Come difendersi dall’epidemia del coronavirus cinese, spiegato dall’Istituto superiore di sanità (VIDEO)

Rezza: «In queste ore come sempre succede stanno emergendo notizie infondate, oltre che le ‘usuali’ teorie complottiste». Per tutti i dubbi il ministero della Salute ha istituito il numero verde 1500

[29 Gennaio 2020]

A causa del nuovo coronavirus individuato in Cina, che sta scatenando timori di una pandemia globale, si contano ad oggi circa 6mila persone infettate e 132 vittime: nessuno di questi casi è stato registrato in Italia, ma le autorità preposte stanno seguendo con attenzione l’evolversi dei contagi per non farsi trovare impreparate. In particolare, l’Istituto superiore di sanità (Iss) – ovvero l’organo tecnico-scientifico del Servizio sanitario nazionale – ha lanciato una pagina web (https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/) per aggiornare la cittadinanza sull’evolversi dell’epidemia e sulle azioni messe in campo dall’Italia per contrastarla.

«Le autorità sono allertate e stanno lavorando in collaborazione per cercare di controllare l’epidemia – spiega Silvio Brusaferro, presidente dell’Iss – l’emergere di nuovi casi facilita anche la diffusione di notizie non sempre fondate. È raccomandabile affidarsi a fonti ufficiali».

Come spiegano dall’Iss, l’eventualità che anche in Europa si verifichi un contagio secondario, dovuto cioè al contatto con una persona infetta, come avvenuto ieri in Germania, era fra quelle ritenute possibili, e non comporta un cambiamento delle misure da prendere per arginare l’epidemia già in atto.

«Il contatto con persone provenienti dalla Cina, come in questo caso, non si può escludere, anche se è ancora presto per sapere con che frequenza e in che condizioni questo possa avvenire. L’importante – spiega Gianni Rezza, direttore del dipartimento di Malattie infettive dell’Iss –  è essere pronti a reagire con le misure di isolamento per le persone infette e di ricerca e monitoraggio di altri soggetti eventualmente a rischio. Il nostro Paese prevede un primo screening all’arrivo in aeroporto, che è fondamentale, ma siamo pronti anche a intervenire in momenti successivi, con anche tutte le Regioni che sono allertate. Per tutti i dubbi il ministero ha istituito il numero verde 1500, che risponde anche in cinese, e può dare le indicazioni del caso anche a chi ritiene di aver avuto contatti a rischio».

In queste ore, sottolinea Rezza, diversi ricercatori stanno dando una stima dei casi potenziali: «È ancora presto per avere delle curve epidemiche basate sull’insorgenza dei sintomi, quelle che abbiamo ora sono fatte invece utilizzando le notifiche, che possono arrivare anche a distanza di tempo dall’inizio dell’infezione. Sulla base di queste gli esperti fanno delle stime basandosi su dei modelli matematici che fanno delle assunzioni, e sono quindi passibili di errori. Nelle prossime settimane si dovrebbero avere dati più certi. Anche il numero di casi e di morti che viene reso noto in questi giorni è molto probabilmente sottostimato, anche perché quelli resi pubblici sono solo i casi confermati, mentre molti sospetti devono ancora essere analizzati e finiranno quindi nei ‘conti’ dei prossimi giorni anche se l’infezione è ancora in atto»

Il consiglio, ribadisce Rezza, è affidarsi a fonti affidabili per reperire le indicazioni su come comportarsi: «In queste ore come sempre succede stanno emergendo notizie infondate, oltre che le ‘usuali’ teorie complottiste. Il ministero della Salute e l’Iss hanno sui propri siti tutte le indicazioni che è possibile dare in questo momento sulla base dei dati scientifici di cui disponiamo».

Per un maggiore approfondimento, riportiamo di seguito l’intervista al presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro.

Quali sono le ultime novità sul coronavirus 2019-nCoV?

La situazione è in continua evoluzione, sia per il continuo emergere di nuovi casi, una circostanza l prevista dagli esperti, sia per il lavoro di ricerca che si sta conducendo sulle caratteristiche del virus. Con il passare delle ore le conoscenze vengono aggiornate, questo arricchisce le indicazioni per il controllo del virus ma facilita anche la diffusione di notizie non sempre fondate. Le autorità sanitarie cinesi ed internazionali, fra cui quelle italiane, sono pienamente allertate e stanno lavorando in stretta collaborazione per cercare di controllare l’epidemia. L’ECDC considera ancora ‘moderato’ il rischio di casi importati in Europa, nonostante siano stati identificati tre casi in Francia, in persone che provenivano dalla zona dove si è sviluppata l’epidemia. Tra le ipotesi prese in considerazione c’è anche la possibilità di cosiddetti casi secondari, ovvero causati dal contatto con una persona infetta. In Europa questo non è ancora avvenuto, anche se l’eventualità non si può escludere. È raccomandabile quindi affidarsi solo a fonti ufficiali.

Quali sono le persone a rischio?

Oggi persone a rischio sono considerate quelle che negli ultimi quindici giorni si sono recate nelle zone coinvolte e che manifestano una sintomatologia simile alle infezioni delle alte vie respiratorie, quali febbre, tosse dolore muscolare, affaticamento e difficoltà respiratoria o che siano state in contatto con persone colpite dal corona virus 2019-nCoV. Un ulteriore motivo di preoccupazione è la possibilità, anche questa non insolita per le malattie infettive, che persone asintomatiche possano trasmettere il virus.

Quali comportamenti bisogna adottare per prevenire il rischio di contagio?

In questa fase dell’anno ci troviamo nel picco della diffusione dell’infezione influenzale. I comportamenti da adottare sono gli stessi che prevengono comunemente anche l’influenza. La prevenzione ha regole universali come lavarsi le mani frequentemente, starnutire e tossire coprendo le vie aeree (narici e bocca, con un fazzoletto possibilmente monouso o con il gomito flesso), evitare contatti ravvicinati con persone malate, e una attenta pulizia delle superfici e degli oggetti.

Cosa sta facendo il nostro Paese?

Il Servizio Sanitario Nazionale è pronto per affrontare questo tipo di emergenza, e l’Italia è stato il primo paese europeo a istituire i controlli negli aeroporti, a testimonianza del fatto che il nostro paese sta tenendo il livello tra i più alti di attenzione, con una stretta collaborazione con le Regioni che hanno piani operativi in atto per gestire eventuali casi. I siti del ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità hanno creato appositi spazi che vengono continuamente aggiornati con le informazioni sull’infezione. In caso di sintomi al rientro di un viaggio nelle zone colpite il ministero della Salute ha messo a disposizione un numero verde, 1500, con esperti che possono aiutare in caso di dubbi.

Si può andare a mangiare in un ristorante cinese in Italia?

Le conoscenze di cui disponiamo al momento ci dicono che la trasmissione di questo virus non avviene per via alimentare. Inoltre in Europa è vietata l’importazione di animali vivi o di carne cruda dalla Cina.

Ci sono rischi nelle nostre scuole?

Le persone a rischio sono solo quelle che si sono recate nelle zone coinvolte dall’epidemia negli ultimi quindici giorni o che sono state in contatto con persone che hanno contratto l’infezione. Quindi tutte le persone che non rientrano in questa categoria compresi i componenti della comunità cinese, o di origine cinese, che frequentano le nostre scuole, non presentano rischi particolari.

I prodotti made in China in vendita possono trasmettere il virus?

Gli oggetti prodotti in Cina non hanno un rischio diverso rispetto a qualsiasi altro oggetto.

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