Emozioni, l’università di Pisa decifra la comunicazione fra cuore e cervello

[12 Aprile 2016]

Da tempo le neuroscienze hanno sbriciolato quella barriera tra emozione e ragione, cuore e cervello che era divenuta un pilastro del pensiero occidentale da Cartesio in poi. Nessuno però prima d’ora era riuscito a elaborare un modello matematico per decifrare la comunicazione fra cuore e cervello durante le esperienze emozionali. È quanto invece sono riusciti a produrre Centro di ricerca “E. Piaggio” dell’università di Pisa, pubblicando l’articolo Combining electroencephalographic activity and instantaneous heart rate for assessing brain–heart dynamics during visual emotional elicitation in healthy subjects, appena diffuso all’interno della più antica rivista scientifica esistente che ha ospitato i lavori di scienziati come Charles Darwin, Michael Faraday, James Clerk Maxwell e Isaac Newton: Philosophical Transactions of the Royal Society A: Mathematical, Physical & Engineering Sciences.

«Dati i limiti computazionali degli algoritmi utilizzati sin ora – ha spiegato Gaetano Valenza del Centro di ricerca “E. Piaggio”, primo autore dell’articolo –, le precedenti ricerche sono state prevalentemente focalizzate sull’analisi separata delle dinamiche cuore cervello, non tenendo conto delle numerose e complesse vie d’interazione tra i due sistemi – ha concluso Gaetano Valenza – mentre le nuove conoscenze scaturite da questo studio sono destinate ad avere notevoli ripercussioni nel campo della psicologia clinica, psichiatria, e dei disordini mentali in generale, aprendo le porte a nuove tecniche diagnostiche e prognostiche».

La sperimentazione condotta dal team di bioingegneri, tra i quali Alberto Greco e Antonio Lanatà, coordinati dal Enzo Pasquale Scilingo, insieme a fisici, psicologi, e fisiologi quali Angelo Gemignani, Claudio Gentili, Laura Sebastiani e Danilo Menicucci, ha coinvolto un gruppo di volontari sani ai quali sono state mostrate immagini con valenza emotiva – positiva, negativa e neutra – il cui effetto è stato monitorato sottoponendo i soggetti ad elettroencefalogramma ed elettrocardiogramma.

«È ben noto che il sistema nervoso autonomo, in stretta connessione con aree del cervello come la corteccia del cingolo e l’insula, gioca un ruolo fondamentale nell’espressione e regolazione delle emozioni e dello stress, ma per la prima volta – conclude Valenza – il nostro gruppo di ricerca ha definito un algoritmo per studiare le attivazioni corticali, legate a segnali elettroencefalografici, combinate insieme a quelle del sistema nervoso autonomo, legate all’analisi di segnali cardiovascolari derivati dall’elettrocardiogramma, per lo studio di differenti stati emozionali».