati e iniziative per promuovere la cooperazione tecnica e lo sviluppo delle capacità».

Ma, forse, a riassumere meglio di tutti la situazione è stato David Choquehuanca, vicepresidente dello Stato Plurinazionale della Bolivia, che ha detto: «La terra è sull’orlo del collasso perché gli esseri umani hanno saccheggiato la natura. Esorto le persone di tutto il mondo a ripensare il loro rapporto con la terra, per ristabilire l’equilibrio e proteggerlo per le generazioni future».