Il ruolo della curcuma nella cura del cancro, spiegato dal Cnr

La curcumina potrebbe avere importanti implicazioni nell’ambito dell’ottimizzazione dei protocolli radioterapici

[17 Settembre 2019]

Grazie agli sforzi della ricerca italiana è stata appena pubblicata su Scientific reports – una rivista del gruppo Nature – lo studio Radiosensitizing effect of curcumin-loaded lipid nanoparticles in breast cancer cells, che indaga le potenzialità radiosensibilizzanti della curcumina coniugata a nanoparticelle lipidiche in cellule umane di carcinoma mammario: come spiegano infatti dal Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) «la curcumina, sostanza nutraceutica estratta dalla pianta Curcuma longa e appartenente alla famiglia dei polifenoli, svolge molteplici effetti pleiotropici (ad es. antibatterico, antimicotico, antivirale, antiossidante, antinfiammatorio), e terapeutici utili per la prevenzione e il trattamento di varie patologie, incluso il cancro, grazie alla sua capacità di regolare diversi bersagli molecolari, non ancora del tutto noti».

Naturalmente si tratta di quanto più distante possa esserci dal proporre “cure” fai-da-te contro il cancro basate sulla curcuma. Nel loro lavoro congiunto, i ricercatori dell’Istituto di bioimmagini e fisiologia molecolare (Cnr-Ibfm) e quelli dell’Istituto per lo studio dei materiali nanostrutturati (Cnr-Ismn), hanno infatti evidenziato il ruolo della curcumina come molecola radiosensibilizzante contro le cellule tumorali e le sue proprietà antiossidanti, utili per ridurre gli effetti avversi delle radiazioni ionizzanti sui tessuti sani.

«I risultati di questo studio, che saranno validati con ulteriori studi in vivo – aggiungono dal Cnr – potranno essere alla base di futuri trial clinici con importanti implicazioni nell’ambito dell’ottimizzazione dei protocolli radioterapici, grazie ai duplici differenti ruoli della curcumina, essendo una molecola radiosensibilizzante contro le cellule tumorali ed esercitando un’azione protettiva contro gli effetti collaterali delle radiazioni ionizzanti».