Salute e biocidi: la Commissione Ue ha violato il diritto europeo

È arrivata la sentenza da parte del Tribunale dell’Unione

[16 Dicembre 2015]

La Commissione europea deve definire i criteri scientifici volti a determinare quando vi sia interferenza nociva dei biocidi con il sistema endocrino umano: lo afferma il Tribunale Ue, che con sentenza di oggi condanna la Commissione per non averlo fatto e aver violato il diritto europeo.

La vicenda ha inizio nel luglio 2014 con la richiesta della Svezia al giudice dell’Unione di accertare che la Commissione non avendo adottato gli atti volti alla definizione dei criteri scientifici entro il termine previsto dal regolamento del 2012, ha violato il diritto dell’Ue.

Il regolamento del 2012 (il numero 528) riguarda e disciplina la messa a disposizione sul mercato e l’uso dei biocidi. Lo fa al fine di migliorare la libera circolazione dei biocidi all’interno dell’Unione, assicurando nel contempo un livello elevato di tutela, sia della salute umana e animale, sia dell’ambiente. Del resto i biocidi pur essendo necessari per combattere gli organismi nocivi per la salute umana o animale e gli organismi che danneggiano i materiali naturali o fabbricati, possono creare rischi per l’uomo, gli animali e l’ambiente a causa delle loro proprietà intrinseche e delle relative modalità d’uso.

Dunque, il regolamento enuncia le sostanze attive che non possono, in linea di principio, essere approvate. In particolare individua le sostanze attive, che, sulla base di criteri da stabilire, sono da considerare come interferenti con il sistema endocrino e potenzialmente nocive o addirittura letali per l’uomo.

A tale proposito il regolamento ha previsto che debba essere la Commissione a definire i criteri attraverso propri atti delegati. Ma, ha anche previsto un termine entro il quale gli atti dovevano essere emanati: 13 dicembre 2013. Una data limite che il legislatore non ha modificato né abrogato, con alcun testo vincolante e che la Commissione non ha neanche proposto di modificare.

Quindi l’omissione della Commissione non è giustificata. Così come non lo è alla luce dell’obiettivo del regolamento. Il cercare di migliorare il funzionamento del mercato interno non può in alcun caso, di per sé, rimettere in discussione l’obbligo chiaro, preciso e incondizionato per la Commissione di adottare atti delegati, né consentire alla Commissione di sottrarvisi.

Il regolamento sui biocidi traduce l’equilibrio auspicato dal legislatore tra il miglioramento del funzionamento del mercato interno tramite l’armonizzazione delle norme riguardanti la messa a disposizione sul mercato e l’uso dei biocidi, da un lato, e la preservazione di un livello elevato di tutela sia della salute umana e animale sia dell’ambiente, dall’altro. Un equilibrio che non può essere messo in discussione dalla Commissione nell’ambito dell’attuazione dei poteri ad essa delegati dal legislatore.