Coronavirus, in Toscana il minor incremento di mortalità tra le regioni italiane

Nel mese di marzo è una delle sei regioni (quintultima) ad essere sotto il 50% di incremento di mortalità, e diventa l’ultima regione se si prende come riferimento il periodo 2015-2020

[6 Aprile 2020]

Ad oggi sono 6.001 i contagiati Covid-19 dall’inizio dell’emergenza coronavirus in Toscana: 106 sono finora le guarigioni virali, 244 le guarigioni cliniche e 350 i decessi. I casi attualmente positivi in cura rimangono dunque 5.301, mentre sono invece 15.400 le persone in isolamento domiciliare in tutta la Toscana: 7.402 nella Asl centro, 6.584 nella Asl nord ovest, 1.414 nella Asl sud est. La fotografia toscana della pandemia in corso è arrivata puntuale, ma iniziano ad essere disponibili dati per capire anche come la regione ha retto l’onda d’urto durante le prime, difficilissime settimane d’emergenza.

L’Istat ha infatti fornito un database sui dati di mortalità raccolti a livello nazionale e aggiornato al 21 marzo, all’interno del quale figurano 58 Comuni toscani che costituiscono il 22.6% della popolazione totale regionale, che sono stati poi analizzati dall’Agenzia regionale di sanità (Ars): ne risulta che in Toscana l’emergenza Covid-19 ha causato nel mese di marzo un aumento del tasso di mortalità rispetto alla media dei 4 anni precedenti, ma la nostra regione si conferma quella con il minor incremento di decessi a livello nazionale.

Più nel dettaglio, dal 1 gennaio al 21 marzo nei 58 comuni toscani si sono verificati 2553 decessi totali, con un trend che mostra chiaramente un aumento dei decessi nel mese di marzo. Gli aumenti percentuali non sono uniformi: la variazione più alta si registra nel confronto con il 2016 (+64.5%), quella più bassa nel confronto con il 2018 (27.5) ed è in media del 40.5 sulla media 2015-2019, equivalente a 238 decessi in più.

L’aumento della mortalità nel mese di marzo 2020 è più consistente nei maschi (127 decessi in più, il 46.5%, rispetto alla media 2015-2019) nei confronti delle donne, 110 casi in più per un 35.1%; in ogni caso, nel mese di marzo l’aumento di mortalità è osservabile in tutte le classi d’età, ad eccezione delle persone sotto i 40 anni, nel confronto tra il 2020 e la media del periodo 2015-2019. Il maggior incremento di mortalità nel mese di marzo si osserva nell’Ausl Nord Ovest (+49.3% rispetto alla media 2015-2019 e +55.2% rispetto al 2019), il più basso nell’Ausl Sud Est, corrispondente anche ai dati di letalità e mortalità chiaramente attribuibili a Covid-19.

Ma il dato che emerge con forza rispetto al confronto con le altre regioni italiane è che la Toscana presenta nel mese di marzo un incremento della mortalità (2020 vs 2019) contenuto: è una delle sei regioni ad essere sotto il 50% di incremento di mortalità, la quintultima precisamente, e diventa l’ultima regione se si prende come riferimento il periodo 2015-2020.

«Relativamente al luogo di decesso dei casi non attribuibili al Covid19, tema di forte discussione nelle Regioni che hanno sperimentato la maggior mortalità dobbiamo però sottolineare – osserva Fabio Voller, coordinatore dell’Osservatorio di epidemiologia della Regione Toscana – che il carico sostenuto dalle strutture ospedaliere toscane fino ad oggi dall’inizio dell’epidemia non è mai andato oltre il livello di saturazione dei posti letto disponibili e questo consente di ipotizzare, seppur ancora in via indiziaria, per una presa in carico da parte dei servizi territoriali e di emergenza urgenza delle persone poi decedute».