Covid-19, la prospettiva italiana: piante biofabbrica per produrre vaccini e anticorpi (VIDEO)

La Plant Molecular Farming per soddisfare la domanda rapidamente e a costi contenuti

[25 Febbraio 2021]

Lo studio “Plant Molecular Farming as a Strategy Against COVID-19 – The Italian Perspective”, pubblicato su Frontiers in Plant Science da un team di ricercatori di ENEA, Università di Verona e Viterbo, CNR e ISS propone di «Utilizzare le piante come “biofabbriche” per produrre vaccini, anticorpi e prodotti diagnostici contro il Covid, con l’obiettivo di soddisfare la domanda nazionale in modo rapido, efficace e a costi contenuti».  I ricercatori italiani prevedono di utilizzare la Plant Molecular Farming, una piattaforma innovativa ma robusta e già utilizzata in altri Paesi per ottenere biofarmaci.

Il team di scienziati si sono concentrati in particolare sulla possibilità di «realizzare in Italia  strutture per produrre “in pianta” le biomolecole necessarie per lo screening diagnostico di massa, l’immunoterapia passiva e la vaccinazione, da utilizzare non solo per il Covid, ma anche per eventuali future nuove pandemie».

ENEA è attiva da più di  20 anni con infrastrutture, laboratori, piattaforme tecnologiche e know-how per la ricerca in questo settore tecnologico e in particolare nello sviluppo di molecole di interesse farmaceutico come vaccini (compresi vaccini genetici potenziati da sequenze vegetali), anticorpi antitumorali, ma anche test e saggi diagnostici, come quello messo a punto in passato per il coronavirus della SARS, e i ricercatori ENEA sottolineano che «Le simulazioni effettuate confermano che il Plant Molecular Farming potrebbe integrare efficacemente i metodi di produzione ‘tradizionali’ e per soddisfare l’intera domanda italiana di bioterapeutici (vaccini, anticorpi) e diagnostici basterebbe una serra di 12.500 metri quadri o un impianto di agricoltura verticale (vertical farming) di soli 2.000 metri quadri».

Per quanto riguarda i costi, «Le stime effettuate evidenziano che la realizzazione di tali strutture richiederebbe un investimento iniziale notevolmente inferiore rispetto a quello necessario per gli impianti produttivi tradizionali basati su biofermentatori per cellule di insetto o di mammifero».

Tra gli esempi di farmaci realizzati grazie al Plant Molecular Farming i ricercatori citano «Un vaccino per l’influenza stagionale basato su particelle simil-virali (VLP, “virus-like particles”, particelle che mimano il virus ma innocue perché prive di capacità infettive) attualmente in via di commercializzazione da parte di un’azienda canadese che ha anche avviato la sperimentazione clinica di un vaccino contro il Covid».

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