Ad oggi non vi è alcuna evidenza scientifica che il nuovo virus stia circolando in Italia

Come faccio a sapere se la mia tosse è dovuta a un’infreddatura o al nuovo coronavirus?

Ecco le risposte dell’Istituto superiore di sanità ai dubbi più frequenti su esposizione, prevenzione e trasmissione del contagio

[5 Febbraio 2020]

Mentre scriviamo il nuovo coronavirus scoperto in Cina, nella città di Wuhan, ha contagiato 24.530 persone nel mondo e fatto 493 morti: ben più dei decessi provocati dalla Sars, che nel paese asiatico aveva fatto 349 morti. «Il coronavirus attuale sta mostrando una capacità superiore di trasmettersi rispetto alla Sars – spiega Gianni Rezza, direttore del dipartimento di Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità (Iss)  quindi dà un numero di casi maggiore, anche se la letalità appare almeno al momento più bassa. Ad aumentare la contagiosità c’è anche il fatto che i sintomi spesso sono più lievi, e quindi, soprattutto quando ancora non si era consapevoli dei rischi, le persone contagiate circolavano maggiormente».

I numeri relativi alle epidemie di coronavirus e di altri virus zoonotici che hanno dato origine a epidemie in anni recenti mostrano dati molto diversi tra loro: ad oggi il nuovo coronavirus (2019-nCoV) ha una letalità stimata intorno al 2-3%, anche se la cifra è assolutamente preliminare, mentre l’epidemia di Sars in due anni ha fatto 8096 casi con 774 morti, con un tasso di letalità del 9,6%, e al momento l’epidemia del coronavirus ‘mediorientale’ (MERS-CoV) ha fatto 2494 casi con 858 morti, con un tasso di letalità del 34,4%. Per fare un paragone con altri virus, la letalità stimata per l’influenza stagionale è inferiore all’uno per mille.

Quanto dobbiamo preoccuparci dunque per l’epidemia in corso legata al coronavirus 2019-nCoV? Ciò che sappiamo è che in Europa al momento sono solo 28 i contagi confermati (di cui 2 in Italia). «I provvedimenti presi dal governo italiano in anticipo rispetto agli altri paesi europei diminuiscono certamente la probabilità di arrivo di pazienti infetti – sottolinea Rezza – il che naturalmente non vuol dire che si possa escludere questa evenienza, anche perché il traffico dei passeggeri verso l’Europa non sarà mai del tutto bloccato. Quindi in questa fase si deve ragionare in termini probabilistici, ed è errato fare riferimento ad un ipotetico ‘rischio zero’. Certamente la diminuzione del volume di passeggeri in arrivo da zone a rischio riduce la probabilità di introduzione dell’infezione attualmente, ma ciò non vuol dire che il peggio sia passato in quanto bisogna tenere altissima l’attenzione finché i focolai cinesi particolarmente attivi non saranno posti sotto controllo».

In questa fase è dunque molto importante non abbassare la guardia, ma neanche diffondere allarmi non motivati dando seguito alle numerose fake news che stanno evolvendo insieme all’epidemia legata al coronavirus. Ecco dunque perché l’Istituto superiore di sanità – ovvero l’organo tecnico-scientifico del Servizio sanitario nazionale –  ha messo in fila alcune risposte dettagliate ai dubbi più frequenti su esposizione, prevenzione e trasmissione del contagio: un utile guida per orientarsi, che pubblichiamo di seguito integralmente (per ogni altro dubbio ricordiamo che è possibile rivolgersi al numero verde del ministero della Salute, 1500).

  1. Se prendo gli antivirali prevengo l’infezione?

No, allo stato attuale non ci sono evidenze scientifiche che l’uso dei farmaci antivirali prevenga l’infezione da coronavirus o da altri tipi di infezioni virali.

  1. Se sono stato in metropolitana con una persona che tossiva e nei giorni seguenti compare la tosse anche a me devo andare in ospedale?

No, ad oggi non vi è alcuna evidenza scientifica che il nuovo coronavirus stia circolando in Italia. E’ invece certo che si è in una fase di massima trasmissione del virus influenzale stagionale. Pertanto, se dovessero comparire sintomi respiratori – come febbre, tosse, mal di gola, ecc. – o, comunque, difficoltà respiratorie, è opportuno rivolgersi al proprio medico curante.

  1. Come faccio a sapere se la mia tosse è dovuta a un’infreddatura o al nuovo coronavirus?

Al momento, secondo le evidenze scientifiche disponibili, il nuovo coronavirus non circola in Italia. Le uniche condizioni di rischio legate alla possibilità di aver contratto l’infezione sono:

  • aver viaggiato negli ultimi 14 giorni in zone della Cina in cui il virus si sta diffondendo
  • avere avuto contatti con persone con infezione accertata

In ogni caso, qualora dovessero comparire febbre o disturbi respiratori, considerato che in questo momento si è nel periodo di massima circolazione dell’influenza stagionale, è opportuno rivolgersi al medico curante

  1. Se mi sottopongo privatamente ad analisi del sangue, o di altri campioni biologici, posso sapere se ho contratto il nuovo Coronavirus?

No. Non esistono al momento kit commerciali per confermare la diagnosi di infezione da nuovo Coronavirus.  La diagnosi deve essere eseguita nei Laboratori di riferimento e, laddove si rilevino delle positività al virus, deve essere confermata dall’Istituto Superiore di Sanità. Qualora si sia stati esposti a fattori di rischio – quali viaggi nelle zone della Cina in cui il virus sta circolando o contatti con persone in cui l’infezione sia stata accertata –  è possibile contattare il numero telefonico 1500, messo a disposizione dei cittadini dal Ministero della Salute, per avere risposte da medici specificamente preparati e ricevere indicazioni su come comportarsi. Tuttavia per le persone senza sintomi di una certa gravità e senza fattori di rischio al momento non è previsto iniziare un iter diagnostico

  1. E’ vero che posso essere contagiato dal coronavirus toccando le maniglie degli autobus?

Allo stato attuale, non essendoci evidenze scientifiche della circolazione del virus in Italia, è altamente improbabile che possa verificarsi un contagio da nuovo Coronavirus attraverso le maniglie degli autobus o della metropolitana. E’ comunque buona norma, per prevenire tutte le infezioni respiratorie, lavarsi frequentemente e accuratamente le mani prima di portarle al viso, agli occhi e alla bocca.

  1. L’infezione da coronavirus causa sempre una polmonite grave?

No, l’infezione da nuovo Coronavirus può causare uno spettro di sintomi che spaziano da disturbi lievi, tipici delle normali infezioni respiratorie stagionali, a infezioni più gravi come le polmoniti. E’ opportuno precisare, in ogni caso, che poiché i dati in nostro possesso provengono principalmente da studi su casi ospedalizzati, e pertanto più gravi, è possibile che sia sovrastimata la gravità dell’infezione.

  1. Se ho sintomi respiratori e penso di poter essere stato contagiato dal nuovo coronavirus, devo chiamare il 118 per andare in ospedale o andare dal mio medico curante?

Se si è stati esposti a fattori di rischio, come aver viaggiato nelle zone della Cina in cui il nuovo Coronavirus sta circolando o si è stati a contatto con persone risultate infette, per prima cosa è opportuno contattare il numero telefonico 1500, messo a disposizione dei cittadini dal Ministero della Salute, per avere indicazioni sui comportamenti da seguire.

Per approfondire consulta la pagina di Epicentro dedicata al Coronavirus