La cannabis aiuta a combattere i batteri resistenti

È stato scoperto un modo per migliorare l'effetto degli antibiotici combinandoli con il cannabidiolo

[25 Marzo 2020]

Dalla scoperta della penicillina nel 1928 da parte di Sir Alexander Fleming, gli antibiotici hanno salvato milioni di vite da infezioni mortali in tutto il mondo, ma con il tempo (e con l’abuso del loro consumo) i batteri hanno sviluppato meccanismi per sfuggire agli effetti degli antibiotici: sono diventati resistenti.

Come spiega Janne Kudsk Klitgaard della Syddansk Universitet «Con meno antibiotici disponibili per il trattamento delle infezioni batteriche resistenti, la possibilità di entrare in un’era pre-antibiotica è imminente.

Si stanno esplorando strategie alternative e i composti di supporto stanno attirando l’attenzione. I composti di supporto sono composti non antibiotici con la capacità di migliorare l’efficacia degli antibiotici.

E uno di questi composti di supporto si pensava da tempo potesse essere il cannabidiolo (CBD); un cannabinoide dalla cannabis. Ora il team di ricercatori della Syddansk Universitet – composto oltre che dalla Klitgaard anche da Peter Højrup e da Claes Søndergaard Wassmann ha pubblicato su Scientific Reports lo studio “Cannabidiol is an effective helper compound in combination with bacitracin to kill Gram-positive bacteria” che dimostra proprio questo effetto del CBD. I ricercatori danesi dicono che «Quando abbiamo combinato CBD e antibiotici, abbiamo visto un effetto più potente rispetto al trattamento con soli antibiotici. Quindi, per uccidere un certo numero di batteri, abbiamo bisogno di meno antibiotici».

Nello studio, il CBD è stato utilizzato per migliorare l’effetto dell’antibiotico bacitracina contro i batteri dello Staphylococcus aureus un diffuso e pericoloso patogeno umano che causa frequentemente malattie acquisite in comunità e in ospedale. Alla Syddansk Universitet ricordano che «I cloni multiresistenti di questo patogeno si sono diffusi a livello globale. In alcuni Paesi, con questi batteri resistenti il trattamento delle infezioni batteriche è difficile e si prevede che il problema sarà un problema sempre più grande in futuro».

Secondo i ricercatori, «La combinazione di CBD e antibiotici potrebbe essere un nuovo trattamento delle infezioni con batteri resistenti agli antibiotici».

Quando i ricercatori li hanno trattati con il loro composto, ai batteri Staphylococcus aureus sono successe tre cose sono successe: I batteri non potevano più dividersi normalmente: L’espressione di alcuni geni chiave (divisione cellulare e geni di autolisi) nei batteri si è ridotta; la loro membrana batterica è diventata instabile.

I ricercatori danesi confermano che «L’abuso di antibiotici è la principale causa di resistenza agli antibiotici» e la Klitgaard evidenzia che «Se combiniamo un antibiotico con un composto di supporto, che migliora l’effetto dell’antibiotico, abbiamo bisogno di meno antibiotico per ottenere lo stesso effetto. Questo può contribuire allo sviluppo di un minor numero di batteri resistenti».

In un altro studio, attualmente in fase di revisione da parte dell’ACS Infectious Diseases e condotto da un team guidato dal canadese Eric Brown del Department of biochemistry and biomedical cciences della McMaster University, i ricercatori hanno scoperto che un altro composto della cannabis, il CBG ha curato i topi delle infezioni da MRSA con la stessa efficacia della vancomicina, un farmaco che viene considerato come l’ultima linea di difesa contro i microbi resistenti ai farmaci.