Spagna, gigantesco incendio di pneumatici nella discarica abusiva di Seseña (FOTOGALLERY)

Greenpeace: «Una catastrofe che poteva essere evitata»

[14 Maggio 2016]

La gigantesca discarica di Seseña che sta bruciando in Spagna, sembra per un incendio abusivo, era stata dichiarata illegale dalle Comunità autonome di Castilla-La Mancha e Madrid. Ma Julio Barea, responsabile della campagna Consumo ecológico e intento ser lo más sostenible posible di Greenpeacec España, sottolinea che «Nessuna delle due amministrazioni si è attivata per risolvere il probllema e ora la situazione è molto peggio. Un incendio annunciato che poteva essere evitato. I collettivi ecologisti della zona da tempo devunciavano la situazine della mega-discarica di pneumatici di Seseña».

Nel 1999 la giunta della Comunità della Mancha  concesse un permesso alla Desfilt di riciclare pneumatici.  E’ proprio la Desfilt la principale responsabile del disastro: invece di riciclare gli peneumatici li accatastava semplicemente a decine di migliaia. Come racconta oggi El País, «Nel  giugno del 2001, la Guardia Civil di Illescas aveva già denunciato la discarica per scarico di rifiuti incontrollato  è inaugurò la so toria delle multe all’impresa, 100 mila euro».

Quindi si sapeva da 15 anni che accanto ad una zona densamente abitata c’era una discarica illegale e pericolosa. Inoltre l’autorizzazione a Seseña era stata data nel 2003, poco prima delle elezioni municipali, uno degli ultimi atti del contestato sindaco socialista  José Luis Martín.

Nonostante un’ordinanza di chiusura del 2005, la Desfilt  ha proseguito a scaricare pneumatici, tanto che la Guardia Civil arrivò ad arrestare il suo amministratore unico, Victorino Villadangos, che nel 2008 fu condannato per disobbedienza alle leggi e per atti contro l’ambiente. Ma la montagna di pneumatici continuò a crescere fino al 2009, quando la discarica venne chiusa. Ma gli scarichi sono continuati durante la notte nell’aprile  2011 gli pneumatici vennero dichiarati ufficialmente abbandonati  da una sentenza di un tribunale ed il piccolo Ayuntamiento di Seseña, 21.000 abitanti, si trovò in eredità la più grande discarica abusiva di pneumatici della Spagna. Anche se la gestione dei rifiuti sarebbe di competenza delle regioni.

Nei 5 anni successivi c’è stato un rimpallo di responsabilità mentre la discarica continuava comunque a crescere. Nel 2013 in comune contatto la  Desechos y Gestión di  Ruedas Iberia, che tolse 10.000 tonnellate di pneumatici, ma secondo il sindaco   il sindaco di Seseña,  Carlos Velazquez,  l’intervento delle due imprese Signus e TNU che controllano il mercato del riciclo degli pneumatici ha bloccato tutto con ricorsi e denunce.

Ora la mega-discarica è preda di un incendio di grandi proporzioni, molto difficile da estinguere e che soprattutto, dice Barea, «Avrà importanti conseguenze sanitarie e ambientali».  Infatti nella discarca abusiva erano accumulate quasi 100.000 tonnellate di pneumatici che, dice Barea, «Contengono più di 200 composti chimici, soprattutto un 45% gomme, 22% black carbon (materiale prodotto dalla combustione incompleta dei prodotti derivati dal petrolio), 2% ossidi di zinco, 1% zolfo e 8% di additivi con metalli pesanti come cromo, cadmio…».

Greenpeace España aveva sempre definito la discarica che sta bruciando «Un buco nero di contaminazione» e Barea conclude: «Se questi pneumatici bruciano, possono produrre gas e composti molto tossici che si liberano nell’atmosfera e nelle acque, come il monossido di carbonio , azoto, ossidi di zinco e piombo, però anche sostanze cancerogene, tra le altre PCB (bifenili policlorurati), benzene, toluene, stirene e butadiene. Oltre al pericoloso particolato PM 2,5. Ora la cosa più importante è quella di controllare e spegnere l’incendio appena possibile, in modo che le conseguenze sulla popolazione e l’ambiente siano le minori possibili. Poi dovremo stabilire le responsabilità di una catastrofe annunciata, ma ignorata dai nostri politici».