Puliamo il mondo il 25, 26 e 27 settembre: il primo grande evento ambientale post lockdown

Nei parchi urbani è Sos rifiuti: i dati dell’indagine Park litter 2020

[24 Settembre 2020]

Nemmeno il coronavirus ferma Puliamo il Mondo: domani, in concomitanza alla Giornata mondiale di azione per la giustizia climatica, e poi il 26 e 27 settembre, la storica campagna di volontariato ambientale di Legambiente in tutta Italia, chiamerà all’azione volontari e cittadini per ripulire dai rifiuti abbandonati strade, vie, piazze, aree verdi, ma anche spiagge e sponde dei fiumi, «per lanciare insieme un messaggio di speranza e di futuro sostenibile al Paese duramente colpito nei mesi scorsi dalla pandemia – spiegano al Cigno Verde – Sostenibilità ambientale, impegno civile, senso di comunità e inclusione sociale, ma anche sport e attività fisica saranno le parole chiave al centro di questa 28esima edizione che sarà il primo grande appuntamento di volontariato ambientale nell’Italia uscita dal picco dell’emergenza Covid-19».

Non a caso, i lo slogan scelto per Puliamo il mondo 2020 è “per eliminare le tossine a volte basta un cestino. Fai l’attività fisica che fa bene a te ma anche all’ambiente”, per invitare le persone, dopo i lunghi mesi di lockdown e il periodo estivo, a fare un po’ di sana attività fisica iniziando con l’aiutare anche l’ambiente e ripulendo nel nostro piccolo il mondo.

Tanti anche quest’anno gli appuntamenti in programma organizzati nel pieno rispetto delle normative anti-covid e che vedranno i volontari muniti di guanti, ramazze e  mascherine.  Un week-end green e di impegno civile che unirà città, località marine e lacustri, piccoli comuni e aree montane: da Ravenna dove si ripuliranno dai rifiuti abbandonati diverse spiagge interessate dalla nidificazione del fratino a Pescara, da Roma a Torino a Cagliari, passando per Pisticci (Mt) e Pontecagnano (Sa), solo per citarne alcuni.

Puliamo il Mondo è la versione italiana del più grande appuntamento internazionale di volontariato ambientale – il Clean-Up the World  e in questa edizione amplierà il suo campo d’azione prevedendo anche la pulizia di diverse spiagge della Penisola – con l’iniziativa Spiagge e Fondali Puliti che quest’anno rientrerà in Puliamo il mondo – e di diversi lidi del Mediterraneo coinvolgendo 17 Paesi (Italia, Francia, Spagna, Algeria, Libano, Tunisia, Egitto, Palestina, Croazia, Cipro, Marocco, Malta, Giordania, Macedonia del Nord, Turchia, Grecia e Libia) e un centinaio di organizzazioni grazie a Clean Up the Med, campagna finanziata dal programma dell’Unione Europea ENI CBC Med, all’interno del progetto COMMON (COastal Management and MOnitoring Network for tackling marine litter in Mediterranean sea), con l’obiettivo di sensibilizzare ed educare la collettività al tema dei rifiuti in mare. Altra novità riguarderà il kit di Puliamo il mondo che conterrà anche sacchi ad hoc, composti da oltre l’80% di plastica riciclata, e che si potranno usare per la raccolta di mascherine e guanti dispersi nell’ambiente. I sacchi sono offerti da Virosac, azienda specializzata nella produzione di sacchi Made in Italy e da anni sostenitrice di Legambiente.

Tra i molti appuntamenti di Puliamo il Mondo ci saranno quelli di punta, raccontati e seguiti dalla Rai durante lo “Speciale Puliamo il mondo” in onda domenica su Rai3 dalle ore 8.30 con collegamenti in diretta da Bergamo, da piazza Apuleia dove si ripulirà il quartiere di Grumello al Piano e dove parteciperà anche l’artista Lady Be che realizzerà in tempo reale un’opera d’arte, da Napoli dalla Galleria Umberto I (causa maltempo l’evento non si farà più sul lungomare), e poi da Borgo Cerreto, frazione del comune di Cerreto di Spoleto (Pg) in Umbria, lungo il fiume Nera per raccontare l’azione del borgo umbro e ascoltare anche la testimonianza dei sindaci della Valnerina, colpita dal sisma del 2016, e di alcuni allevatori e agricoltori locali delle aree terremotate del Centro Italia.

Infine in questo week-end green e ambientalista sarà in prima linea anche Zero Plastica in mare, il progetto lanciato lo scorso dicembre da Legambiente e BNL Gruppo BNP Paribas e che interessa porti e corsi d’acqua di Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Liguria, Lazio, Marche e Campania con l’obiettivo di liberare il mare e i fiumi italiani dalla plastica. Saranno organizzati diversi eventi di pulizia sul Tevere, l’Isonzo, il Lambro, e il Volturno. A Roma sabato 26 settembre ore 10.00 l’appuntamento sarà presso Ponte Milvio per ripulire una parte della sponda del Tevere. In Lombardia domenica 27 settembre appuntamento presso il parcheggio di via Gela a San Donato Milanese (Milano) per ripulire gli argini del fiume Lambro. In Campania volontari in azione il 3 ottobre ore 10.00 presso l’Oasi dei Variconi, Castel Volturno (Caserta), per la pulizia della sponda del Volturno, mentre in Friuli Venezia Giulia il 10 ottobre a Gradisca, in provincia di Gorizia, pulizia lungo il fiume Isonzo.

Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, sottolinea che «Quest’anno Puliamo il mondo sarà un’edizione davvero speciale sotto diversi aspetti: per il delicato momento che il Paese sta vivendo, perché coincide con la giornata mondiale di azione per la giustizia climatica e perché l’associazione ha da poco compiuto i suoi primi 40 anni. Nonostante le difficoltà di questi mesi legati alla pandemia, la nostra campagna prenderà regolarmente il via grazie ad un impegno collettivo senza precedenti, per rispettare le regole anti Covid e la salute di tutti, e soprattutto grazie al sostegno di tantissimi cittadini, desiderosi di partecipare alla tradizionale tre giorni di volontariato ambientale pensata anche per sensibilizzare le persone sul tema dei rifiuti abbandonati. Un problema sempre attuale, come dimostrano i dati della nostra indagine park litter, e che va affrontato continuando a promuovere campagne di informazione e sensibilizzazione e iniziative di cittadinanza attiva come fa da 28 anni Puliamo il mondo. Un modo semplice ma efficace per aiutare l’ambiente, per combattere la maleducazione ma anche i pregiudizi e il razzismo, e contribuire ad un futuro più sostenibile e solidale. E in vista della giornata mondiale di azione per la giustizia climatica vogliamo ribadire l’urgenza di accelerare il passo nelle politiche climatiche e definire delle strategie coordinate tra i diversi Paesi per rispettare gli impegni presi, a partire dall’Accordo di Parigi, e per mettere in campo politiche adeguate allo scenario che la crisi climatica ci impone già, che sono ancora più urgenti in questa fase di ripartenza dell’economia dopo la crisi causata dalla pandemia».

Grazie alla sua rete territoriale di circoli e regionali e a 295 volontari in azione, Legambiente ha realizzato anche quest’anno il monitoraggio Park Litter 2020  in 73  parchi urbani, dove sono stati raccolti e catalogati 27.854 rifiuti, 4 per ogni metro quadrato monitorato.  Gli ambientalisti evidenziano che «A farla da padrone ancora una volta sono i mozziconi di sigarette che rappresentano il 33% dei rifiuti raccolti (9.304 su 27.854 totali), seguiti da tappi di bottiglia o di barattoli/linguette di lattine (2.240, l’8% del totale) e frammenti non identificabili di carta (2.004, il 7%). Non mancano i frammenti non identificabili di plastica che rappresentano circa il 6% dei rifiuti totali rinvenuti (1.580)».

Il maggior numero di mozziconi è stato trovato in un parco di La Spezia: 1.550 in 100 m2, seguito da Bologna con più di 700 mozziconi e Potenza con 500 mozziconi. Raggruppati per categorie di materiali, i rifiuti dispersi nei parchi sono per il 60% di polimeri artificiali (16.805 rifiuti), per il 16% di carta e cartone (4.526) e per il 11% di metallo (2.984); la restante percentuale di rifiuti è composta da rifiuti in gomma, vetro, materiale organico, legno trattato, tessili, bioplastica e materiali misti. Per quanto riguarda i DPI: le mascherine monouso sono state rinvenute nel 30% dei parchi (22 su 73), mentre i guanti monouso in 16 parchi su 73.

I cestini per la raccolta dei rifiuti eranoo presenti in 64 di 73 parchi monitorati e mancavano in 9, ma dove c’eranoi, solo nel 16% dei casi erano predisposti per la differenziazione dei rifiuti.

Nel monitoraggio Park Litter è stata riportata la presenza o meno di chiusura o copertura dei cestini presenti: solo in 21 parchi su 64 (33%) è presente questa caratteristica utile a prevenire la dispersione dei materiali. La presenza di tombini e canali di scolo è stata invece riscontrata in 49 dei 73 parchi monitorati (67%): un parametro che è stato rilevato in quanto uno dei principali vettori di rifiuti in ambiente marino sono proprio i canali e i corsi d’acqua spesso collegati con la rete fognaria urbana e la principale fonte dei rifiuti è la cattiva gestione di quelli di origine urbana.  Infine nel 59% dei parchi (43 su 73) sono state notate zone di accumulo, per lo più sotto o nelle vicinanze di panchine e tavoli da pic-nic, in presenza di cestini strabordanti, tra siepi o cespugli e in alcuni casi nell’area giochi per i bambini.